L’inflazione è destinata a scendere gradualmente ma “i rischi a breve sono in rialzo”. Niente di preoccupante al momento, in quanto si tratta di un rimbalzo provocato dai colli dei bottiglia dell’offerta dopo le chiusure imposte dal Covid. Per esempio il boom delle auto usate considerando lo stop alla produzione imposto dalla penuria di chip.
Quello che salta agli occhi è il fortissimo recupero dell’Italia. L’Ocse ha alzato le stime portandole dal 4,5% indicato a maggio al 5,9% per quest’anno, mentre nel 2022 è prevista una limatura dello 0,3% rispetto alle stime precedenti. L’asticella del Pil per l’anno prossimo scende al +4,1% a fronte del +4,4% precedente. Migliorano anche le stime sul rapporto debito/Pil, ora visto al 158,6%, e quelle sul deficit/Pil che quest’anno sarà pari al 10,6% e il prossimo scenderà a 5,7%.
La ripresa italiana è tanto più significativa perchè risulta superiore alla media globale (5,7% con un passo indietro dello 0,1% rispetto a maggio) e a quella della sola Eurozona (5,3%).
Nonostante il miglioramento, avverte l’Ocse, non è il momento per ridurre il sostegno fiscale: “La politica fiscale dovrebbe continuare a sostenere le famiglie e le imprese fino a quando la ripresa non sarà consolidata”. Altrimenti c’è il rischio di mandare in bancarotta imprese che senza la pandemia sarebbero state profittevoli.
(ITALPRESS).
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