Non possiamo, inoltre, ignorare che il mondo – e il nostro vicinato – è attraversato da gravi tensioni. Nelle ultime settimane abbiamo assistito al precipitare della situazione in Afghanistan. Ancor più vicino a noi le crisi non si placano: dalla Siria al Mediterraneo Orientale; dall’irrisolta questione ucraina alla allarmante situazione in Bielorussia”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel suo intervento al XVI incontro dei Capi di Stato del “Gruppo Arraiolos” o “Uniti per l’Europa” che si tiene a Roma. La sintesi dell’intervento è stata diffusa dall’ufficio stampa del Quirinale.
“Tutto ciò ci pone di fronte a scelte che riguardano tanto la dimensione interna quanto quella esterna dell’Unione Europea.
Da un lato è necessario riflettere su quali sono gli interessi condivisi dell’Unione e cosa occorre per tutelarli, per conseguire una effettiva autonomia strategica – ha aggiunto Mattarella -. Dall’altro dobbiamo definire il ruolo che l’Unione deve esercitare nella comunità internazionale: in che modo possiamo essere incisivi nell’affermazione del multilateralismo efficace che da anni indichiamo nella nostra azione esterna; come proiettare, anche al di fuori dei nostri confini, i valori e i principi su cui si fonda l’Europa”.
“Si tratta di costruire il nostro futuro. Next Generation è la strategia – ha sottolineato il capo dello Stato -. Il percorso per realizzarlo è l’autonomia dell’Unione. Per dar vita a questa prospettiva vi sarà bisogno di investimenti considerevoli, sia nel settore industriale sia nella riqualificazione della forza lavoro; investimenti che nessun Paese da solo può porre in campo. Basterebbe la doppia transizione, verde e digitale, per comprendere che si tratta di un’impresa dalla quale scaturirà una Unione alla cui base sarà la sovranità condivisa”.
“Questa è, del resto – a me sembra – l’unica strada per salvare e mantenere le nostre sovranità senza che divengano, se isolate, illusorie. La Conferenza sul futuro dell’Unione rappresenta una grande storica occasione. Non dobbiamo ridurla a uno scialbo momento di ordinaria amministrazione – ha proseguito Mattarella -. Dovremo impegnarci – senza remore e senza temi intoccabili – per completare i tanti “cantieri aperti” della nostra integrazione. L’Unione Economica e Monetaria, l’effettiva capacità fiscale, un vero pilastro sociale. Nessuna costruzione può sopravvivere mantenendo a lungo strutture edificate parzialmente con grandi lacune: queste ultime trascinerebbero nel vuoto anche le parti costruite”.
(ITALPRESS).
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