- Attenzione perché si tratta di residui di pesticidi vietati, tra cui Metil-clorpirifos e Clorpirifos, o altri prodotti chimici che superano i limiti massimi di residui (Lmr) consentiti in Europa: arance, limoni e mandarini che la Ue dovrebbe bloccare, per impedire che arrivino sulle tavole dei consumatori europei
- “Turchia, Egitto e Sudafrica rappresentano la top 3 dei Paesi esportatori con i frutti e gli ortaggi più contaminati. A riportarlo è la rivista valenciafruits.com, che sottolinea l’eccessivo lassismo dei controlli alle frontiere dell’Unione europea”
- In Spagna, grande Paese produttore di agrumi, dopo che si è diffusa questa notizia, è scoppiato un putiferio. E in Italia? E in Sicilia? Che arance girano in Sicilia dopo l’inondazione che ha colpito l’agrumicoltura del Catanese e del Siracusano?
Attenzione perché si tratta di residui di pesticidi vietati, tra cui Metil-clorpirifos e Clorpirifos, o altri prodotti chimici che superano i limiti massimi di residui (Lmr) consentiti in Europa: arance, limoni e mandarini che la Ue dovrebbe bloccare, per impedire che arrivino sulle tavole dei consumatori europei
Oggi dedichiamo il nostro MATTINALE – che è arrivato al numero 500 – a un tema che trattiamo spesso: l’ortofrutta. Ma oggi, invece di occuparci della parte economica, vogliamo affrontare la questione da un’altra angolazione: la salute. Perché se mettiamo insieme quello che è successo nelle ultime settimane nelle campagne siciliane (ci riferiamo alle inondazioni che hanno colpito vaste aree agricole della parte orientale della nostra Isola) e quello che sta succedendo alle frontiere dell’Unione europea c’è da avere paura. Chi legge I Nuovi Vespri sa che noi siamo molto critici con l’Unione europea. E non abbiamo cambiato opinione, anzi la nostra opinione su tale istituzione è peggiorata, perché i signori ‘eurocrati’, nel nome del liberismo economico sciocco e pericoloso, rischiano di creare altri problemi alla nostra salute, dopo quelli che hanno creato innalzando i limiti di glifosato e micotossine nel grano importato, per consentire al grano canadese – duro e tenero – di invadere l’Europa. In queste ore arriva un allarme estremamente serio per l’ortofrutta, agrumi in testa. Ebbene – alla luce di quello che sta succedendo – consigliamo i nostri lettori ad acquistare arance, limoni e mandarini solo se sono certi della loro provenienza: possibilmente, solo se sono certi che si tratti di arance, limoni e mandarini siciliani o comunque italiani (con riferimento al Sud Italia). Vediamo adesso di illustrare per grandi linee perché stiamo lanciando questo allarme.
“Turchia, Egitto e Sudafrica rappresentano la top 3 dei Paesi esportatori con i frutti e gli ortaggi più contaminati. A riportarlo è la rivista valenciafruits.com, che sottolinea l’eccessivo lassismo dei controlli alle frontiere dell’Unione europea”
La notizia la leggiamo su ITALIA FRUIT che è, per la cronaca, il primo network per i professionisti dell’ortofrutta. Insomma una fonte autorevole. “Turchia, Egitto e Sudafrica rappresentano la top 3 dei Paesi esportatori con i frutti e gli ortaggi più contaminati. A riportarlo è la rivista valenciafruits.com, che sottolinea l’eccessivo lassismo dei controlli alle frontiere dell’Unione europea”. Insomma, in Europa si fa il possibile per ridurre al minimo la presenza di pesticidi ed erbicidi in agricoltura, vengono banditi dalla farmacopea agricola i prodotti chimici considerati dannosi per la salute, si studiano protocolli per usare questi veleni in modo oculato, limitando al minimo la loro presenza negli ortaggi e nella frutta con costi aggiuntivi per gli agricoltori. E poi cosa fa l’Unione europea? Fa entrare in Europa ortofrutta che arriva da Paesi extra europei a rischio. Sarebbe un errore gravissimo pensare che i signori che controllano la Ue sono solo disattenti: al contrario, sono attentissimi. Questi signori che governano la Ue usano l’agricoltura come merce di scambio: fanno entrare in Europa frutti e ortaggi da mezzo mondo per consentire alle industrie e alle imprese dei servizi di andare a fare business nei Paesi da dove arriva questa ortofrutta. E pazienza se sulle tavole dei consumatori europei arrivano ortaggi e frutta a base di pesticidi dannosi per la salute. Anzi, paradossalmente, questo sistema fa gioco: le industrie europee vendono i pesticidi a questi Paesi e guadagnano montagne di soldi; questi Paesi esportano in Europa ortofrutta inquinata dannosa per la salute; in Europa aumentano le malattie e le industrie farmaceutiche ci ‘curano’ guadagnando una montagna di soldi. Se poi scopriamo che le industrie che producono pesticidi ed erbicidi sono in società con le industrie che producono medicine facciamo tombola. Fantasie da ‘complottisti’? Non esattamente, se è vero che qualche anno fa la Bayer, la multinazionale tedesca che produce farmaci si è fusa con la Monsanto, la multinazionale americana che, per decenni, è stata la prima produttrice al mondo di erbicidi a base di glifosato. Una fusione approvata dall’Unione europea.
