Incendi: arrivano i ristori per gli allevatori siciliani. Ma quanti errori avete commesso, presidente Musumeci!/ MATTINALE 458

8 agosto 2021
  • Il grande caldo c’è stato, c’è ancora e durerà sino a Ferragosto: ma non utilizzando al meglio gli operai della Forestale – presidio delle aree verdi con la realizzazione delle opere di prevenzione del fuoco – il Governo Musumeci ha commesso un grande errore
  • Giusto ora l’intervento a sostegno degli allevatori. Ma va da sé che alcuni di questi problemi si potevano evitare con un’organizzazione diversa
  • Da quattro anni raccontiamo le ‘mirabolanti’ storie dei mezzi aerei chiamati a spegnere gli incendi 
  • “… una politica sciatta e inadempiente che preferisce pagare milioni di euro invece di spendere, magari la stessa cifra una sola volta e non annualmente, per dotarsi di squadre antincendio, dotate di mezzi e strumenti propri”
  • Fare chiarezza una volta per tutte

Il grande caldo c’è stato, c’è ancora e durerà sino a Ferragosto: ma non utilizzando al meglio gli operai della Forestale – presidio delle aree verdi con la realizzazione delle opere di prevenzione del fuoco – il Governo Musumeci ha commesso un grande errore

Incendi in Sicilia: a danno fatto, il Governo regionale di Nello Musumeci interviene in favore degli allevatori. Il fuoco dei giorni scorsi, è noto, oltre ad aver ‘inghiottito’ non si sa più quante centinaia di ettari di verde ha anche messo in ginocchio tanti titolari di aziende zootecniche: così il Governo siciliano interviene a sostegno di tali aziende, “colpite dalla eccezionale ondata di incendi dei giorni scorsi, per fronteggiare le più urgenti necessità legate alla sopravvivenza del bestiame”, si legge in un comunicato di Palazzo d’Orleans,sede del Governo siciliano. Decisione adottata ieri “dopo un vertice tra il governatore, il capo del Dipartimento della Protezione civile Salvo Cocina e il responsabile della segreteria tecnica Giacomo Gargano. Per accedere al beneficio gli allevatori dovranno dichiarare alla Protezione civile siciliana (secondo i dettagli che saranno resi noti nell’avviso pubblico) la superficie a pascolo andata in fiamme, lo stoccaggio di fieno distrutto e il numero di capi detenuti. Saranno ristorate anche le spese necessarie al ripristino delle recinzioni delle aree destinate a pascolo. Dopo una rapida verifica dell’Ispettorato agrario competente (che dovrà avvenire entro 24 ore), la Protezione civile provvederà ad accreditare la somma necessaria”.

Giusto ora l’intervento a sostegno degli allevatori. Ma va da sé che alcuni di questi problemi si potevano evitare con un’organizzazione diversa

