- Dietro il no all’arrivo in Europa dei profughi afghani non c’è né egoismo, né razzismo ma – come racconta un articolo di Renovatio 21 (che traduce un articolo da Réseau Voltaire) – ci sono problemi seri. Come leggerete, i ‘cattivi’ non sono solo i talebani: anzi…
- La Germania? “Non muore dalla voglia di naturalizzare criminali di guerra”
Dietro il no all’arrivo in Europa dei profughi afghani non c’è né egoismo, né razzismo ma – come racconta un articolo di Renovatio 21 (che traduce un articolo da Réseau Voltaire) – ci sono problemi seri. Come leggerete, i ‘cattivi’ non sono solo i talebani: anzi…
Cosa ci stanno raccontando sui profughi dell’Afghanistan? Ce lo chiediamo leggendo un illuminante articolo pubblicato sa Renovatio 21. Si tratta, per essere precisi, della traduzione di un articolo tratto da Réseau Voltaire. Dove si dice che gli afgani, con circa 2,6 milioni di persone, rappresentano la terza comunità protetta dall’Alto Commissariato per i Rifugiati delle Nazioni unite. In termini numerici la prima comunità è quella dei siriani con circa 6,7 milioni di persone (la Siria ha subito una guerra e una carestia), mentre la seconda comunità è quella venezuelana con circa 4 milioni di persone. Com’è a tutti noto, gli americani si sono precipitosamente ritirati dall’Afghanistan, consentendo ai talebani di prendersi pacificamente la guida del Paese. Arriviamo alla notizia. Sappiamo tutti che dall’Afghanistan stanno scappando tante persone. La narrazione ufficiale ci racconta che sono persone buone che scappano per non farsi prendere dai cattivi talebani. In realtà, stando a quanto leggiamo in questo articolo, le cose non starebbero proprio così. I profughi che oggi se la danno a gambe dall’Afghanistan “appartengono alle forze speciali, create dalla CIA per la controrivoluzione (Khost Protection Force e Direzione Nazionale della Sicurezza). Sono individui che hanno compiuto crimini ben più odiosi di quelli dei talebani e che oggi hanno buoni motivi per temere la vendetta della popolazione o di essere processati“.
La Germania? “Non muore dalla voglia di naturalizzare criminali di guerra”
Gli Stati Uniti – che pure sono stati i protagonisti dell’occupazione dell’Afghanistan – non li vogliono. E nemmeno la Russia li vuole, temendo di aprire le porta agli jihadisti. “Consapevole della situazione, la Germania – leggiamo sempre nell’articolo – che aveva annunciato di dover recuperare 40 mila persone, ne ha accolte solo 634: 138 ex impiegati con le rispettive famiglie. Il governo federale non ha nulla contro gli afgani − negli anni scorsi ne aveva accolti circa 150 mila − ma, già prima della caduta di Kabul era consapevole dei pericoli che questi nuovi rifugiati avrebbero rappresentato. Non muore dalla voglia di naturalizzare criminali di guerra. Ha respinto anche moltissimi richiedenti asilo”. Il Ministro degli Esteri tedesco, Heiko Maas, si sarebbe già recato in Uzbekistan, Tagikistan e Pakistan per cercare di convincere questi Paesi ad accogliere i profughi afgani, distribuendo, per l’occasione, 500 milioni di euro. Chi ha seguito nei giorni scorsi il dibattito sui profughi afghani nell’Unione europea ricorderà che nessun Paese della Ue, a parte l’Italia, vuole accogliere i profughi afghani. Il diniego dei Paesi dell’Unione è stato accolto come una manifestazione di egoismo; in realtà, è evidente che in Europa sanno benissimo come stanno le cose e nessuno vuole accogliere queste persone. E il motivo c’è. Al massimo la Ue sarebbe pronta a spendere 700 milioni di euro per convincere altri Paesi ad accogliere i profughi afghani, ma non per accoglierli.
Foto tratta da Firenze Today
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