- Anche se a fatica, ma con determinazione si va avanti per arrivare a un candidato unico alla presidenza della Regione e a una lista unica, d’ispirazione sicilianista e indipendentista, per il rinnovo del Parlamento dell’Isola del prossimo anno
- Nei prossimi gironi ci saranno altri incontri. La nostra speranza è che si arrivi a una sintesi. Il ruolo di Siciliani Liberi e le difficoltà di Equità Territoriale, movimento ‘prigioniero’ della vecchia politica politicante meridionale che ne ha impedito lo sbocco elettorale
- Appello al mondo agricolo siciliano
Anche se a fatica, ma con determinazione si va avanti per arrivare a un candidato unico alla presidenza della Regione e a una lista unica, d’ispirazione sicilianista e indipendentista, per il rinnovo del Parlamento dell’Isola del prossimo anno
Qualcosa si muove anche nel mondo sicilianista. Il prossimo anno si vota per l’elezione del nuovo presidente della Regione siciliana e per il rinnovo del Parlamento dell’Isola e non si parla solo di vecchia politica. I candidati, fino ad ora, sono tanti e, con molta probabilità, ce ne sarà uno d’ispirazione autonomista, sicilianista e, perché no?, anche indipendentista. E’ con grande piacere che ieri abbiamo letto sulla rete il seguente documento politico: “Movimenti dell’area autonomista-indipendentista e della società civile danno vita ad un progetto politico-elettorale con l’obiettivo di rappresentare le istanze e gli interessi dei siciliani, ormai disattesi da anni di promesse mancate. Con questo intento nasce ‘Coalizione Sicilia’, che vuole diventare la casa comune di tutto il Popolo siciliano, al servizio dell’ intero Arcipelago isolano, dove le norme dello statuto autonomistico sono state umiliate, vessate e mai applicate. Gran Sicilia, Identità Siciliana, la Sicilia ai Sicilianisti, Uguaglianza per la Sicilia, Rete Civica Nazionale Sicilia e diverse Associazioni, si sono riunite a Caltanissetta, e hanno avviato questo percorso stabilendo i passi da compiere per essere presenti ai prossimi appuntamenti elettorali con proprie liste”. “Abbiamo raccolto l’appello, proveniente dai ‘Territori’ e la voce di Associazioni e gruppi civici operanti nelle Comunità locali – afferma Enzo Castrenze Cassata presidente del movimento ‘Gran Sicilia’ – al fine di dare vita ad una coalizione forte di movimenti che possa realmente rappresentare il riscatto della nostra terra dall’arretratezza economica e sociale che viviamo da fin troppo tempo. Non possiamo più accettare da parte della politica italiana di essere considerati una colonia e, quindi, solo e soltanto un serbatoio di voti. Noi vogliamo il riscatto del nostro Popolo e per questo motivo vogliamo rappresentarne l’unica vera forza di riscossa”. “Coalizione Sicilia sarà il punto di riferimento per tutti i siciliani” . È quanto dice Erasmo Vecchio, Presidente di ‘Identità Siciliana’. “Questa coalizione è la vera e unica alternativa ai partiti nazionali per la costruzione di un nuovo confronto tra le rappresentatività territoriali della Sicilia e il governo italiano. È necessario un cambio di passo che possa essere il preludio per l’avvio di un percorso, che dia al nostro popolo la speranza di un cambiamento reale. Un futuro migliore per la Sicilia che oltre ad essere culla di cultura nel mondo è Nazione del Mediterraneo”. 2Infine, nel corso dell’incontro è stato costituito l’organismo di coordinamento politico-organizzativo del movimento. Questi gli otto componenti: Caterina Carsidona, Francesco Crupi, Antonello Giibino, Caterina Giordano, Paolo Scicolone, Angelo Todaro, Antonio Valenti, Erasmo Vecchio”.
