Covid: se i contagi in Italia aumentano per le temperature più fredde e per la mancanza delle terze dosi che c’entra il super Green pass?

23 novembre 2021
  • Forse bisognerà cominciare ad ammettere che il merito dei pochi contagi dei mesi scorsi, oltre che frutto dei vaccini, erano anche il frutto delle alte temperature 
  • A nostro modesto avviso, il Governo Draghi, sull’andamento della pandemia, ha le idee confuse

Forse bisognerà cominciare ad ammettere che il merito dei pochi contagi dei mesi scorsi, oltre che frutto dei vaccini, erano anche il frutto delle alte temperature 

Non è che il Covid, vaccini o non vaccini, sta colpendo duro i Paesi del Nord Europa dove fa freddo (con l’eccezione della Svezia che con la pandemia ha adottato una strategia diversa dal resto d’Europa) e ha fino ad ora tutto sommato risparmiato i Paesi dell’Europa mediterranea dove il clima non è ancora invernale? Il dubbio c’è guardando soprattutto a quanto succede in Italia, dove ad essere colpiti sono l’Alto Adige, che ha già 20 Comuni in lockdown, Bolzano e il Friuli Venezia Giulia. Un fatto è certo ed è sotto gli occhi di tutti: la situazione in Italia va peggiorando di giorno in giorno e peggiora man mano che le temperature si vanno abbassando. Non è che i pochi contagi registrati in Italia fino a qualche settimana fa, oltre che essere frutto dei vaccini, dipendevano anche dalle temperature miti?  Questa volta è un po’ difficile tirare in ballo i non vaccinati, considerato che in Italia si conta il 90% circa di popolazione vaccinata. Gli esperti ci dicono che i contagi aumentano perché i vaccini, o meglio, gli effetti di questi particolari vaccini anti-Covid – ovvero il fatto che i vaccinati, anche se colpiti dal virus, non finiscono in ospedale – dopo circa sei mesi perdono forza e bisogna fare la terza dose. Magari sarà anche così, ma non è un po’ tardi per le terze dosi da somministrare a tutti gli italiani che si sono vaccinati con le prime due dosi? Il Governo non doveva pensarci prima?

A nostro modesto avviso, il Governo Draghi, sull’andamento della pandemia, ha le idee confuse

Noi non sappiamo cosa ci riserverà l’Inverno. Stamattina abbiamo ripreso le dichiarazioni del fisico Giorgio Sestili, secondo il quale, se non si interverrà, a Natale l’Italia potrebbe fare i conti 25-30 mila casi al giorno e con 1000 decessi settimanali. Che significa intervenire? Nella logica delle vaccinazioni anti-Covid, bisognerebbe somministrare la terza dose a tutti i cittadini che hanno fatto già le prime due dosi e che, però, visto che la copertura dura solo sei mesi, sarebbero già scoperti. Non possiamo non fare notare la situazione un po’ strana in cui si potrebbe venire a trovare l’Italia tra un mese o poco più: 90% di persone vaccinate ma con una situazione estremamente complicata. Se ciò si dovesse verificare, ovvero se le previsioni del fisico Sestili si dovessero materializzare, la domanda sarebbe automatica: possibile che, in Italia, dopo tutte queste vaccinazioni siamo sempre in emergenza? Non possiamo sapere cosa succederà da qui a Natale – e, soprattutto, cosa succederà a Gennaio e Febbraio, di solito i mesi più freddi dell’anno – ma lo scenario che si prospetta non è dei migliori. Leggiamo sui giornali del super Green pass e della linea dura con i non vaccinati: ma se il problema dell’aumento dei contagi è legato alle temperature che vanno scendendo e alla mancanza della terza dose, cosa c’entra l’esigua minoranza di non vaccinati? A nostro modesto avviso, i protagonisti del Governo di Mario Draghi, sull’andamento della pandemia, hanno le idee molto confuse.

Foto tratta da 3 B Meteo  

 

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