- Un tempo i fiumi della Sicilia erano navigabili. Continuando con gli attuali cambiamenti climatici, se non passeremo tutti all’altro mondo, i trasporti via fiume potrebbero sostituire le autostrade e le strade
- In Sicilia la politica non crede ai cambiamenti climatici
- Che succederà se la prossima Estate le temperature, in Sicilia, raggiungeranno i 50 gradi? Vi sembra così impossibile?
- Che cosa sarebbe successo se la pioggia che ha martoriato Catania avesse colpito Palermo, Mondello e Partanna Mondello? Secondo voi è impossibile che ciò avvenga?
- I fiumi navigabili al posto delle autostrade siciliane
Un tempo i fiumi della Sicilia erano navigabili. Continuando con gli attuali cambiamenti climatici, se non passeremo tutti all’altro mondo, i trasporti via fiume potrebbero sostituire le autostrade
Un tempo i fiumi siciliani erano navigabili. Poi il clima è cambiato è i fiumi sono stati in buona parte messi ‘a dieta’ di acqua. In realtà, negli anni ’50 del secolo passato un paio di fiumi della nostra Isola erano ancora ricchi di acqua, magari non più navigabili con grandi navi ma tutto sommato fiumi. Poi è iniziata la grande corsa alla realizzazione delle dighe artificiali. Oggi si contano una cinquantina di dighe, alcune utilizzate, altre utilizzate male, alcune non completate. Il risultato è che le acque di quasi tutti i fiumi e dei tanti i corsi d’acqua della Sicilia sono stati deviati per alimentare le dighe. Alla fine degli anni ’80 del secolo passato è arrivata la grande sete. A Palermo c’erano i silos nelle strade a disposizione dei cittadini. Non pioveva più. In quegli anni i fiumi siciliani erano ridotti male, mentre i corsi d’acqua erano completamente secchi per sei-otto mesi all’anno. Si riprendevano un po’ in Inverno, ma a metà Primavera erano rigagnoli. Oggi la situazione è cambiata radicalmente. Perché è cambiato il clima. Oggi ci troviamo nel pieno di cambiamenti climatici imprevedibili ai quali la politica siciliana crede poco o nulla.
In Sicilia la politica non crede ai cambiamenti climatici
Chi legge I Nuovi Vespri sa che, a partire dallo scorso Aprile, abbiamo cominciato a tempestare l’attuale Governo regionale invitandolo ad adottare tutte le precauzioni possibili e immaginabili per scongiurare i danni da incendi. Lo hanno fatto anche le organizzazioni sindacali: Cgil, Cisl, Uil e, soprattutto, il Sifus Confali che ha detto in anticipo quello che sarebbe successo. Ma non c’è stato niente da fare. L’attuale Governo regionale non credeva che il caldo avrebbe scatenato un inferno di incendi. E infatti non ci sono quasi state opere di prevenzione del fuoco. Il Governo si è limitato a mettere in campo aerei e elicotteri antincendi pesando che avrebbe risolto eventuali problemi. I risultati sono stati disastrosi: quasi 80 mila ettari di boschi andati in fumo tra Luglio e Agosto, quando la temperatura ha oscillato tra 36 e 42 gradi centigradi.
Che succederà se la prossima Estate le temperature, in Sicilia, raggiungeranno i 50 gradi? Vi sembra così impossibile?
I cambiamenti climatici interessano anche il mare. Lo ha illustrato più volte lo scienziato Mario Pagliaro: il mare si riscalda e libera vapore acqueo che va ad alimentare le nuvole che si riempiono di acqua: da qui le piogge torrenziali che somigliano agli uragani. Nel titolo scriviamo che, se resteremo vivi, i fiumi siciliani torneranno ad essere navigabili. Non stiamo scherzando. Non scherziamo quando scriviamo “se resteremo vivi”. Chi ha un po’ di memoria ricorderà il caldo dell’Estate 2020 e, soprattutto, il caldo della scorsa Estate. Ebbene, tra Luglio e Agosto ci sono state aree della Sicilia dove la temperatura ha toccato i 50 gradi. Chi ci può garantire che, la prossima Estate, le temperature non saranno maggiori di quelle registrate a Luglio e ad Agosto? Chi governa la Sicilia, l’abbiamo già scritto, non crede nei cambiamenti climatici. Che succederà se la prossima Estate le temperature arriveranno a 50 gradi centigradi? Secondo voi la politica siciliana è in grado di mettere nel conto iniziative preventive per fronteggiare un’eventuale ondata di calore con temperature superiori a 50 gradi? Secondo noi, no.
