- Dalla notte tra il 26 e il 27 Giugno – quando sono successe cose un po’ strane – teniamo una sorta di diario del caldo siciliano. Che in queste settimane si è incrociato con il fuoco (e con il pressappochismo della politica siciliana)
- ” Questa luce – che, lo ribadiamo, non arrivava dal basso, ma era una striscia di luce propria – da dove spuntava? Che luce era?”
- La follia delle aree verdi della Sicilia lasciate con il sottobosco pieno di erbe secche ed arbusti secchi
- La ‘bolla sahariana’ c’è. Ma siamo sicuri che non c’è dell’altro?
Dalla notte tra il 26 e il 27 Giugno – quando sono successe cose un po’ strane – teniamo una sorta di diario del caldo siciliano. Che in queste settimane si è incrociato con il fuoco (e con il pressappochismo della politica siciliana)
Palermo, 5 Agosto. Sono le sei e un minuto. Siamo davanti al computer per aggiornare I Nuovi Vespri. La notte è stata pesante per il caldo asfissiante. Ebbene, la temperatura segna 36 gradi centigradi. Dopo tre minuti scende a 28 gradi centigradi. Poi a 27 gradi centigradi. Poi a 32 gradi centigradi. Poi ancora a 27 gradi centigradi. poi ancora a 28 gradi centigradi. Siamo già stati nella terrazza alle sei meno dieci minuti per gettarci sotto la doccia. Il caldo è sempre infernale. Tutto questo a noi non sembra normale. Il caldo ci sta, ma non così. Abbiamo tenuto una sorta di diario del clima. Tutto è cominciato la notte tra il 26 e il 27 Giugno. Quando, all’una di notte abbiamo notato nel cielo un fenomeno stranissimo che abbiamo raccontato il giorno dopo. Ecco il nostro racconto del 27 Giugno: “Prima di scrivere questo articolo abbiamo cercato qua e là se qualche giornale ha raccontato ciò che abbiamo visto ieri sera a Palermo. Ma non abbiamo trovato niente. Pensavamo di non scrivere. Poi ci abbiamo ripensato. Anche perché abbiamo scattato una foto con il telefonino (che trovate qui insieme con l’articolo che stiamo citando). Proviamo a riassumere. Serata passata davanti la televisione per seguire Downton Abbey. All’una di notte, quando la puntata è finita, ci siamo affacciati in terrazza. Dalla casa in cui abitiamo, in lontananza, si vede il mare. Ieri sera il cielo sopra il mare di Palermo era strano. C’era una luce, una striscia orizzontale di luce, molto intensa, all’inizio rossa, poi gialla. Siccome all’inizio della serata c’erano stati i soliti giochi d’artificio – a Palermo ormai da tempo, la sera (e qualche volta anche nel tardo pomeriggio) vanno di moda i giochi d’artificio – abbiamo pensato che si fosse trattato, appunto, di effetti finali dei giochi pirotecnici. Però alcune cose non tornavano. I giochi erano andati in scena ad inizio di serata e gli effetti non potevano resistere sino all’una di notte. Poi la striscia di luce non arrivava da terra: era una striscia che brillava di luce propria, particolarmente intensa dalla parte di Capo Zafferano”.
” Questa luce – che, lo ribadiamo, non arrivava dal basso, ma era una striscia di luce propria -da dove spuntava? Che luce era?”
Ancora il nostro articolo del 27 Giugno: “Con molta probabilità la foto non rende molto bene: ma vi assicuriamo che la luce era molto intensa. Ribadiamo: non era una luce che arrivava da terra. E, in ogni caso, la striscia di luce era molto ampia: e questo dalla fotografia si può notare. Siamo rimasti in terrazza circa mezz’ora. Piano piano la luce ha cominciato prima a cambiare colore, passando dal rosso al giallo e poi a perdere d’intensità. Siamo andati a letto intorno all’una e mezza quando la luce aveva perso buona parte della propria forza. Alle due e mezza ci siamo svegliati. Solito sorso d’acqua, come ci capita spesso la notte. Prima di tornare a letto siamo andati di nuovo in terrazza: la striscia di luce era comparsa di nuovo: questa volta era luce gialla. Siamo rimasti in terrazza circa mezz’ora, il tempo di vedere la luce che, piano piano, tornava a perdere d’intensità. Questa luce – che, lo ribadiamo, non arrivava dal basso, ma era una striscia di luce propria -da dove spuntava? Che luce era? Se qualcuno ha una spiegazione – magari ha visto ciò che abbiamo visto noi – può intervenire sulla pagina Facebook dei I Nuovi Vespri”.
La follia delle aree verdi della Sicilia lasciate con il sottobosco pieno di erbe secche ed arbusti secchi
Perché abbiamo ricordato questo fatto? Perché, nei giorni successivi, è cominciato il caldo. Non è iniziato in modo repentino: è stato un crescendo. Il caldo è iniziato a metà Luglio. Lo ricordiamo bene sia dai nostri appunti, sia perché, man mano che, con il passare dei giorni, la temperatura cresceva, pensavamo agli articoli che abbiamo scritto ad Aprile e, soprattutto, a Maggio, quando abbiamo cercato, senza fortuna, di illustrare agli attuali governanti siciliani che con le temperature proibitive che ormai caratterizzano le Estati siciliane lasciare le aree verdi della nostra Isola con erbe secche e arbusti altrettanto secchi nei sottoboschi è pura follia, perché è grazie al sottobosco non ripulito che gli incendi si propagano ad elevata velocità; così com’è follia non aver impegnato gli operai della Forestale, a partire da fine Aprile, non soltanto per ripulire il sottobosco, ma anche per realizzare i viali parafuoco e, in generale, tutte le altre opere di prevenzione degli incendi. Ricordiamo perfettamente di aver dialogato con uno di questi ‘scienziati’ lo scorso Aprile, che ci ha anche preso in giro quando gli abbiamo ricordato che negli anni ’80 del secolo passato gli operai della Forestale iniziavano a lavorare ad Aprile e, a turno, assicuravano la presenza nei boschi 24 ore su 24 per intervenire immediatamente in caso di incendi. Oggi non è più così: oggi, in caso d incendi, intervengono aerei ed elicotteri (cosa che abbiamo raccontato già quattro anni fa in questo articolo). Con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti.
La ‘bolla sahariana’ c’è. Ma siamo sicuri che non c’è dell’altro?
A nostro modesto avviso, il grande caldo e gli incendi dei boschi sono parti dello stesso problema. Se non altro perché gli incendi si verificano sempre in concomitanza con il grande caldo. Almeno in Sicilia è così. Ed è così anche in Grecia, Paese in queste ore funestato dal caldo e dagli incendi. Noi siamo convinti che dietro gli incendi – al netto della superficialità e del pressappochismo di certi governanti – ci sia una strategia non locale, ma globale. Quale sia la finalità di questa strategia non è facile da capire, anche se va detto che il fanatismo oggi, non è certo assente dalle nostre vite. C’è un legame tra lo strano andamento del clima e gli incendi? Non lo sappiamo. Anche se due anni fa non abbiamo potuto fare a meno di notare e sottolineare alcune stranezze climatiche. Ha sicuramente ragione il professore Silvano Riggio, quando sostiene che la Sicilia, oggi, si trova immersa in una bolla sahariana. Però in questo scenario ci sono elementi che non sono molto chiari.
Foto tratta da La Sicilia
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