- Servizi & fascisti in azione per screditare le manifestazioni popolari contro il Green pass?
- Morire di Covid: i conti che non tornano
- Uno dei tanti casi dei “rischi” da vaccino anti-Covid: la storia di un uomo di 49 anni finito in terapia intensiva
- Speculare e guadagnare sui bambini tolti alle famiglie. Un ‘genere’ molto noto a Palermo, dove, come denunciava Nino Rocca già cinque anni fa, “I minori verrebbero tolti alle famiglie per problemi economici: cosa, questa, che la legge vieta”
Servizi & fascisti in azione per screditare le manifestazioni popolari contro il Green pass?
Non si può non parlare della criminalizzazione di chi si rifiuta di farsi inoculare il vaccino sperimentale anti-Covid. Intanto coloro i quali manifestano dubbi su tale vaccino vengono definiti no vax. Si tratta di una scorrettezza tipica di una parte dell’informazione italiana che ormai fa solo ridere. I no vax sono persone che rifiutano tutti i vaccini; chi non è d’accordo con il vaccino anti-Covid potrebbe anche essere un no vax, ma nella stragrande maggioranza dei casi non si tratta di no vax. Ma la ‘Grande informazione italiana’ – che sulla pandemia sta dando il meglio di sé – li definisce tutti no vax. Come si può notare, scorrettezza e disonestà intellettuale si uniscono a un complessivo analfabetismo scientifico di massa creando una grande confusione. Poi ci sono quelli che strumentalizzano la legittima protesta popolare contro il Green pass per screditarla: e di questo, in Italia, si occupano di solito i fascisti sin dai tempi della strage di Piazza Fontana. Obiettivo: criminalizzare chi rifiuta un vaccino sperimentale che, oltre ad aver provocato danni di varia natura (anche se è difficile che le ‘autorità’ riconoscano il legame diretti tra tali vaccini e i decessi), è anche un punto interrogativo per gli effetti che potrebbe sortire nel futuro. Così nel TG di Byoblu del 31 Agosto si parla ovviamente delle proteste (domani sono previste manifestazioni di piazza che, con molta probabilità, verranno strumentalizzate per criminalizzare l’intero movimento No Green pass). “Le dichiarazioni di Giuliano Cazzola, che in diretta TV ha affermato che per i manifestanti contro il Green pass ci sarebbe bisogno di Bava Beccaris stanno facendo il giro del web – leggiamo nel post di Byoblu che presenta il TG -. Ma la macchina del fango non si ferma ed è stata concertata nei minimi dettagli da una regia che sapeva bene come fare per creare l’identikit del “mostro”.
Morire di Covid: i conti che non tornano
Altro argomento del TG del 31 Agosto: i conteggi ‘ballerini’ dei morti di Covid. “Si continua a discutere su come vengano conteggiati realmente i decessi dovuti al Covid 19 – si legge nel post di Byoblu -. Tanti dubbi erano stati sollevati già in passato e adesso l’ultima critica arriva dalla Germania, dove un accademico sostiene che i dati sulle morti siano stati decisamente gonfiati”. Se arriva dalla Germania – che non è certo l’Italia di oggi – bisogna riflettere. i tedeschi, in generale, sono meticolosi e precisi.
