- Gli esseri umani hanno sempre cercato le verità eterne “oltre il cielo”. Cosa succede se il cielo viene da noi?
- Il periodo Edo
- La necessità di credere in qualcosa: gli alieni sostituiranno la religione
di Nota Diplomatica
Gli esseri umani hanno sempre cercato le verità eterne “oltre il cielo”. Cosa succede se il cielo viene da noi?
È comune l’idea che, prima o poi, l’umanità entrerà in contatto con intelligenze aliene provenienti dallo spazio e un numero sorprendentemente alto di persone pensa che siano già arrivate… Secondo un sondaggio Reuters/Ipsos, il 20% della popolazione mondiale ritiene che gli alieni vivano da tempo tra noi, travestiti da esseri umani. In Asia, oltre il 40% degli indiani e dei cinesi ci
crederebbe. L’idea corre anche in Occidente, dove un altro sondaggio – meno rigoroso – indicherebbe che “più inglesi credono agli alieni di quanti credano in Dio”. La tradizione di arrivi “dalla Luna” – quando non si sapeva ancora un granché dello spazio – di strani visitatori, umani nelle sembianze, ma non nella sostanza, non è nuova. Si registra in Giappone già nel periodo Heian (794-1185) quando, secondo una favola tutt’ora nota nel Paese, una “Principessa lucente” fu trovata bambina all’interno di un gambo di bambù e, crescendo, diventò una magnifica donna dal fascino “ultraterreno”. Tutti la volevano in sposa, compreso l’Imperatore, ma lei spiegò di non appartenere alla Terra e di dover tornare sulla Luna. Una delegazione lunare arrivò infatti per riprenderla e, dopo aver sconfitto la guardia imperiale, la riportò a casa.
Il periodo Edo
Le cronache del periodo Edo (1603-1868) riferiscono invece di un’altra donna, sempre dal fascino misterioso, arrivata in Giappone su uno strano “vascello tondo” – utsurobune – che, nelle stampe dell’epoca, somiglia in tutto e per tutto al più classico dei “dischi volanti”. Qualcuno trova nell’episodio la prova di un antico “incontro ravvicinato del terzo tipo”. Altri ci vedono solo una sorta di rivisitazione del folclore e, per l’appunto, della Principessa lucente. Nella nostra epoca i supposti “incontri” si sono enormemente moltiplicati, specialmente nei Paesi anglosassoni, spesso con uno sfondo semi-erotico o almeno riproduttivo. Il libro di un “credente”, il Dr Young-hae Chi, un coreano che insegna a Oxford, illustra l’ipotesi secondo cui lo scopo degli alieni sarebbe quello di “ibridare” i terrestri per permettergli di resistere meglio al cambiamento climatico. Per Chi, gli alieni si muovano effettivamente tra noi, ma non possiamo accorgercene per via dei limiti delle nostre percezioni, un po’ come i pesci – spiega in un’intervista – che, vivendo nell’acqua con gli organi
percettivi adatti a quell’ambiente, non sono in grado di accorgersi della presenza umana…
La necessità di credere in qualcosa: gli alieni sostituiranno la religione
Per i più, queste sono purissime follie, ma quello che importa è che un vastissimo numero di persone ci crede. La popolazione mondiale è – all’incirca – per il 32% cristiana, il 23% islamica, il 15% indù e il 7% buddhista. Ora, è possibile appartenere a una di queste fedi e credere anche, forse con qualche difficoltà, che gli alieni vivano, non visti, tra di noi, ma le religioni tradizionali parrebbero essere ovunque sotto
pressione. Perfino l’Islam, malgrado l’attivismo politico, ha un crescente problema con l’ateismo dei giovani. Le grandi fedi vivono male la modernità, ma se la religione “dei padri” continua a sbiadire, saranno forse gli alieni a soddisfare la necessità umana di credere in qualcosa?
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