- Infatti lo scorso Luglio l’economista Gianfranco Viesti ha previsto quello che sta succedendo in questi giorni, con il sindaco PD di Milano, Beppe Sala, che si vuole prendere le risorse Pnrr di Sud e Sicilia
- Il post di Enzo Lionetti, Franco Calderone e altri 96
- Perché i cittadini del Sud e della Sicilia non debbono più votare PD, Movimento 5 Stelle, Lega, Forza Italia, Italia Viva e ‘Sinistra’ di Articolo 1
- Il ‘naufragio’ del Movimento 24 Agosto per l’Equità Territoriale e l’esigenza, di Sud e Sicilia, di un movimento meridionalista e federalista in grado di presentarsi alle elezioni politiche
Infatti lo scorso Luglio l’economista Gianfranco Viesti ha previsto quello che sta succedendo in questi giorni, con il sindaco PD di Milano, Beppe Sala, che si vuole prendere le risorse Pnrr di Sud e Sicilia
Abbiamo cominciato a scriverlo la scorsa Estate, quando il capo del Governo italiano, Mario Draghi, ha inviato Bruxelles la bozza del Pnrr, ovvero il documento che illustra come l’Italia intende impiegare i 193 miliardi di euro che l’Unione europea ha erogato al nostro Paese per fronteggiare la crisi economica provocata dalla pandemia di Covid. Nella bozza c’è scritto che il 60% di questi fondi verranno spesi nel Nord Italia e il 40% nel Sud e in Sicilia. Già nel Luglio scorso l’economista Gianfanco Viesti, spulciando tra i documenti che Palazzo Chigi ha inviato agli uffici dell’Unione europea ha scoperto che, in realtà, i fondi Pnrr destinati a Sud e Sicilia erano di gran lunga inferiori al 40% di 193 miliardi. Viesti ha parlato addirittura del 10% al posto del 40%. E, in effetti, alla fine, potrebbe avere ragione. Perché nella ripartizione di questi fondi non si aiutano le Regioni italiane in difficoltà a causa della pandemia, ma si utilizza la formula dei bandi che vanno a privilegiare – ma giarda un po’ che combinazione! – chi ha già i progetti pronti e chi ha una pubblica amministrazione in grado di approntare velocemente i progetti: e ovviamente, in entrambi i casi, il Nord parta avvantaggiato rispetto a Sud e Sicilia. Non a caso, in queste ore, come segnalano su Facebook Enzo Lionetti, Franco Calderone e altri 96 cittadini del Sud e della Sicilia impegnati in un progetto culturale e politico di rilancio del Mezzogiorno, il sindaco di Milano, Beppe Sala, e altri sindaci di Comuni del Nord – quasi tutti del PD – non contenti di aver preso il 60% dei fondi del Pnrr, chiedono che al Nord vengano assegnati i fondi di Sud e Sicilia là dove i progetti non dovessero essere ancora pronti. Il ragionamento di questi signori del PD del Nord è il seguente: noi del Nord abbiamo i progetti pronti, al Sud e in Sicilia sono in ritardo, quindi i loro soldi ce li prendiamo noi.
Il post di Enzo Lionetti, Franco Calderone e altri 96
“Il PD ormai non rappresenta più ideali di solidarietà – scrivono Enzo Lionetti, Franco Calderone e altri 96 -. Questo signore, il Sindaco di Milano Beppe Sala, con la falsa giustificazione di essere efficienti, offre uno squallido esempio di arroganza ed opportunismo, fregandosene degli ideali di progresso solidale e di collaborazione tra ceti sociali e aree territoriali, in un impeto di opportunismo capitalistico ed individualistico mascherato da un ruolo istituzionale. Cosa dicono i quartieri o le zone più disagiate di Milano? Cosa fa per loro il Sindaco di Milano? La Milano vera non è la Scala, non è i salotti buoni della Finanza, la Milano vera è fatta di milioni di lavoratori che prendono la metro o il tram, che si sbattono dalla mattina alla sera per guadagnarsi onestamente un po’ di dignità. Dignità calpestata da questo signore che pensa ai progetti milionari che fanno bene a Confindustria ed ai gruppi imprenditoriali vicini a quello che che fu il ‘Partito dei Lavoratori’. Non basta che questo signore se ne freghi delle periferie e del disagio, ora vuole arraffare pure i soldi che spettano al Sud, perché la brama di denaro e potere non è mai soddisfatta quando è funzionale alla conquista di posizioni politiche. Dando uno schiaffo senza mani a tanti colleghi Sindaci del PD e Presidenti di Regione del PD del Mezzogiorno”. A questo punto il post prova a interrogarsi sul comportamento degli amministratori del Sud e della Sicilia del PD: “Ma se si scrivono in chat di whatsapp, cosa si dicono Antonio De Caro, Presidente ANCI e Sindaco di Bari o Michele Emiliano e Vincenzo De Luca, Presidenti di Regione Puglia e Campania?
Che paroline di lealtà e di rispetto si dicono tra di loro, componenti autorevoli di uno stesso PD? Dov’è Enrico Letta, segretario del PD, rispetto ai falchi nordici Sala, Gori e Bonaccini? È l’erede degno di Enrico Berlinguer o Peppino Di Vittorio? Ma manco per scherzo! Questo PD è solo un coagulo di interessi e poteri forti. Che al Nord strizza l’occhio alla Lega Nord ed a Forza Italia, dopo che sono insieme nel Governo Draghi. Miserabili, il SUD saprà spendere i suoi soldi. Anzi il 40% del Recovery Fund è già una cifra ridicola rispetto a quello che doveva essere e non è stato, ovvero il 70% di 210 miliardi di euro. Anzi occorre evitare gli sprechi ed i doppioni tutti presenti al Nord! Forza Sindaci del SUD, unitevi e coalizzatevi. Affrontate con forza le Conferenze di Servizio e se c’è bisogno di sostegno popolare, non si mancherà di fornirlo. Perché i Sindaci del SUD, in maniera trasversale, già si sono uniti nella Rete Recovery SUD e tanto altro si può fare!