Uno dei tanti casi dei “rischi” da vaccino anti-Covid: la storia di un uomo di 49 anni finito in terapia intensiva
Il TG di Byoblu si occupa anche di uno dei tanti, tantissimi casi di persone che hanno accusato malori dopo la somministrazione del ‘celeberrimo’ vaccino anti-Covid delle multinazionali farmaceutiche piene di soldi molto celebrato e sostenuto in un’Italia sempre più povera. “Antonino Mondo, 49 anni e senza patologie pregresse – leggiamo nel post di Byoblu – era ricoverato dalla fine del mese scorso in gravi condizioni. Dopo la somministrazione della seconda dose Pfizer, Mondo avrebbe cominciato a lamentare forti dolori alle gambe e in altre parti del corpo. Al punto che le sue condizioni di salute si sono sempre più aggravate ed è stato necessario il trasferimento d’urgenza nel reparto di terapia intensiva. E da quel reparto non è più uscito”. Ribadiamo: uno dei tanti, tantissimi casi che fanno parte dei famosissimi “rischi” (ricordate? “I benefici del vaccino anti-Covid delle multinazionali farmaceutiche sono maggiori dei rischi”. Dei “rischi” fanno parte coloro i quali ci hanno rimesso la vita o che patiscono ancora conseguenze non piacevoli.
Speculare e guadagnare sui bambini tolti alle famiglie. Un ‘genere’ molto noto a Palermo, dove, come denunciava Nino Rocca già cinque anni fa, “I minori verrebbero tolti alle famiglie per problemi economici: cosa, questa, che la legge vieta”
C’è anche un servizio su un argomento inquietante: la speculazione sui bambini tolti alle famiglie: “Sono sempre più numerosi i casi di bambini prelevati dalle proprie famiglie, spesso da madri separate da mariti violenti, che finiscono in vortice senza fine di affidamenti. Un fenomeno che non trapela sui media mainstream ma che, a detta delle madri che abbiamo incontrato ieri in piazza Montecitorio, ricorda da vicino il caso Bibbiano”. A Palermo non c’è bisogno di scomodare Bibbiano. Chi scrive ha vissuto, da giornalista, quello che succedeva nel quartiere di Ballarò nella seconda metà degli anni ’90 del secolo passato (leggere pedofilia). Ma, senza andare troppo lontano, nel 2016 I Nuovi Vespri pubblica un’intervista a una figura storica della Palermo che si occupa degli ultimi: Nino Rocca. Ecco cosa diceva Rocca nel Giugno di cinque anni fa: “Una mamma con una bambina di tredici anni, avendo perso il posto di lavoro come badante per la morte della anziana che assisteva rischiano di finire per strada! P.G. con la sua bambina è stata segnalata ai servizi sociali della prima circoscrizione ed è stata segnalata all’assessore, ma sino ad ora nessuna risposta! Cosa ha predisposto questa A.C. come ammortizzatore sociale e per questi casi? Cosa dice l’emergenza sociale nel momento in cui una mamma con la sua bambina finiranno per strada? Volete proprio saperlo? Non ci sono ammortizzatori sociali, non ci sono appartamenti in affitto, non ci sono B&B per l’emergenza, c’è però ‘la casa famiglia’ che costerà alla A.C. 2400 al mese a testa! Eppure le linee guida nazionali dei giudici dei minori e delle assistenti sociali per minori raccomandano in modo esplicito di non allontanare il minore dalla famiglia per motivi esclusivamente economici o ambientali. Questa norma viene del tutto disattesa a Palermo! Eppure basterebbe prevedere un certo numero di immobili in affitto da parte del Comune per provvedere in casi del genere alla emergenza abitativa facendo, tra l’altro, risparmiare alle ‘casse’ del Comune 2000 Euro al mese! Lo spreco innanzitutto!”. Ancora il nostro articolo di cinque anni fa: “Rocca denuncia un fatto grave: a Palermo i minori verrebbero tolti alle famiglie per problemi economici: cosa, questa, che la legge vieta. I minori finiscono nelle case famiglia che, per ogni minore, incassano 2 mila e 400 Euro al mese. Domanda: il Comune di Palermo, invece di far guadagnare le case famiglia, non potrebbe dare 500 Euro alla mamma di ogni minore in difficoltà economiche? I bambini resterebbero con i genitori – che è la cosa più importante – e con i soldi che oggi, per un minore, vanno a una casa famiglia camperebbero cinque famiglie”.
QUI IL TG DI BYOBLU DEL 31 AGOSTO 2021
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