- Questa notizia potrebbe giustificare il ricorso a ben quattro mesi di esercizio provvisorio. Si annunciano ritardi nei pagamenti per il 2022
- I soldi per chiudere questo benedetto Bilancio regionale 2022 ci sono o no?
- Il nuovo ‘buco dell’IVA e le manovre sulle Regie trazzere
Questa notizia potrebbe giustificare il ricorso a ben quattro mesi di esercizio provvisorio annunciati oggi dal Governo Musumeci. Si annunciano ritardi nei pagamenti per il 2022
Come abbiamo più volte scritto dai primi giorni di Dicembre, la Regione siciliana andrà in esercizio provvisorio, che significa gestione del Bilancio in dodicesimi. Noi pensavamo a due mesi di esercizio provvisorio, Gennaio e febbraio del prossimo anno. i Governo di Nello Musumeci, invece, ha presentato un disegno di legge che prevede ben quattro mesi di esercizio provvisorio, da Gennaio ad Aprile. Mancano i soldi per chiudere il Bilancio 2022? E’ comparso un nuovo ‘buco’ da 150-180 milioni di euro provocato da una riduzione del gettito IVA? In ogni caso, quattro mesi di esercizio provvisorio assesteranno un colpo durissimo all’economia siciliana in generale e, in particolare, a quella parte dell’economia della nostra Isola che dipende dai pagamenti dell’Amministrazione regionale. Infatti, fatte salve le spese obbligatorie (sanità, mutui, stipendi e, in generale, spese per il funzionamento della ‘macchina’ amministrativa), tutti gli altri pagamenti verranno bloccati sino a fine Giugno-primi di Luglio. Poi ci sarà il blocco successivo di Agosto (“Agosto, lavoro mio non ti conosco”, si usa dire). Morale: a parte la ‘finestra’ di inizio Estate, quasi tutti i pagamenti della Regione verranno effettuati da Settembre in poi, in piena campagna elettorale per le elezioni regionali.
I soldi per chiudere questo benedetto Bilancio regionale 2022 ci sono o no?
Che faranno le opposizioni a Sala d’Ercole? Potrebbero iniziare una ‘melina’, provando quanto meno a ritardare l’approvazione di un disegno di legge per l’esercizio provvisorio che è assolutamente illogico. Il presidente Musumeci e l’assessore all’Economia, Gaetano Armao, hanno detto di aver trovato un accordo con Roma. Sappiano tutti che, per chiudere il Bilancio regionale 2022, all’appello mancano circa 900 milioni di euro che il Governo siciliano ha fatto sapere di avere trovato con uno strombazzato accordo con il Governo nazionale. La domanda è: se questo accordo è vero a cosa servono quattro mesi di esercizio provvisorio? Non è che, al solito, hanno dato per cosa fatta una cosa che fatta non è proprio? Noi abbiamo scritto in termini negativi dell’accordo finanziario tra governo nazionale e Governo siciliano. Lo ha fatto il professore Massimo Costa – che oltre ad essere una figura storica dell’Indipendentismo siciliano insegna Economia all’Università – in un articolo magistrale (che potete leggere qui). Per quello che sappiamo noi, il Governo Musumeci ha già recuperato 500 milioni di euro dai 900 milioni di euro che mancano all’appello: 200 milioni come ‘sconto’ sul contributo di solidarietà che la Regione versa allo Stato; altri 200 milioni come riduzione della rata che la Regione versa per pagare il mutuo sul ‘buco’ di 2 miliardi che il Governo Musumeci ha ereditato dalle gestioni passate; e altri 100 milioni di euro per la cosiddetta insularità. Da quello che hanno fatto capire, con le minori entrate provocate dal Covid la Regione dovrebbe recuperare altri 400 milioni di euro circa per potere chiudere la manovra economica e finanziaria 2022.
Il nuovo ‘buco dell’IVA e le manovre sulle Regie trazzere
A noi ‘sto vezzo di lasciare intendere che i soldi arriveranno senza che ancora ci siano, ebbene, ci lascia un po’ perplessi. E restiamo ancora più perplessi nell’avere appreso un’indiscrezione che, se dovesse risultare vera, complicherebbe veramente lo scenario economico e finanziario della Regione siciliana. Sembrerebbe, infatti, che il dipartimento Finanze della stessa Regione avrebbe messo nero su bianco una nota nella quale si farebbe presente che le entrate dell’IVA della Sicilia avrebbero subito un’inaspettata riduzione. Insomma, entrate IVA inferiori in minima parte perché sarebbe stato sottovalutato il rimborso allo Stato e, soprattutto, perché l’economia siciliana, se non sta colando a picco, poco ci manca, se è vero che si sarebbero ridotti i consumi delle famiglie della nostra Isola. Quindi, minori acquisti, minore gettito IVA. A quanto ammenterebbe questo nuovo ‘buco’? Questo non lo sappiamo, ma si vocifera che potrebbe essere pari a 150 milioni di euro (e forse qualcosa in più). La riduzione del gettito IVA spiegherebbe – avvalorandola – l’indiscrezione che abbiamo scritto ieri su una possibile manovra del Governo – per la precisione assessorato regionale all’Agricoltura – per inventare balzelli sulle Regie trazzere per ‘alleggerire’ le tasche dei siciliani e fare ‘cassa’. Concludendo, 400 milioni di euro dati per reperiti che ancora mancano all’appello, adesso anche l’indiscrezione su un nuovo ‘buco’ di 150-180 milioni di gettito IVA. Il tutto in un’Italia dove si aspetta un mega aumento delle bollette elettriche e del gas. Bene siamo messi, le cose giuste…
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