“L’intervento emergenziale – si legge sempre nel comunicato – si è reso possibile dopo la dichiarazione dello ‘stato di crisi’ deliberata ieri dal Governo regionale, riunitosi in seduta straordinaria”. Aggiunge il presidente Musumeci: “Quella a favore degli allevatori è solo la prima misura urgente che stiamo adottando. Ho convocato il Governo per Mercoledì per deliberare ancora altre misure di ristoro a favore delle aziende, non solo zootecniche, danneggiate dagli incendi. Vogliamo essere vicino ai piccoli e medi imprenditori per non farli sentire più soli dopo questa sciagurata calamità che non sembra destinata ad esaurirsi nelle prossime ore”. Il caldo, in Sicilia, c’è stato e c’è ancora e durerà sino a Ferragosto, come raccontano le previsioni. Ma ci sono stati anche gli errori commessi dal Governo Musumeci. Ancora ieri abbiamo letto su Facebook testimonianze di operai della Forestale che raccontano di non essere stati chiamati al lavoro, mentre sono arrivati volontari da mezza Italia. A nostro avviso il Governo regionale ha combinato un grandissimo pasticcio. Scrive Angelo Forgia sulla propria pagina Facebook: “Le cronache dello scorso Aprile e, soprattutto, dello scorso Maggio parlano chiaro: ci sono stati appelli e richiami al Governo dell’Isola per sollecitare l’adozione di provvedimenti che avrebbero dovuto prevenire le fiamme. E’ stato avvertito il Governo regionale di Nello Musumeci che lasciare i boschi siciliani, a fine Maggio, con il sottobosco pieno di erbe secche e arbusti secchi è pericolosissimo, sia perché si facilita l’azione dei piromani, sia perché, con il sottobosco non ripulito da erbe e arbusti secchi, in caso di incendi, si accresce la velocità di propagazione del fuoco che può diventare anche incontrollabile. Attenzione: si era a fine Maggio e gli incendi, in Sicilia – o meglio, nel verde della nostra Isola – sono cominciati a metà Luglio. Ebbene, il presidente Musumeci e gli assessori al Territorio e Ambiente e all’Agricoltura, rispettivamente, Toto Cordaro e Tony Scilla, hanno avuto un mese e mezzo di tempo per far realizzare le opere di prevenzione degli incendi: ripulitura del sottobosco, viali parafuoco e via continuando. Invece… Invece l’attuale Governo regionale si è distinto per incompetenza, per incoscienza, per presunzione, per superficialità e per pressappochismo. A Giugno e nei primi giorni di Luglio è stato fatto poco o nulla per recuperare quello che avrebbe dovuto essere fatto ad Aprile e, soprattutto, a Maggio in materia di prevenzione del fuoco. L’unica cosa che si ricorda di quei giorni è che il Governo regionale era pronto con elicotteri ed aerei a fronteggiare gli incendi”.

Da quattro anni raccontiamo le ‘mirabolanti’ storie dei mezzi aerei chiamati a spegnere gli incendi 

La storia de mezzi aerei chiamati a spegnere gli incendi va avanti da anni. Quattro anni fa, il 16 Luglio 2017, abbiamo scritto il seguente articolo: “Incendi/ Sorpresa: i Canadair e gli elicotteri antincendio sono gestiti da privati!“. In questo articolo abbiamo ripreso un post di Gherardo Chirici, professore associato di inventari forestali e telerilevamento presso Università degli Studi di Firenze. Post che veniva ripreso sulla pagina Facebook del Sifus, il Sindacato forestali uniti per la stabilizzazione: “Tutti forse lo sanno già… – scrive il docente universitario – ma vorrei ricordare che la nostra famosa flotta di 19 Canadair così come la maggior parte della flotta di elicotteri per il salvataggio e la lotta agli incendi è privata. Ogni anno i Vigili del Fuoco, la Protezione Civile e gli altri enti danno in appalto questi servizi di soccorso dal cielo. I contratti se li aggiudicano sempre le stesse ditte. Tant’è che dopo aver osservato un campione di 18 gare d’appalto, è intervenuta l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. E se non ci fossero più incendi queste ditte che vendono i loro servizi di antincendio otterrebbero ancora i loro appalti milionari? Quando vedete un bel Canadair che sgancia la sua bomba d’acqua di 6000 litri pensateci…”. L’indomani, 17 Luglio 2017, siamo tornati sull’argomento con il seguente articolo: “Chi ha interesse a incendiare la Sicilia? Il dopo-fuoco e il grande business di elicotteri e Canadair“. Le cose, quattro anni fa – andando controcorrente – le abbiamo scritte in modo molto chiaro: “Da sempre sul ‘banco degli imputati’ come possibili piromani, si scopre che operai della Forestale e pastori non hanno nulla da guadagnare dal fuoco. Ad avere possibili interessi con la Sicilia in fiamme potrebbero essere altri soggetti. Gli interventi per la ricostituzione delle aree verdi. E il grande giro di affari su elicotteri e Canadair”. Quelli erano i giorni in cui la televisione proseguiva con la campagna di denigrazione degli operai della Forestale siciliana. Ricordiamoci che Matteo Renzi, che era stato segretario del PD e capo del Governo, aveva massacrato le finanze della Regione siciliana e la campagna contro gli operai forestali della Sicilia era servita per giustificare i tagli finanziari alla Sicilia. Questo era Renzi.

