- Si tratta di un fungo. Da oltre un anno gli agrumi importati vengono monitorati. Ora la situazione si è aggravata, come denuncia la Spagna che teme per i propri limoni
- In questo momento il problema è rappresentato dal Sudafrica
- Trattare gli agrumi importati nella Ue con pesticidi? Errato, perché si potrebbe danneggiare la salute dei consumatori
Si tratta di un fungo. Da oltre un anno gli agrumi importati vengono monitorati. Ora la situazione si è aggravata, come denuncia la Spagna che teme per i propri limoni
“Si chiama ‘Macchia nera degli agrumi’ e rischia di distruggere arance, limoni e mandarini e clementine della Sicilia“. Questo è il titolo di un nostro articolo che abbiamo pubblicato nell’Ottobre dello scorso anno, lanciando l’allarme su tremenda malattia fungina che non era e non dovrebbe essere ancora presente in Europa. Anche se già allora si avvertivano i primi segnali negativi, ovvero tanti sequestri di agrumi colpiti da questa patologia importati da Africa e Sudamerica che potrebbero diffondere questo fungo tra gli agrumeti dei Paesi della Ue e, quindi, anche in Sicilia. Poco più di un anno fa CIA Confagricoltura hanno chiesto di bloccare le importazioni di agrumi dalla Tunisia e dal Sudamerica. Oggi i problemi si ripropongono con i limoni he arrivano dal Sudafrica. La notizia la riporta Eurofruit e viene ripresa da ITALIAFRUIT NEWS.
In questo momento il problema è rappresentato dal Sudafrica
“Il livello record di rilevamenti della Citrus Black Spot (Cbs) (questo il nome scientifico del fungo ndr) – o ‘Macchia nera degli agrumi’ – mette in allerta il settore agrumicolo spagnolo. Ailimpo, organismo interprofessionale spagnolo per il limone e il pompelmo, ha chiesto controlli più severi sulle importazioni Ue di limoni sudafricani dopo che il sistema di allerta fitosanitaria Europhyt/Traces ha rilevato 10 lotti intercettati durante gli ultimi mesi. Nel 2020 c’era stato solo un caso, tre quelli del 2019 e nessuno nel 2018″. Insomma, gli spagnoli sono preoccupati per la loro limonicoltura. Ricordiamo che, nella storia dell’agricoltura mondiale i parassiti – per esempio, insetti, funghi, batteri e virus dannosi per le piante – sono arrivati spesso con l’importazione di prodotti agricoli. Il problema c’è e potrebbe mettere a rischio l’agrumicoltura europea. “Ailimpo – leggiamo sempre su ITALIAFRUIT NEWS – ha sottolineato che tre dei dieci rilevamenti di macchia nera sono stati segnalati a Settembre e Ottobre, periodo dell’anno in cui il Sudafrica sa di essere più a rischio. Nonostante ciò, il Paese africano ha inviato un volume record di limoni in Europa in questi due mesi, dimostrando di privilegiare le esportazioni rispetto alla protezione fitosanitaria’, ha affermato l’interprofessionale”.
Trattare gli agrumi importati nella Ue con pesticidi? Errato, perché si potrebbe danneggiare la salute dei consumatori
Che fare? La cosa più logica è bloccare subito le importazioni. Il problema è che nell’Unione europea l’agricoltura in generale e l’agricoltura mediterranea in particolare contano poco o nulla. Nella Ue controllata dai liberisti delle multinazionali farmaceutiche e industriali l’agricoltura è un mezzo di scambio: in cambio di fare business con questo o qual Paese del mondo su industria e servizi, la Ue consente a tanti Paesi del mondo di esportare in Europa quello che vogliono, talvolta a dazio zero, come avvenuto con l’olio d’oliva tunisino. Con il Canada la Ue ha addirittura firmato un contratto commerciale – il CETA – che è entrato in vigore senza l’autorizzazione di tutti i Parlamenti dei 27 Paesi dell’Unione europea! Da qui, forse, l’idea degli spagnoli di appioppare trattamenti chimici agli agrumi che arrivano dal Sudafrica: idea sbagliata, perché se, da un lato, si eliminerebbe il problema del fungo Citrus Black Spot (Cbs), dall’altro si metterebbe a rischio la salute degli ignari consumatori. Gli spagnoli sono preoccupati per i limoni anche se, in realtà, ad essere a rischio sono tutti gli alberi di agrumi che, una volta colpiti da questo fungo, si indeboliscono riducendo e peggiorando sensibilmente la qualità dei frutti.
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