Anniversario dell’Autonomia, tu come la vedi? “Siamo una colonia americana”

8 maggio 2016

Cominciamo con Monica Modica il nostro viaggio tra le opinioni sull’Autonomia Siciliana che il prossimo 15 Maggio festeggerà 70 anni. Vogliamo conoscere il vostro pensiero al riguardo, non solo quello degli studiosi (né tantomeno quello dei politici). Vi invitiamo, pertanto, a partecipare

Come la pensiamo noi, lo sapete. L’Autonomia Siciliana- tanto vituperata dalla propaganda di regime- è rimasta sulla carta. Il suo cuore- costituito dagli articoli finanziari 36-37-38 dello Statuto- ha smesso di battere subito dopo la sua nascita. Non si tratta, però, di morte naturale, ma di ‘infanticidio’. Lo Stato non ha rispettato il patto con la Sicilia grazie anche ad una classe politica siciliana di ascari (ricordiamo che l’Autonomia viene pattuita con la Sicilia che in cambio ha rinunciato al suo sogno indipendentista), il risultato è sotto gli occhi di tutti: da regione potenzialmente ricca a colonia di infima categoria. Lo abbiamo detto in tanti articoli e altri ve ne riproporremo in questi giorni, da qui al 15 Maggio giorno in cui si ‘celebra’ il 70esimo anniversario dell’Autonomia che non c’è.

Ma, a noi interessa conoscere la vostra opinione. Qualunque essa sia. Per questo da oggi cominceremo a pubblicare le vostre riflessioni (lunghe o corte che siano e di qualsiasi tono) e, alla fine, tireremo insieme le somme. Se volete partecipare inviate un vostro post a inuovivespri@gmail.com

Intanto, cominciamo con Monica Modica, classe 1965:

“Festeggiare l’Autonomia Siciliana? Autonomi da chi? All’indomani dello sbarco degli Americani del luglio 1943, quasi subito si prospettò l’idea che la Sicilia divenisse uno Stato federato agli Stati Uniti d’America. Oggi siamo di fatto una colonia Americana. L’Autonomia Siciliana, con il suo Statuto speciale, nacque da un accordo fra lo Stato Italiano e la Sicilia (art. 116 della Costituzione Italiana). Lo Statuto doveva essere uno strumento di garanzia per il popolo siciliano, ma come tutti gli strumenti utili, dati in mano a lestofanti, diventano armi letali. Un coltello serve a tagliare il pane, se un malfattore lo usa come arma non serve abolire l’uso dei coltelli per evitare omicidi, ma bisogna mettere in galera l’assassino. Festeggiare l’Autonomia Siciliana per me sarà possibile quando al governo ci saranno uomini e donne liberi, indipendenti e disposti a lavorare per il bene della Sicilia per amore e non per interesse personale. AN. TU. DO.”.

 

 

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