La Sicilia brucia, ma l’assessore Scilla pensa alla caccia! Lettera di otto associazioni ambientaliste al presidente Musumeci

11 agosto 2021
  • Il minimo che il Governo Musumeci possa fare è mandare a casa, subito, l’assessore Tony Scilla. Un assessore all’Agricoltura non può pensare alla caccia mentre milioni di animali muoiono per il caldo e per gli incendi!
  • La lettera di otto associazioni ambientalista al presidente della Regione Nello Musumeci
  • Ma cosa ci vuole a capire che con quello che sta succedendo la caccia va bloccata? Ma chi è che governa la Sicilia?

Il minimo che il Governo Musumeci possa fare è mandare a casa, subito, l’assessore Tony Scilla. Un assessore all’Agricoltura non può pensare alla caccia mentre milioni di animali muoiono per il caldo e per gli incendi!

Sicilia sempre più grottesca. Mentre il fuoco si sta incenerendo buona parte del verde della nostra Isola a che cosa pensano i geni dell’assessorato regionale all’Agricoltura, branca dell’amministrazione regionale che esemplifica il nulla della pubblica amministrazione siciliana insieme con l’assessorato al Territorio e Ambiente? Alla caccia! Milioni di animali, dopo venti giorni di caldo a 40 gradi e di fuoco sono già morti, ma c’è sempre la possibilità che ne rimangano in vita? Tranquilli: a eliminarli ci penseranno i cacciatori! Leggete il comunicato che l’assessore all’Agricoltura, Tony Scilla, un campione che il ‘capo’ di quello che resta di Forza Italia in Sicilia, Gianfranco Miccichè, ha regalato alla nostra sempre più disastrata Isola: “È stato pubblicato ieri il decreto con cui l’assessore all’Agricoltura, allo Sviluppo Rurale e alla Pesca mediterranea stabilisce modalità e termini per la presentazione delle domande, nonché i parametri di valutazione per la composizione delle commissioni d’esame per il conseguimento dell’abilitazione all’esercizio venatorio”. Aggiunge l’assessore Scilla: “Abbiamo definito i criteri di selezione che ci consentiranno di individuare validi professionisti ed esperti nell’attività venatoria e profondi conoscitori delle materie d’esame, quali componenti delle commissioni. Assicuriamo in questo modo continuità alle attività delle commissioni di esame così da dare risposte concrete al mondo della caccia”. La verità è che l’unica risposta concreta di cui oggi avrebbe bisogno la Sicilia è mandare a casa questo signore per manifesta insensibilità verso la natura. E’ semplicemente impensabile, assurdo, fuori luogo che l’assessore all’Agricoltura, mentre la Sicilia brucia pensi alla caccia! Peraltro, l’assessore Scilla, insieme con l’assessore al Territorio e Ambiente, Toto Cordaro, non è certo ‘terzo’ rispetto all’inferno di fuoco che sta funestando la nostra Isola. E che cosa coglie l’assessore Scilla dell’inferno che sta incenerendo la Sicilia? Le “risposte concrete” da dare al mondo della caccia…

La lettera di otto associazioni ambientalista al presidente della Regione Nello Musumeci

Sulla caccia che si dovrebbe aprire dopo gli incendi intervengono gli ambientalisti di ITALIA NOSTRA, GRE, LAC, LAV, LEGAMBIENTE, LIPU-BirdLife Italia, MAN e WWF Italia, che, in un comunicato, sottolineano l’atteggiamento “schizofrenico della Regione: da una parte Musumeci (Nello Musumeci, presidente della Regione ndr) firma la dichiarazione dello ‘’stato di crisi e di emergenza a causa degli incendi dell’eccezionale situazione meteoclimatica’’, dall’altra si emana il decreto che – addirittura – anticipa al 1° settembre l’apertura della stagione di caccia, contro il parere scientifico dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA)”. I vertici delle otto associazioni hanno inviato al Presidente della Regione Nello Musumeci ed agli assessori all’Ambiente ed all’Agricoltura, Salvatore ‘Toto’ Cordaro e Antonino Scilla, “formali istanze per l’immediata sospensione del Decreto n. 37/Gab del 26/07/2021 sul ”Calendario Venatorio 2021-2022′, in particolare per quanto riguarda l’imminente ‘preapertura’ della caccia nei giorni 1, 4, 5, 11 e 12 settembre e l’apertura generale della stagione venatoria dal 19 settembre al 31 gennaio 2022. In una Sicilia martoriata dagli incendi che ancora in questi giorni stanno devastando ulteriormente boschi, parchi e riserve ed estesissime aree rurali di particolare interesse per la fauna selvatica, con un caldo torrido ed una siccità impietosa che stanno decimando gli animali selvatici sopravvissuti, questo Calendario
venatorio rappresenta una incredibile e sciagurata dichiarazione di guerra contro la fauna scampata dal fuoco”.

Ma cosa ci vuole a capire che con quello che sta succedendo la caccia va bloccata? Ma chi è che governa la Sicilia?

”La vastità degli incendi che hanno colpito moltissime aree della Sicilia – si legge nel documento inviato al Presidente Musumeci – ha
provocato e sta tuttora provocando notevolissimi danni, sia diretti che indiretti, alla fauna e agli habitat naturali, con un numero
imprecisabile di animali deceduti e numerosi siti distrutti dal fuoco. Un quadro a dir poco critico, che purtroppo si prolungherà nel tempo
e che potrebbe tuttavia ulteriormente aggravarsi, per la fauna selvatica, con l’avvio della stagione venatoria. Il blocco dell’apertura della caccia appare dunque un provvedimento doveroso, ragionevole e responsabile”. Giustamente la Giunta regionale ha deliberato di intervenire ”per fronteggiare le più urgenti necessità fra cui i contributi alle aziende per acquisizione di foraggi per gli animali, per ripristino recinzioni pascoli e adduzioni idriche; contributi per gli animali andati perduti” invocando ”lo stato di crisi e di emergenza, per la durata di mesi 6, a causa dei gravi danni provocati dagli incendi” ma – incredibilmente! – ha comunque deciso di aumentare i periodi di
caccia anticipando di ben un mese la data di apertura della stagione venatoria – ottobre – che ISPRA aveva consigliato. Una scelta gravissima ed irresponsabile in aperto contrasto con le Direttive UE e con i principi scientifici per la conservazione della fauna, che ora
rischia di essere decimata dalle doppiette con conseguenze irreversibili”.

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