- Ad aggiornare i possibili aumenti delle bollette di luce e gas è Nomisma Energia. Dati rilanciati dal quotidiano Il sole 24 Ore
- E’ probabile che vengano riaccese le vecchie centrali elettriche a carbone. Scommettiamo che torneranno a parlare delle centrali nucleari?
- Il Governo Draghi e il Parlamento che fanno?
Ad aggiornare i possibili aumenti delle bollette di luce e gas è Nomisma Energia. Dati rilanciati dal quotidiano Il sole 24 Ore
Rivisti verso l’alto gli aumenti delle bollette di luce e gas. Lo scrive Il Sole 24 Ore, il quotidiano della Confindustria. L’energia elettrica potrebbe schizzare a +48%, il gas +61%. Il giornale riprende le stime di Nomisma Energia, precisando – forse per rendere la pillola un po’ più dolce (ma nemmeno tanto, volendo) che si tratta di “stime approssimative, poiché la decisione sarà costruita sui dati dei prossimi giorni. Però gli andamenti dei mercati degli ultimi mesi lasciano poche speranze ai consumatori”. Insomma, brutte, bruttissime notizie. A quanto sembra di capire, la produzione di energia eolica non brilla, l’energia fotovoltaica in Inverno non va proprio benissimo. Mentre i russi ‘giocano’ un po’ sul metano. Il risultato – proprio per la crescita repentina del prezzo del metano – è che nel territorio italiano potrebbero riprendere a pieno ritmo le ricerche di gas metano. cosa, questa, non esattamente piacevole per il Mediterraneo.
E’ probabile che vengano riaccese le vecchie centrali elettriche a carbone. Scommettiamo che torneranno a parlare delle centrali nucleari?
“La corrente elettrica all’ingrosso alla borsa elettrica italiana – leggiamo ancora su Il Sole 24 Ore – è da settimane sopra i 300 euro per mille chilowattora. I diritti di emissione della CO2 alla borsa europea Ets oscillano fra gli 80 e i 100 euro per tonnellata emessa, che per le centrali elettriche a metano significa un sovraccosto tra i 20 e i 25 centesimi in più al chilowattora. Non è un caso se vengono riaccese anche in Italia alcune centrali a carbone già spente, come La Spezia (Enel) e Monfalcone (A2A)”. Che cosa potrebbe significare tutto questo per la Sicilia? Che potrebbe essere rimessa in funzione la centrale elettrica di Termini Imerese, spensa ma non sbaraccata. per non parlare del possibile ‘ricatto’ politico sul nucleare. Se non costruiamo le centrali nucleari – questo potrebbe essere il ritornello dei prossimi mesi – saremo costretti a pagare bollette elettriche sempre più ‘salate’.
Il Governo Draghi e il Parlamento che fanno?
Tutto questo arriva mentre il Governo di Mario Draghi e il Parlamento non sanno ancora come affrontare l’aumento delle bollette. Per giorni e giorni si è parlato di un intervento di 5 miliardi di euro per abbassare il costo delle bollette. Poco se si pensa che l’aumento del costo dell’energia, il prossimo anno, secondo alcune stime, dovrebbe orientarsi intorno a 70 miliardi di euro. Da qualche giorno a questa parte si parla di rateizzazione delle bollette: una follia, perché si attendono aumenti continui e per le famiglie, alla fine, si tratterebbe di contrarre un quasi-mutuo occulto. Un fatto è certo: on aumenti di questa portata tantissime famiglie italiane non potranno pagare luce e gas. Non andrà meglio con le imprese che, davanti a un aumento così spaventoso delle bollette, non avranno altra via che aumentare i prezzi dei prodotti; cosa, questa, che farà aumentare l’inflazione riducendo il potere d’acquisto delle famiglie e, in ultima analisi, riducendo i consumi, aggravando la crisi economica.
Foto tratta da Open
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