- La buona notizia è che la caccia, che si sarebbe dovuta aprire stamattina, è stata sospesa fino al 30 Settembre. Ma a Ottobre la questione si riproporrà
- La soddisfazione delle Associazione ambientaliste e animaliste
La buona notizia è che la caccia, che si sarebbe dovuta aprire stamattina, è stata sospesa fino al 30 Settembre. Ma a Ottobre la questione si riproporrà
Il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) della Sicilia, sezione di Catania, ha sospeso la caccia, accogliendo il ricorso di un gruppo di Associazioni ambientaliste. L’apertura della stagione venatoria era stata disposta dall’attuale Governo regionale. Da quello che si capisce, non è un blocco delle doppiette per tutto il 2021, come dovrebbe essere, dopo i grandissimi danni all’ambiente provocati dagli incendi, ma la sospensione di un mese. Ad Ottobre il problema si riproporrà. La situazione resta confusa. “Il Presidente del Tribunale Amministrativo regionale della Sicilia – Catania – leggiamo nel comunicato – con decreto odierno n. 499/21 (ric. n. 1366/2021), ha sospeso il Calendario venatorio della Regione siciliana (emanato con decreti dell’Assessore all’agricoltura n. 37/GAB del 26 luglio 2021 e n. 45/GAB del 24 agosto 2021). Ne consegue che la caccia è immediatamente sospesa su tutto il territorio regionale almeno fino al 1° ottobre, data indicata da ISPRA (Istituto Superiore Protezione e Ricerca Ambientale) nel suo parere rilasciato alla Regione ma da questa non accolto”. I giudici del TAR hanno sospeso l’apertura della caccia “anche in considerazione della rappresentata particolare situazione emergenziale nel territorio siciliano occasionata da diffusi incendi sviluppatisi nel periodo estivo e degli intuibili effetti sull’ambiente e sulla fauna stanziale, appare prevalente l’interesse pubblico generale alla limitazione dell’apertura della stagione venatoria, così come proposta, motivatamente, nel parere prot. n. 33198 del 22.6.2021 dell’ISPRA”.
La soddisfazione delle Associazione ambientaliste e animaliste
Le Associazioni ambientaliste ed animaliste WWF Italia, Legambiente Sicilia, Lipu BirdLife Italia, LNDC Animal Protection ed Enpa, difese dagli avvocati Antonella Bonanno e Nicola Giudice, hanno impugnato il Calendario venatorio regionale “denunciandone la gravi illegittimità ed il palese contrasto con il parere di ISPRA. Le Associazioni esprimono grande compiacimento e soddisfazione per la decisione del TAR: la Magistratura amministrativa ha saputo effettuare equanimemente, sia pure in via cautelare, il necessario bilanciamento di interessi che l’arroganza e il dispregio della legge da parte della Regione avevano omesso, in tal modo salvando dalle doppiette migliaia di animali selvatici che costituiscono ‘patrimonio indisponibile dello Stato’ e non bersagli mobili per il divertimento dei fucili. Le Associazioni, infine, ricordano che l’esercizio della caccia in questo periodo di sospensione costituirebbe contravvenzione penale ai sensi dell’art. 30 lett. a) della L. 157/1992, che prevede l’arresto fino ad un anno o l’ammenda fino ad € 2.582,00; la legge, inoltre, prevede che per i trasgressori il Questore disponga la sospensione del porto di fucile da caccia fino a tre anni”. Ribadiamo: è una vittoria a metà, perché ad Ottobre il problema si riproporrà.
Foto tratta da La Sicilia
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