- Vogliamo dire ai sindaci di Giarre, Milo, Sant’Alfio, Santa Venerina e Zafferana Etnea che ognuno ha le proprie disgrazie
- Facciamo un cambio, sindaci di Giarre, Milo, Sant’Alfio, Santa Venerina e Zafferana Etnea? Voi vi prendete la munnizza di Palermo e il Governo regionale e date a Palermo la cenere, poi vediamo se vi lamentate più!
Vogliamo dire ai sindaci di Giarre, Milo, Sant’Alfio, Santa Venerina e Zafferana Etnea che ognuno ha le proprie disgrazie
Cinque Comuni della Sicilia – Giarre, Milo, Sant’Alfio, Santa Venerina e Zafferana Etnea – sono in grande difficoltà per la cenere dell’Etna. “Abbandonati a se stessi e indebitati fino al collo per fronteggiare l’emergenza cenere dell’Etna – si legge in un comunicato – che da sette mesi si ripropone periodicamente in tutta la sua gravità, i sindaci dei cinque Comuni vulcanici più colpiti dalla ricaduta di sabbia rischiano il fallimento, fanno rete e lanciano un’ennesima richiesta di aiuto alle Istituzioni minacciando gesti eclatanti. L’appuntamento è per Mercoledì 15 Settembre, ore 10.30, nella Piazza Belvedere di Milo con una conferenza stampa indetta dai sindaci di Giarre, Milo, Sant’Alfio, Santa Venerina e Zafferana Etnea per una protesta corale che, con il supporto dei giornalisti e dei media, rafforzi l’urgenza di trovare una soluzione. Saranno presenti sindacati, associazioni datoriali e dei consumatori, imprenditori del comparto agricolo, agrumicolo e vivaistico”. E ancora: “Per colpa della cenere rischiamo di fallire – dicono all’unisono Angelo D’Anna, Alfio Cosentino, Giuseppe Nicotra, Salvatore Greco e Salvatore Russo – e di non poter erogare servizi essenziali alle nostre comunità: scuole, trasporti, assistenza sociale. Sappiamo che l’Etna fa di noi un territorio e un paesaggio singolare, in Italia e in Europa. Ma non per questo possiamo diventare una ‘comunità orfana’, come quei farmaci per le malattie rare che devono essere incoraggiati da leggi specifiche. In silenzio e con dignità ci siamo fatti carico da mesi di problemi più grandi di noi, assumendoci responsabilità immense, a cominciare dall’aver contratto ingenti debiti per ripulire con tempestività le strade dalla cenere e garantire un minimo di sicurezza ai nostri concittadini. Debiti che, purtroppo, non saremo in grado di onorare. Per questo segnaliamo l’ingiustizia subita dai nostri territori e dalla nostra gente: famiglie e imprese costrette a spese straordinarie, ripetute ormai da mesi, per mettere in sicurezza case e capannoni dai cumuli di sabbia. Siamo pronti a proteste estreme se le nostre legittime istanze non saranno considerate dallo Stato e dalla Regione Siciliana ai quali chiediamo interventi urgenti e leggi ad hoc”.
Facciamo un cambio, sindaci di Giarre, Milo, Sant’Alfio, Santa Venerina e Zafferana Etnea? Voi vi prendete la munnizza di Palermo e il Governo regionale e date a Palermo la cenere, poi vediamo se vi lamentate più!
Tutto giusto. Detto questo, però, bisogna aggiungere che la cenere dell’Etna – in termini di disagi per i cittadini – non è la misura di tutte le cose. Lo sappiamo: scopare la cenere è scomodo e – come si legge nella foto sopra (tratta da Meteoweb) non è divertente. Però dovete sapere che a Palermo, da quattro anni, i cittadini vivono in mezzo all’immondizia che viene raccolta, se va bene, ogni 10-15 giorni. L’immondizia si trova nelle strade e nei marciapiedi. Per non parlare delle discariche a cielo aperto che spuntano ovunque. Come se la munnizza non bastasse, Palermo è anche la sede del Parlamento siciliano e del Governo siciliano. Il primo produce danni, ma bene o male si sopporta; mentre l’attuale Governo siciliano è un dei Governi più dannosi della storia dell’Autonomia siciliana. Basti pensare ai quasi 80 mila ettari di boschi bruciati in questa triste Estate nella nostra Isola. Pensate che i boschi bruciati abbiano prodotto meno cenere dell’Etna? I sindaci di Giarre, Milo, Sant’Alfio, Santa Venerina e Zafferana Etnea pensano che la cenere dell’Etna sia più grave della munnizza di Palermo e del Governo di Nello Musumeci? Facciamo così: noi, a Palermo, ci prendiamo la vostra cenere e voi vi prendere il Governo Musumeci e la munnizza di Palermo con tutti gli amministratori. Scommettiamo che, dopo un giorno, ci chiederete indietro la cenere?
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