I sindaci nominati ‘Commissari al debito’ per offrire ai creditori commerciali la formula “Meno soldi ma subito”/ SERALE

20 dicembre 2021
  • Il metodo è già stato perfezionato per il Comune di Napoli in base a un accordo tra il Governo nazionale il nuovo sindaco, Gaetano Manfredi. Con molta probabilità, dovrebbe essere esteso agli altri Comuni indebitati 
  • E’ un modo per non far pesare sulle famiglie il risanamento dei Comuni, alla luce degli  aumenti stratosferici delle bollette di luce e gas previsti per il prossimo anno
  • Non sarebbe anche il caso di intervenire sui debiti fuori Bilancio di Comuni e Regioni? 

Il metodo è già stato perfezionato per il Comune di Napoli in base a un accordo tra il Governo nazionale il nuovo sindaco, Gaetano Manfredi. Con molta probabilità, dovrebbe essere esteso agli altri Comuni indebitati 

E’ nel Comune di Napoli – che ha un ‘buco’ finanziario di circa 5 miliardi di euro – che si sta sperimentando quella che, con molta probabilità, si annuncia come una possibile via per salvare dal default molti Comuni italiani in gravi difficoltà finanziaria. Cosa stanno sperimentando all’ombra del Vesuvio? In pratica, il metodo che si utilizza nei fallimenti con i creditori: meno soldi, ma subito. Esempio: un Comune ha un debito di un miliardo di euro con i creditori? Ebbene, se i creditori vogliono essere pagati subito debbono accontentarsi del 50%, rinunciando al resto. Punto. Tornando al caso del Comune di Napoli, si se che lo Stato interverrà con ,3 miliardi di euro, Ebbene, il nuovo sindaco, Gaetano Manfredi, diventerà una sorta di “Commissario al debito”. Il nuovo sindaco tratterà direttamente con i creditori del Comune di qualsiasi tipo e di qualsiasi livello. Con riferimento ai debiti commerciali censiti al 31 Dicembre di quest’anno. Si applicherà un principio semplice: più vecchio è il debito, meno soldi il Comune offrirà al creditore.

E’ un modo per non far pesare sulle famiglie il risanamento dei Comuni, alla luce degli  aumenti stratosferici delle bollette di luce e gas previsti per il prossimo anno

Bisogna ammettere che lo schema per salvare il Comune di Napoli ideato a quanto pare dal capo del Governo, Mario Draghi, ha una suo logicità. Non è, come dire?, il massimo per i creditori; ma è importante per le famiglie, che non potrebbero certo reggere, contemporaneamente, l‘aumento pazzesco delle bollette di luce e gas previsto il prossimo anno con un aumento indiscriminato di imposte e tasse comunali per fronteggiare i ‘buchi’ di Bilancio dei Comuni in grande difficoltà finanziaria. Nel provvedimento elaborato dal Governo è previsto uno schema operativo: per i debiti che vanno da dici anni in su, il Comune di Napoli offrirà di pagare subito il 40% della somma; non è molto, ma è per sempre meglio di aspettare ancora chissà quanto tempo; per i debiti che vanno da 5 a 10 anni il Comune di Napoli offrirà di pagare subito ai creditori il 50% della somma; per i debito che vanno da 3 anni a 5 anni il Comune pagherà il 60%; per i debito da uno a tre anni il Comune di Napoli pagherà l’80%. Con molta probabilità, questo metodo potrà essere adottato dagli altri Comuni italiani indebitati, a partire da alcuni Comuni siciliani, da Palermo a Catania.

Non sarebbe anche il caso di intervenire sui debiti fuori Bilancio di Comuni e Regioni? 

Detto questo, forse il Governo nazionale dovrebbe anche intervenire sui cosiddetti debiti fuori Bilancio, che rappresentano ormai una voce fissa in tanti Comuni (e anche nelle Regioni). tecnicamente, il debito fuori Bilancio di un Comune non è altro che un’obbligazione maturata senza che sia stato adottato il dovuto adempimento per l’assunzione dell’impegno di spesa previsto dall’art.191, commi 1-3, del Decreto Legislativo n. 267 del 2000 (ex art.35, commi 1, 2 e 3 del Decreto Legislativo n.77 del 1995). Poiché in questi anni c’è stata un’esplosione dei debiti fuori Bilancio, sarebbe il caso che il Legislature intervenisse per porre un freno a questa pratica che provoca ogni anno notevoli esborsi da parte di Comuni e Regioni. Con il dubbio che, dietro questa pratica, possano celarsi fatti poco chiari.

 

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