La tragicomica ‘conquista’ della Calabria di Garibaldi sostenuto dalla ‘ndrangheta e dai traditori borbonici

21 agosto 2021
  • Le bugie che la stori ufficiale italiana ha raccontato sullo sbarco di Garibaldi in Calabria
  • Una delle tante prove dei tradimento degli ufficiali Borbonici: “Documento n. 17. Garibaldi contava sulla connivenza della Marina Duosiciliana…”

Che cosa vi hanno raccontato a scuola, amici calabresi? Che Garibaldi e i garibaldini il 19 Agosto del 1860 sbarcarono “eroicamente” in Calabria? Tutte fesserie! Senza ‘ndrangheta e traditori dell’esercito Duo siciliano sarebbero finiti in fondo al mare dello Stretto! 

Garibaldi, il 19 agosto del 1860, sbarcherà con un seguito di cinquemila uomini a Melito Portosalvo, sulla costa calabrese. Era partito da Giardini (oggi Giardini Naxos), utilizzando i piroscafi Franklin e Torino. L’Eroe Nizzardo aveva viaggiato sul Franklin che batteva bandiera americana (guarda caso!). Difficoltà nella traversata e nello sbarco da parte dell’Armata di Mare e dell’Esercito del Regno delle Due Sicilie? Nemmeno per sogno!… Tutto bene, insomma, per Garibaldi. Non solo: lo sbarco era avvenuto sotto lo sguardo compiacente dell’Ammiraglio Duosiciliano Salazar, il quale aveva fatto finta prima, e continuava a fingere dopo, che non stesse succedendo niente di particolarmente grave e tale da determinare un suo intervento. Tutto secondo il gioco delle parti, ancora una volta!… Per la verità l’Ammiraglio traditore aveva fatto sparare qualche colpo di cannone contro il piroscafo Torino, ma… soltanto dopo che questo si era arenato nei bassi fondali e dopo che i Garibaldini erano già sbarcati tranquillamente. Il perfido Salazar fece addirittura di più. Si allontanò con le sue navi, abbandonando, da doppiogiochista quale appunto era, la zona. Fece tutto lentamente. E, ovviamente, si diresse verso Napoli… Pare che abbia addirittura circumnavigato la Sicilia!… Il comportamento dell’Ammiraglio Salazar dimostrò, se ve ne fosse stato bisogno, quanto fosse ben riuscita l’opera di corruzione effettuata a Napoli dall’Ammiraglio Persano in applicazione delle direttive del Conte di Cavour. Ed in attuazione, sin nei dettagli, del programma di azione voluto dagli Inglesi (repetita iuvant).

Una delle tante prove dei tradimento degli ufficiali Borbonici: “Documento n. 17. Garibaldi contava sulla connivenza della Marina Duosiciliana…”

«Sarebbe stato estremamente difficile, se non impossibile, attraversare lo Stretto di Messina con ben 25.000 uomini armati ed equipaggiati se Garibaldi non avesse potuto contare sulla connivenza della Marina da Guerra Duosiciliana, in particolare sugli ufficiali, che si macchiarono del crimine di alto tradimento di fronte al nemico. Una prova, una delle tante, in questo documento, datato 12 agosto, indirizzato a Garibaldi da un ufficiale dell’Armata di Mare Duosiciliana, come si denominava allora la Flotta da guerra del Regno: «Onorevole signor Generale…
Questa notte non vi consiglio di operare ove dite, giacché tutta la sorveglianza sarà in tal sito, anzi andrò colà a portar delle munizioni ed un uffizio del general Salazar del quale vi accludo copia. Invece per terra portate le truppe a Campanaro Lungo: colà fate l’imbarco e facendovi al largo sbarcate sopra S. Agata, sempre però radendo la costa, salendo da mezzodì a settentrione. Di là potrete subito guadagnare le alture di Melito, da dove per calare a Reggio è affare di momenti. Tale sito è guardato solo dal Fieramosca il quale nella notte si tiene fermo in mezzo al Faro, cercando di non vedere. Profittate del tempo che non v’è luna e non mi negate un po’ del vostro bene a me troppo caro».*
* Carlo Agrati, Da Palermo al Volturno, op. cit., pagg. 358, 359. Se i Generali Borbonici, traditori o cialtroni, impediscono ai propri soldati di combattere… è logico che vincano i Garibaldini. In Calabria come altrove…

Giuseppe Scianò E nel mese di maggio del 1860 la Sicilia diventò Colonia!

Foto tratta da StrettoWeb

 

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