Ieri la senatrice aveva annunciato che si sarebbe rifiutata di esibire il Green Pass all’ingresso di Palazzo Madama.
“Quando sono fuori dal Senato – dice la senatrice Granato – per rispettare tutte le regole cui sono sottoposti anche gli altri cittadini lo esibisco, ma nel luogo deputato alla rappresentanza dei cittadini mi rifiuto di piegarmi a una distorsione del regolamento del Senato, oltretutto derivante da un decreto legge, un atto unilaterale del governo che ancora non è stato convertito in legge e che adesso il Parlamento sta discutendo”. La senatrice aveva sottolineato: “Se non mi fosse data la possibilità di entrare in Senato, di difendere gli emendamenti che ho presentato e questi decadessero, sarebbe un atto gravissimo. Infatti se sono assenti i proponenti gli emendamenti decadono in automatico”.
“Esprimiamo la nostra vicinanza e solidarietà alla collega Bianca Laura Granato per la compressione dei suoi diritti di senatrice ad opera del senatore Dario Parrini, presidente della Commissione Affari Costituzionali di Palazzo Madama, che ha sospeso la seduta della commissione additandola, rivelandone nome e cognome, come responsabile di chissà quale reato. Forse è il caso che qualcuno spieghi al senatore Parrini che la No Pass, come l’ha definita, è una Senatrice della Repubblica regolarmente eletta che ha lo stesso suo diritto e il dovere (determinato dal voto degli elettori) di essere presente lì dove si scrivono le leggi della Repubblica”, affermano i deputati de L’Alternativa C’è.
(ITALPRESS).
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