Nei prossimi gironi ci saranno altri incontri. La nostra speranza è che si arrivi a una sintesi. Il ruolo di Siciliani Liberi e le difficoltà di Equità Territoriale, movimento ‘prigioniero’ della vecchia politica politicante meridionale che ne ha impedito lo sbocco elettorale
Il 12 Novembre, a Pergusa, è previsto un altro incontro tra i rappresentanti di altri movimenti e altre associazioni che si richiamano all’idea di riscatto della Sicilia. Ben vengano queste riunioni. La nostra speranza è che, alla fine, tutti i movimenti e tutte le associazioni che si battono per la rinascita della Sicilia trovino la forza e l’intelligenza per dare vita, se non a un progetto politico comune, almeno a un unico candidato per la presidenza della Regione e a una lista unica. Il prossimo anno le condizioni dell’Italia e della Sicilia saranno tragiche perché il Governo nazionale di Mario Monti avrà se non completato, quanto meno portato avanti il proprio programma liberista di privatizzazioni. Noi prevediamo una crisi economica e sociale senza precedenti. L’inflazione – che fino ad oggi viene tenuta nascosta – avrà provocato effetti perversi anche nella società siciliana, che sarà ancora più povera. Non sappiamo che fine farà la pandemia, ma abbiamo la sensazione che lo scenario non subirà mutazioni in positivo. In più ci saranno i tanti voti in uscita dell’ormai politicamente ‘liquefatto’ Movimento 5 Stelle. Insomma, il prossimo anno ci saranno tutte le condizioni per provare a far nascere – anche in termini di risultato elettorale – un soggetto politico sicilianista. Sta a tutti i protagonisti di questo mondo capire che le divisioni non hanno mai pagato e non pagheranno mai, soprattutto al momento del voto. Non abbiamo dimenticato il Movimento Siciliani Liberi e Equità Territoriale. Siciliani Liberi fino ad oggi si è ‘smarcato’ dai tentativi di dare vita a un soggetto autonomista, sicilianista e indipendentista; ci auguriamo che la tentazione di andare da soli, anche per questo Movimento, non prevalga. Quanto a Equità Territoriale, purtroppo questo movimento ha mandato all’aria l’appoggio a Luigi De Magistris alle recenti elezioni regionali calabresi. E’ in atto un chiaro tentativo di bloccare la trasformazione di questo importante movimento meridionalista in partito politico, probabilmente per le pressioni della vecchia politica politicante che tiene il Sud in ostaggio. La nostra speranza è che anche lì si arrivi a un chiarimento e che anche Equità Territoriale – che in Sicilia si stava ben radicando – ritrovi le ragioni politiche per andare avanti contro il vecchio sistema dei partiti, liberandosi dalle ‘zavorre’ che fino ad oggi ne hanno bloccato la crescita politica e la partecipazione alle competizioni elettorali.
Appello al mondo agricolo siciliano
I Nuovi Vespri – i nostri lettori lo sanno – dedica ampio spazio ai temi dell’agricoltura. Il nostro augurio è che gli agricoltori siciliani capiscano che, con i partiti politici nazionali, non hanno alcuna speranza di migliorare la propria situazione. Non sfugge alla loro intelligenza i danni che l’attuale Governo nazionale ha provocato all’agricoltura siciliana e, in generale, all’Agricoltura di tutto il Sud Italia con lo scippo delle risorse FEASR. Il prossimo anno il mondo agricolo siciliano avrà davanti due strade: continuare ad appoggiare la politica tradizionale, che vuoi o non vuoi è legata alla politica nazionale che tratta Sud e Sicilia come colonie; o provare a dare una svolta politica di stampo sicilianista, con tutte le difficoltà che ciò comporterà. Nessuno ha la bacchetta magica e nessuno è in grado di dire se il tentativo che si sta cercando di portare avanti, per arrivare alle elezioni regionali siciliane del prossimo anno con un candidato unico alla presidenza della Regione e a una lista unica per il rinnovo del Parlamento dell’Isola riuscirà. Ma se ragioniamo non c’è alcuna alternativa, perché dalla vecchia politica siciliana l’agricoltura della nostra Isola riceverà solo ‘mance’. Nessuno chiede rotture clamorose: si può anche lavorare sottotraccia e scegliere bene al momento del voto; o, magari, per chi ne ha voglia, provare a candidarsi. La libertà deve massima. Ma un cambiamento vero serve anche al mondo dell’agricoltura siciliana.
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