“… una politica sciatta e inadempiente che preferisce pagare milioni di euro invece di spendere, magari la stessa cifra una sola volta e non annualmente, per dotarsi di squadre antincendio, dotate di mezzi e strumenti propri”

Ecco un passo del nostro articolo del 17 Luglio 2017, dove riportavamo alcuni passi di un articolo pubblicato da l’ecodelsud.it quotidiano indipendente di informazione della Sicilia e della CalabriaIn questo articolo – che riprende alcune considerazioni degli operai della Forestale – si parla proprio di elicotteri e Canadair. “La Regione siciliana spende mediamente una decina di milioni per gli elicotteri e circa tre milioni per i Canadair e la Protezione Civile intasca circa 13 milioni di euro l’anno, puliti-puliti. Chi ha interesse a che questo business vada avanti?” chiedono i forestali. In realtà, proprio oggi abbiamo cercato – senza riuscirci – di saperne di più dei Canadair. E’ noto che un’ora di volo di questo aereo anfibio costa circa 14 mila euro (come potete leggere qui). Noi pensavamo che il costo dei Canadair fosse a carico della Protezione civile nazionale. Ci siamo sbagliati. E’ la Regione siciliana che paga il servizio dei Canadair. E poiché, da oltre una settimana, in Sicilia questi aerei anfibi svolgono un servizio quasi h 24, non possiamo non porre una domanda: si risparmia sugli operai della Forestale, sulla vigilanza degli stessi operai nelle aree verdi della Sicilia e poi spendiamo un sacco di soldi per i Canadair? E quanto stanno costando, quest’anno, i Canadair? E infatti l’articolo pubblicato da l’ecodelsud.it arriva alle nostre stesse conclusioni: ‘A tirare di somma, dunque, abbiamo capri espiatori che rispediscono al mittente le accuse; una politica sciatta e inadempiente che preferisce pagare milioni di euro invece di spendere, magari la stessa cifra una sola volta e non annualmente, per dotarsi di squadre antincendio, dotate di mezzi e strumenti propri. Una politica non in grado di affrontare le emergenze e che risolve sempre tutto con la dichiarazione di stato di calamità”. E poi? “Cominciano a sorgere gruppi privati di flotte aeree antincendio – leggiamo sempre nell’articolo – spinte dal numero sempre crescente di incendi. Altro che ‘mafie pecoraie’ e ‘forestali piromani’, che recitano solo da utili comparse in questa tragicommedia coloniale della Terra bruciata’. E ancora: ‘Anche l’alibi della mafia ‘pecoraia e vaccara’, che brucia boschi per farne pascolo, viene sapientemente, intelligentemente, smontato: ‘Pascoli per farne che? – si obietta – Visto che la Sicilia importa dalla Padania e l’UE – in valore – il 95% di carni & derivati. E anche nel ciclo agroindustriale dei latticini non gode di buona salute”.

Fare chiarezza una volta per tutte

Quattro anni fa si risparmiava sugli operai forestali per poi spendere una barca di soldi in aerei ed elicotteri. E invece quest’anno il Governo Musumeci cos’ha fatto? Abbiamo scritto più volte che di operai forestali per presidiare il territorio e difenderlo dagli incendi se ne sono visti pochi. In compenso, anche quest’anno, d mezzi volanti ne abbiamo visti tanti. Commenta sempre Angelo Forgia: “Sarebbe opportuno capire quanto il Governo regionale ha speso quest’anno per elicotteri e aerei anfibi. Partendo dal presupposto che è stata una spesa inutile, visti i risultati disastrosi. Ma questo ci aiuterebbe a capire che cosa c’è dietro i mezzi aerei antincendio che, alla fine, sono serviti a poco o nulla”. In compenso sono arrivati i fondi per gli allevatori siciliani. Di questo diamo atto al Governo. Anche se a noi nessuno leva dalla testa un concetto essenziale: e cioè che in materia di prevenzione degli incendi, quest’anno, il Governo Musumeci ha praticamente sbagliato tutto, dalla A alla Z.

 

 

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