- Poco meno di due anni fa i Comuni della nostra Isola privi di sportelli bancari erano 89. Ora sono 120
- Carmelo Raffa, leader storico della FABI Siciliana: “Non è lecito che ciò avvenga perché il servizio bancario è annoverato per legge tra quelli di carattere essenziale. Ancora una volta chiediamo che la Magistratura intervenga”
Poco meno di due anni fa i Comuni della nostra Isola privi di sportelli bancari erano 89. Ora sono 120
Banche in Sicilia. Ieri abbiamo rilanciato un articolo di poco meno di due anni fa. Dove si racconta di una denuncia della FABI siciliana. La più importante organizzazione sindacale del mondo bancario denunciava la presenza, in Sicilia, di 89 Comuni privi di sportelli bancari. Pensate un po’: chi ha bisogno di usufruire di un servizio bancario e vive in uno di questi 89 Comuni si deve recare in un altro Comune! Se un anziano che vive in uno di questi Comuni e ha problemi con la carta di credito che fa? Tutto questo mentre il Governo nazionale spinge per incrementare i pagamenti elettronici al posto del contante. Supponiamo che si arrivi all’eliminazione del contante – progetto della solita, fallimentare Unione europea – se Sabato un cittadino ha problemi con la carta di credito che fa? Insomma, chiusura di sportelli bancari in crescita, riduzione dei posti di lavoro, servizi sempre più precari per i cittadini. Superfluo chiedere all’attuale Governo regionale se è interessato all’argomento. Figuriamoci!
Carmelo Raffa, leader storico della FABI Siciliana: “Non è lecito che ciò avvenga perché il servizio bancario è annoverato per legge tra quelli di carattere essenziale. Ancora una volta chiediamo che la Magistratura intervenga”
Ieri abbiamo chiesto alla FABI siciliana di illustrarci la situazione poco meno di due anni dopo. Ci ha risposto il leader storico di questo sindacato in Sicilia, Carmelo Raffa: “Situazione sempre più triste – dice Raffa -. Oltre 120 Comuni siciliani sono privi di sportelli bancari e i segnali da parte delle banche sono sempre più negativi. UniCredit guida la classifica per la chiusura degli sportelli in Sicilia. Ma il dato preoccupante è che anche dalle Banche di Credito Cooperativo non arrivano segnali incoraggianti. Speravamo che almeno queste banche aprissero sportelli nei paesi abbandonati dai colossi. Invece anche le Banche di Credito Cooperativo hanno iniziato a chiudere sportelli bancari. Non è lecito che ciò avvenga perché il servizio bancario è annoverato per legge tra quelli di carattere essenziale. Ancora una volta chiediamo che la Magistratura intervenga”. UniCredit, dice Raffa, “guida la classifica per la chiusura degli sportelli in Sicilia”. Che succederà se, come si dice, acquisirà il Monte dei Paschi di Siena, banca con tanti sportelli in Sicilia?
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