“Sanremo è una grande commedia all’italiana molto interessante e difficile da affrontare – aggiunge- tantochè io adottai due terminologie: la prima volta mi sono nominato dittatore artistico e la seconda dirottatore perchè ho apportato delle modifiche come quelle di togliere l’eliminazione dei cantanti e addirittura abolendo la differenza tra giovani e campioni. Ci sono state tante affermazioni come Ultimo, Achille Lauro e Mahmood. Questo è estremamente importante perchè vuol dire che abbiamo portato Sanremo verso la musica che si ascolta e si apprezza”.
Il cantante adesso è pronto a tornare sulle scene con una sfida professionale. Sarà protagonista di un’opera concerto dal titolo “In questa storia che è la mia” al cinema dal 2 al 4 novembre: “E’ una storia d’amore autobiografica. Questa è una delle cose che riguardando trovo ancora buona, nonostante io sia molto autocritico. E’ veramente una bellissima esperienza”.
(ITALPRESS).
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