Che cosa sarebbe successo se la pioggia che ha martoriato Catania avesse colpito Palermo, Mondello e Partanna Mondello? Secondo voi è impossibile che ciò avvenga?
Ricordiamoci che la Sicilia, nel 2003, è stata lasciata per oltre 36 ore senza energia elettrica. Che succederebbe se in Estate, con temperature prossime oscillanti tra 40 e 50 gradi, dovesse saltare la fornitura di energia elettrica? Prima del 2003 dicevano che il black auto elettrico era impossibile: invece si è materializzato per 36 ore. Non è vero che la pioggia che ha devastato Catania è un caso raro. Abbiamo dimenticato l’alluvione del Messinese nel Novembre del 2011? E senza andare lontano: abbiamo dimenticato cosa è successo a Palermo il 15 Luglio dello scorso anno quando la pioggia faceva paura? Se la pioggia che si è scatenata a Catania avesse colpito Palermo, Mondello e Partanna Mondello cosa sarebbe successo? Qualcuno ha il coraggio di dirlo o dobbiamo fare finta di niente? Che interventi sono stati effettuati a Palermo, a Mondello e a Partanna Mondello dopo la pioggia del 15 Luglio 2020? Ve lo diciamo noi: nessun intervento. Anzi, a Palermo si continua a ‘cementificare’, se è vero che sono in previsione sei nuove linee di Tram. A Palermo per fare 15 Km di Tram hanno eliminato oltre mille alberi, spendendo 320 milioni di euro. Palermo è ormai una città ‘cementificata’: sono riusciti, senza colpo ferire, a eliminare anche gli alberi di Piazza Politeama, che a Luglio e ad Agosto, dalle 11 di mattina alle 19 del pomeriggio, è ormai un forno a cielo aperto. Ed è così anche in altre parti della città. Alla politica di Palermo, del verde, non gliene può fregare di meno. La Conca d’oro non è scomparsa per volontà divina, ma per l’affarismo dei pochi tutt’ora al potere.
I fiumi navigabili al posto delle autostrade siciliane
Quando scriviamo “se resteremo vivi – lo ribadiamo – non scherziamo. Seguiamo da tempo l’andamento del mercato mondiale del grano. E quindi anche l’andamento del clima. Fino a stamattina abbiamo appurato che la siccità non ha abbandonato gli Stati Uniti d’America e la Russia (non abbiamo notizie precise sul Canada). Ciò significa che i cambiamenti climatici potrebbero non arrestarsi: ciò significa che gli eventi climatici potrebbero manifestarsi in modo sempre più estremo: caldo micidiale in Estate, piogge sempre più pericolose in Autunno e Inverni rigidi (lo scorso anno in alcune aree del Canada si è passati da – 50 gradi centigradi in Inverno a 50 gradi centigradi in Estate: in pratica, un’escursione termica di 100 gradi nel corso dell’anno!). In Sicilia abbiamo poco da stare allegri. Dal 2012 ad oggi si è perso il conto degli ettari di boschi inceneriti dagli incendi. Mentre la politica siciliana pensa agli aerei anfibi… All’attuale politica siciliana interessano solo gli affari e gli appalti. In compenso – se resteremo vivi – alcuni dei fiumi, continuando con queste piogge, potrebbero tornare ad essere navigabili. Tra fiume Imera e fiume Belìce si potrebbe pensare a un collegamento via fiume tra il Tirreno e il Mediterraneo. E, in generale, si potrebbe pensare, almeno in certe aree della Sicilia, di sostituire le autostrade con i trasporti via fiume. Già sarebbe una cosa. O no?
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