- Ora, dopo che il fuoco ha incenerito tanti boschi della Sicilia il presidente Musumeci scopre che i viali parafuoco sono importanti
- La richiesta di dimissioni dell’assessore all’Agricoltura, Tony Scilla, e dell’assessore al Territorio e Ambiente, Toto Cordaro
- Gli scippi finanziari alla Sicilia voluti dai Governi nazionali a guida PD
Ora, dopo che il fuoco ha incenerito tanti boschi della Sicilia il presidente Musumeci scopre che i viali parafuoco sono importanti
E’ un fiume in piena, il segretario generale del Sifus Confali, Maurizio Grosso. E ne ha ben donde, visto he il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, sull’emergenza incendi, ormai ne combina una al giorno. L’ultima la racconta, appunto, Grosso: ed è veramente incredibile! “Il Presidente della Regione siciliana, on. Musumeci, in un intervista al quotidiano la Repubblica, ha dichiarato che se i proprietari dei terreni, entro Maggio, a costi irrisori, realizzassero i viali tagliafuoco ci sarebbe un notevole abbattimento del rischio incendi. Bravo, Presidente Musumeci, siamo anche noi convinti che i viali tagliafuoco rappresentano un significativo antidoto per ridurre al minimo il rischio degli incendi, ma ci chiediamo: per quali ragioni il suo Governo non è mai stato in grado di realizzarli attorno ai boschi? Per quali ragioni il suo Governo, visto che lei riconosce l’importanza dei viali parafuoco da realizzare entro metà maggio, i lavoratori forestali 151isti addetti alla manutenzione li ha avviati a fine Maggio primi Giugno? Mentre i 101sti li ha avviati a metà Luglio?
Il suo Governo è a conoscenza che i viali tagliafuoco realizzati attorno il patrimonio boschivo siciliano oggi non raggiungono il 10/15% e lo scorso anno non hanno superato il 45%?”.
La richiesta di dimissioni dell’assessore all’Agricoltura, Tony Scilla, e dell’assessore al Territorio e Ambiente, Toto Cordaro
Insomma, quello che il Governo Musumeci non ha fatto nelle aree verdi demaniali, i privati lo dovrebbero realizzare nei propri fondi. “Per queste ragioni, caro Presidente Musumeci -prosegue il segretario del Sifus – i responsabili del disastro ambientale che sta massacrando il nostro patrimonio boschivo non li deve cercare né all’estero, né coi droni, ma li deve cercare dentro il suo Governo: sono gli assessori all’Agricoltura e al Territorio”. Il riferimento è a Tony Scilla e a Toto Cordaro. Due assessori che, secondo Grosso, “Non sono stati in grado di programmare né gli interventi silviocolturali che necessitano nei boschi, né la riparazione dei vecchi mezzi meccanici in dotazione degli addetti antincendio in tempi utili. Caro Presidente, ancora oggi non avete compreso che, per ridurre i rischi di incendi, bisogna avviare tutti i forestali di tutti i contingenti nei boschi (78isti-101isti-151isti) anziché chiedere aiuto ai volontari e alla Protezione civile a cui avete regalato, in pompa magna, 100 mezzi nuovi. Per queste ragioni Le chiediamo le dimissioni dei due assessori responsabili per manifesta incapacità, altrimenti saremo costretti a chiederglielo noi attraverso una petizione popolare. Ringraziamo l’on. Vincenzo Figuccia per essersi fatto carico di chiedere l’istituzione di una commissione speciale regionale sul fenomeno degli incendi e l’on. Antonio Lombardo per aver richiesto la commissione speciale sul fenomeno degli incendi a livello nazionale”. Non sappiamo se i due assessori si dimetteranno, ma sappiamo che con questa storia – veramente brutta – degli incendi Musumeci, Scilla e Cordaro potrebbero essersi giocato il loro futuro politico. Musumeci, Scilla e Cordaro non sono difendibili. A parte noi – che contiamo poco, soprattutto rispetto un un Governo regionale di ‘fenomeni’ – ci sono stati, in tempi non sospetti, avvertimenti circa il pericolo di incendi da parte del Sifus e di Cgil, Cisl e Uil. Avvertimenti che sono stati ignorati dal Governo. Che – addirittura – ha anche licenziato operai forestali. Questi sono fatti oggettivi, tipici di un governo regionale di presuntuosi.
Gli scippi finanziari alla Sicilia voluti dai Governi nazionali a guida PD
Che quest’anno sarebbe finita male con gli incendi si è capito lo scorso Aprile, quando il Parlamento siciliano ha approvato una Finanziaria 2021 con la quale si davano soldi veri ( e tanti soldi!) a strutture sanitarie private, mentre per il governo dei boschi venivano stanziati soldi finti (ovvero fondi europei che avrebbero dovuto essere riprogrammati). Questo dovrebbe essere un argomento della commissione d’inchiesta del Parlamento siciliano. la Commissione speciale del Parlamento nazionale dovrebbe invece approfondire cosa successe negli anni del Governo Letta e, soprattutto, negli anni del Governo Renzi – Governi nazionali a guida PD – quando sono stati scippati alla Sicilia i fondi regionali per la forestazione. Un attacco vergognoso all’autonomia finanziaria siciliana (la forestazione la Sicilia l’ha sempre pagata con i soldi delle imposte pagate dei siciliani) sostenuta da una campagna televisiva che ha gettato discredito sugli operai forestali della Sicilia. Poi c’è la strategia criminale e terroristica contro il verde, che in Sicilia è in atto da anni (qui un’intervista all’ecologo Silvano Riggio del 2017). Una strategia terroristica che riguarda il verde di tutta l’Italia (in queste ore il fuoco distrugge il verde dell’Abbruzzo), di alcuni Paesi europei e di alcuni Paesi del mondo. Ma a questo non hanno creduto né il presidente Musumeci, né gli assessori Cordaro e Scilla: il risultato è sotto gli occhi di tutti. Ora il Governo regionale ha istituito la regia unica nella lotta agli incendi. Per dirla in Siciliano, doppu c’arrubbaru a Santa Chiara ci misiru i catini (in lingua napoletana, dopp’ arrubbata ce mettetero ‘e pporte ‘e fierro’)…
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