In Spagna, grande Paese produttore di agrumi, dopo che si è diffusa questa notizia, è scoppiato un putiferio. E in Italia? E in Sicilia? Che arance girano in Sicilia dopo l’inondazione che ha colpito l’agrumicoltura del Catanese e del Siracusano?
Ora, è mai possibile che in Sicilia, terra di agrumi per antonomasia, debbano arrivare arance, limoni e mandarini dall’Africa o chissà da dove piedi di pesticidi? Quanto si legge nell’articolo di ITALIA FRUIT è inquietante: “Dall’inizio della campagna a settembre fino a novembre il Rasff (Sistema di allerta rapido per alimenti e mangimi) ha notificato un totale di 104 allerte per prodotti ortofrutticoli destinati al mercato europeo. Di questo numero totale di segnalazioni, 92 corrispondono alla Turchia, 9 all’Egitto e 3 al Sudafrica. Quasi la metà di tutte le segnalazioni Rasff, in particolare 51, erano indirizzate agli agrumi (14 nei limoni, 25 nei mandarini e 12 nelle arance)”. poi arrivano le notizie che dovrebbero farci preoccupare: “Tutta la merce conteneva residui di pesticidi vietati, tra cui Metil-clorpirifos e Clorpirifos, o superavano i limiti massimi di residui (Lmr) consentiti nel mercato comunitario”. Per la cronaca, va detto che negli Stati Uniti d’America – dove c’è grande sensibilità su tali temi, soprattutto rispetto all’Europa (ricordiamo che in America ci sono già condanne pesantissime a carico delle multinazionali che producono il glifosato per i danni causati alla salute) – la battaglia per bandire il Clorpirifos è durata quasi quindici anni: “Dopo anni di lunghe battaglie giudiziarie – leggiamo su Wikipedia – l’Agenzia per la protezione dell’ambiente degli Stati Uniti (EPA) ha annunciato che vieterà gli usi agricoli del Clorpirifos, un pesticida sospettato di causare problemi allo sviluppo neurologico nei bambini. Il divieto entrerà in vigore tra sei mesi, a cui seguirà un’ulteriore revisione degli usi non alimentari. Questo ci porta all’annuncio odierno (20/08/2021) dell’EPA, che vieta finalmente tutti gli usi agroalimentari del Clorpirifos. Questa mossa arriva 14 anni dopo l’iniziale azione legale dei gruppi di attivisti che spingono per il divieto. E’ o no il casso di evitare di far finire sulle nostre tavole questi agrumi che contengono Clorpirifos? In Spagna – Paese grande produttore di agrumi – è già scoppiato un putiferio. In Italia si sta facendo qualche cosa o bisogna tacere per non disturbare i ‘manovratori’ di Bruxelles? In Sicilia il Governo regionale sta facendo qualcosa? Noi intanto invitiamo i cittadini siciliani a fare attenzione: portate sulle vostre tavole solo arance, limoni e mandarini a Km zero!
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