👎👎 il PD e FORZA SUD!2.
Perché i cittadini del Sud e della Sicilia non debbono più votare PD, Movimento 5 Stelle, Lega, Forza Italia, Italia Viva e ‘Sinistra’ di Articolo 1
Nel post di Enzo Lionetti, Franco Calderone e altri 96 si racconta una verità che la televisione, il PD, il Movimento 5 Stelle, la Lega, Forza Italia, Italia Viva e la ‘Sinistra’ di Articolo 1 non hanno mai detto: e cioè che i 193 miliardi di euro che la Ue ha assegnato alla Sicilia, in buona parte, dovrebbero servire a colmare il divario economico e infrastrutturale tra Nord e Sud e Sicilia. La somma consistente ottenuta dall’Italia – in assoluto la cifra maggiore ottenuta da un Paese dell’Unione europea, i 193 miliardi di euro per l’appunto – non è il frutto della ‘bravura’ dell’ex capo del Governo, Giuseppe Conte, ma la semplice applicazione di un criterio economico adottato dall’Unione europea: aiutare di più i Paesi dove esistono disparità economiche all’interno dello stesso Paese. E siccome in Italia esiste una disparità economica e infrastrutturale enorme tra Nord Italia da una parte e Sud e Sicilia dall’altra parte, ecco che la Ue ha stanziato 193 miliardi di euro, ‘raccomandando’ di assegnare il 67% di queste risorse a Sud e Sicilia e il 33% al Nord Italia. Invece il Governo Draghi di PD, Movimento 5 Stelle, Lega, Forza Italia, Italia Viva e ‘Sinistra’ di Articolo 1, lo scorso Luglio, ha invertito le parti, destinando al Nord Italia il 60% dei 193 miliardi di euro e a Sud e Sicilia il 40% dei 193 miliardi. Questo sulla carta, perché poi, come già accennato, il professore Viesti ha scoperto che il Governo Draghi ha sistemato le ‘carte’ in modo tale da penalizzare Sud e Sicilia. l’inganno sta nel ricorso ai bandi, ben sapendo che Sud e Sicilia messi in concorrenza con il Nord, in materia di pubblica amministrazione, sono perdenti. Il primo esempio lo abbiamo avuto con i 400 milioni di euro destinati, sulla carta, alla sistemazione delle reti irrigue della Sicilia. i Consorzi di Bonifica siciliani hanno presentato una documentazione errata e il Ministero delle Politiche agricole – Ministero gestito dal grillino nordista di Trieste, Stefano Patuanelli – invece di chiamarsi i progettisti siciliani e dirgli: “Signori, aggiustate questi progetti”, ha requisito i 400 milioni di euro. Sono in corso trattative. Dicono che il Ministero delle Politiche agricole restituirà i 400 milioni di euro all’agricoltura siciliana (gli impianti irrigui, infatti, servono agli agricoltori). Noi non ci crediamo affatto. Al massimo, se andrà bene, alla Sicilia restituiranno, sì e no, una cinquantina di milioni di euro. Alla fine ha visto bene il professore Viesti: al Sud e alla Sicilia, dei fondi del Pnrr, andrà il 10%, circa 20 miliardi di euro su 193 miliardi; il resto li incamererà Nord Italia.
Il ‘naufragio’ del Movimento 24 Agosto per l’Equità Territoriale e l’esigenza, di Sud e Sicilia, di un movimento meridionalista e federalista in grado di presentarsi alle elezioni politiche
Il vero problema, anzi il dramma del Sud e della Sicilia è che ci sono cittadini – per lo più disinformati – che vanno ancora dietro al PD, al Movimento 5 Stelle, alla Lega, a Forza Italia, a Italia Viva e alla ‘Sinistra’ di Articolo 1. La mancanza di informazione impedisce a tanti cittadini meridionali e siciliani di verificare sul campo – cioè concretamente, con i fatti – che questi partiti, di fatto, lavorano contro di loro. Davanti a una porcata così grande i parlamentari nazionali eletti nel Sud e in Sicilia di PD, Movimento 5 Stelle, Lega, Forza Italia, Italia Viva e ‘Sinistra’ di Articolo 1 dovrebbero ribellarsi. Invece, tranne poche eccezioni che costituiscono una minoranza, rimangono zitti. Perché? Intanto perché sono quello che sono e poi perché pensano – rimanendo legati a questi partiti nazionali pronti sempre a fregare Sud e Sicilia – di farsi un altro ‘giro’ da parlamentari. La responsabilità, sia chiaro, è anche dei meridionali e dei siciliani che non riescono ad organizzarsi: il ‘naufragio’ del Movimento 24 Agosto per l’Equità Territoriale è la testimonianza palmare dell’inadeguatezza di chi, nel Sud, si presenta come il salvatore della patria. Tante speranze, tante aspettative e poi nemmeno la capacità di combinare qualcosa alle elezioni regionali calabresi. Vuoto politico assoluto e chiacchiere. Fino a quando Sud e Sicilia non si uniranno – possibilmente in una federazione di movimenti nel rispetto delle diversità – on avranno dove andare e rimarranno schiavi dei partiti politici nazionali e degli ascari locali al servizio degli stessi partiti politici nazionali.
Foto tratta da Il Giorno
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