“Purtroppo, la crisi sanitaria, che ancora ci costringe, ha compromesso in molti casi le occasioni di socialità delle persone con disabilità, rendendole più vulnerabili. Si sono prodotte situazioni di vero e proprio isolamento ed esclusione sociale di giovani e adulti i quali hanno sofferto particolarmente per le misure di contenimento della pandemia”.
“Le istituzioni – aggiunge – sono state chiamate a sostenere i nuclei familiari che convivono con la disabilità, gravati spesso da problemi economici e lavorativi, al fine di non lasciare nessuno da solo nell’affrontare un problema, quello della tutela della dignità umana, che è responsabilità di tutti.
E’ con questo spirito che va affrontata la ripresa, come sfida per la costruzione di una società più inclusiva, in cui il problema della disabilità non risulti un carico per i singoli, ma sia oggetto di attenzione e di intervento da parte dell’intera collettività. Così come alleviare la preoccupazione delle famiglie per il “dopo di noi” deve trasformarsi in un impegno per tutti quanti rivestono ad ogni livello posizioni di responsabilità.
E’ necessario superare limiti e diffidenze per consentire alle persone con disabilità di vedere nel nostro Paese un esempio di altruismo e di appartenenza. La piena inclusione è il fine da perseguire con forza e determinazione, per porre le fondamenta di una società autenticamente democratica, aperta e senza ostacoli”.
(ITALPRESS).
AVVISO AI NOSTRI LETTORI
Se ti è piaciuto questo articolo e ritieni il sito d'informazione InuoviVespri.it interessante, se vuoi puoi anche sostenerlo con una donazione. I InuoviVespri.it è un sito d'informazione indipendente che risponde soltato ai giornalisti che lo gestiscono. La nostra unica forza sta nei lettori che ci seguono e, possibilmente, che ci sostengono con il loro libero contributo.-La redazione
Effettua una donazione con paypal