Elezioni regionali/ Se Claudio Fava si candiderà senza PD e grillini autonomisti, sicilianisti e indipendentisti potrebbero appoggiarlo? Noi diciamo di sì

22 dicembre 2021
  • Senza PD e senza i grillini Claudio Fava diventa un ottimo candidato per cambiare la Sicilia
  • Le dichiarazioni di Franco Calderone dello scorso Aprile
  • I tre elementi che uniscono i protagonisti del mondo autonomista, del mondo sicilianista e del mondo indipendentista a Claudio Fava

Senza PD e senza i grillini Claudio Fava diventa un ottimo candidato per cambiare la Sicilia

L’unica cosa che abbiamo capito è che Claudio Fava, comunque andranno le cose, proverà, il prossimo anno, a ricandidarsi alla presidenza della Regione siciliana. Non sappiamo se parteciperà alle primarie del centrosinistra, ammesso che tali primarie vengano celebrate. Ma una cosa è chiara sin da ora: se Claudio Fava si presenterà senza PD e Movimento 5 Stelle, ebbene, a nostro avviso il mondo autonomista, i sicilianisti e gli indipendentisti dovrebbero fare una riflessione sull’appoggio – possibilmente con un’unica lista  – alla sua candidatura alla guida della Sicilia. Da quello che abbiamo capito, i grillini siciliani ormai non ci sono più e vanno a rimorchio del PD. Mentre il Partito Democratico siciliano non si fida di Fava (e ha perfettamente ragione, perché Fava, se eletto presidente della Regione, non consentirebbe mai al PD di fare quello che i ‘compagni’ hanno con l’ex presidente Rosario Crocetta: e questo è già un buon motivo, per il PD siciliano, per non appoggiare Fava). Con molta probabilità, il PD proverà a mettere in campo una sorta di ‘tridente’ con gli eurodeputati Caterina Chinnici e Pietro Bartolo e l’ex Ministro, Giuseppe Provenzano. A nostro modesto giudizio, Fava prenderebbe il triplo dei voti di ognuno di questi tre.

Le dichiarazioni di Franco Calderone dello scorso Aprile

Riordiamo che Franco Calderone (nella foto sotto), ex coordinatore di Equità Territoriale, lo scorso 23 Aprile, ha aperto alla candidatura di Fava: “Claudio Fava è un ottimo candidato alla presidenza della Regione siciliana. E’ una persona per bene e credibile. Ed è un siciliano che, da presidente dell’Antimafia regionale, ha dimostrato di essere legato ai veri valori della nostra Isola. Noi riteniamo che possa essere il candidato della Sicilia che vuole cambiare. A patto che metta da parte le trattative con PD e Movimento 5 Stelle, che rappresentano la Sicilia che può solo cambiare in peggio. Fava, se vuole realmente essere il candidato alla guida di una Sicilia diversa che guarda alla cultura, al turismo e all’agricoltura sotto il segno della legalità e contro la vera mafia non deve guardare alla vecchia politica politicante e trasformista della nostra Isola. Quattro anni fa Fava è riuscito a raccogliere il consenso di tanti movimenti. Un consenso che, forse, non è stato ‘coltivato’, come ho letto in un post di un movimento di sinistra. Ma questo si può recuperare. Non solo. Se Fava vuole, dipende solo da lui, può gettare un ponte verso i tanti fermenti sociali e culturali che oggi animano una Sicilia governata malissimo. Pensiamo agli agricoltori abbandonati a se stessi, dal grano al glifosato che invade la Sicilia, ai tanti prodotti agricoli ‘avvelenati’ che arrivano da chissà dove, penalizzando la nostra ortofrutta. Pensiamo agli allevatori siciliani alle prese con mille problemi. Pensiamo al mondo della cultura, che Stato e Regione siciliana hanno penalizzato. Pensiamo ai commercianti, agli operatori del turismo, al popolo delle partite IVA: categorie prese in giro prima dal Governo Conte e adesso dal Governo Draghi. E, ovviamente, prese in giro anche dalla Regione di Nello Musumeci”. E ancora: “C’è un mondo in fermento, in Sicilia, che non è rappresentato dall’attuale politica. Pensiamo ai tanti movimenti autonomisti, sicilianisti e indipendentisti, pensiamo ai Forconi che stanno riprendendo linfa vitale. Ma per rappresentare queste istanze Fava non può proporre alleanze politiche ed elettorali con i partiti politici nazionali che in Sicilia, spesso, sono rappresentati da ascari. Equità Territoriale non è innamorata del dibattito tra destra e sinistra: noi siamo legati al nostro territorio. L’Equità Territoriale che noi propugniamo è di tipo meridionalistico: a noi interessa la rinascita della Sicilia e del Sud. Siamo per la concretezza e concretamente contrari alla vecchia politica che ha danneggiato e continua a danneggiare la Sicilia e il Sud. Siamo pronti a dialogare con Fava per una Sicilia veramente libera dall’ascarismo e dal trasformismo. Ma senza partiti nazionali, a cominciare da PD e grillini”.

I tre elementi che uniscono i protagonisti del mondo autonomista, del mondo sicilianista e del mondo indipendentista a Claudio Fava

Ecco, noi riteniamo che le parole di Calderone siano ancora attuali. Lo sappiamo: in questo momento Equità Territoriale, dopo il mancato appoggio alle ultime elezioni regionali in Calabria a Luigi De Magistris, è stata abbandonata da tanti iscritti. Ma sappiamo che è in via di costituzione un nuovo movimento meridionalista con salde basi anche in Sicilia: in una Sicilia dove operano già movimenti Autonomisti, sicilianisti e indipendentisti. Ribadiamo: se sarà candidato senza PD e grillini tutto il mondo autonomista, sicilianista e indipendentista deve fare una riflessione sul possibile appoggio a Fava. Le diversità non mancano. Però ci sono alcuni elementi che uniscono i protagonisti del mondo autonomista, del mondo sicilianista e del mondo indipendentista a Fava: l’antimafia vera e non di facciata (senza un’Antimafia vera la Sicilia non si cambia), la vera voglia di cambiare la nostra Isola in alternativa netta e chiara alla vecchia politica siciliana e, soprattutto, l’essere tutti persone per bene. Questi tre elementi non solo fanno la differenza con tutti gli altri esponenti del mondo politico siciliano, ma potrebbero anche richiamare alle urne una parte di quel 50 per cento e oltre di siciliani che non va più a votare.

 

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