Dopo la condanna della Corte dei Conti i parlamentari del Movimenti 5 Stelle a Sala d’Ercole hanno presentato una mozione di censura. Obiettivo: mandare a casa l’assessore regionale all’Agricoltura, Antonello Cracolici. Bisognerà vedere, adesso, cosa si inventerà l’attuale presidenza dell’Ars, che su tale materia, lungi dal garantire il Parlamento dell’Isola, garantisce il Governo. Cosa che la presidenza del Parlamento siciliano ha fatto per salvare Patrizia Monterosso. E per evitare la discussione di una mozione che riguarda il presidente Crocetta
Egregio assessore Antonello Cracolici, dopo la condanna che si è ‘beccato’ è bene che lei lasci il Governo. Magari rimettendo il mandato nelle mani del presidente della Regione, Rosario Crocetta.
Parola dei parlamentari del Movimento 5 Stelle all’Ars che, in un comunicato, scrivono:
“C’era una cosa sola che Cracolici avrebbe dovuto fare all’indomani della pesante sentenza di condanna della Corte dei Conti: rimettere il suo mandato assessoriale nelle mani di Crocetta. Non ha avuto la sensibilità di farlo, vedremo allora se la sua presenza nella Giunta sarà considerata ancora opportuna dall’Ars, che chiameremo ad esprimersi sulla vicenda”.
Il gruppo parlamentare grillino di Sala d’Ercole annuncia una mozione di censura all’assessore all’Agricoltura, in seguito alla condanna pronunciata dalla magistratura contabile nei suoi confronti per le cosiddette spese pazze all’Ars relative alla passata legislatura, quando Cracolici era capogruppo del PD all’Assemblea regionale siciliana.
L’atto parlamentare è stato presentato oggi e, precisano i parlamentari grillini, “sarà portato in Aula prima possibile”.
“La pesante condanna della magistratura contabile – sottolineano i parlamentari grillini – è anche una sonora bocciatura dal punto di vista etico e rende Cracolici incompatibile col suo importante ruolo governativo. Crocetta non può rimanere inerte di fronte a tutto questo, anche se i precedenti con il segretario generale, Patrizia Monterosso, ancora al suo posto nonostante una milionaria condanna definitiva a suo carico, non sono per nulla incoraggianti. Per l’alto burocrate, però, non si arrivò al voto d’aula. Questa volta contiamo di arrivarci, per impegnare il presidente a ritirare il mandato a Cracolici”.
Per la cronaca, Cracolici è stato condannato a restituire oltre 300 mila Euro.
“In un contesto di crisi generalizzata e di ‘casse’ pubbliche perennemente vuote – continuano i deputati del Movimento 5 Stelle – sentire parlare di spese pazze contribuisce a scavare ancora di più il solco che divide istituzioni e cittadini. Fra le spese contestate al PD e a Cracolici ci sono cene, regali e perfino sostanziosi contributi al partito. Ma quello che indigna forse più di tutto sono esborsi per il leasing di due lussuosissime auto che di per sé non costituiscono danno erariale, ma che la stessa Corte definisce ‘di complicata matabolizzazione’. Come dargli torto? Certamente gli interessi e le istanze dei cittadini avrebbero potuto viaggiare in autovetture più sobrie della Mercedes classe S 320 e dell’Audi A6 per le quali il PD ha speso in totale quasi 170 mila Euro”.
P.S.
I parlamentari grillini sostengono la la mozione di censura a Cracolici verrà discussa a breve. La loro, ovviamente, è una manifestazione di ottimismo, forse eccessivo. Infatti, la gestione di Sala d’Ercole, quando in discussione vanno argomenti indigesti al Governo, non è delle migliori.
Da mesi, ad esempio, si deve discutere una mozione che impegnerebbe il presidente della Regione, Rosario Crocetta, a rimangiarsi il ‘Patto scellerato’ che ha siglato con il Governo Renzi nel Giugno del 2014. Ma, stranamente, questa mozione non s’ha da discutere, per dirla con i ‘Bravi’ di manzoniana memoria, che a Palazzo Reale, su certi argomenti, sono esempi ‘mirabili’.
Insomma, se una mozione non piace al Governo, beh, non si discute. Questo passa, anzi, ordina il Governo. E la presidenza dell’Ars – che prima di garantire i corretti lavori del Parlamento siciliano garantisce il Governo – si adegua.
Idem per la già citata mozione di censura al Segretario generale della presidenza della Regione, Patrizia Monterosso. In un primo momento la presidenza dell’Ars l’aveva messa in discussione. Ed è anche logico: il precedente c’è e, in ogni caso, i Parlamenti, per definizione, di autodeterminano.
Ma anche in questo caso la presidenza dell’Ars è stata ‘richiamata’ dal Governo: e la mozione anti-Monterosso è sparita.
Se non ricordiamo male – e di solito le cose le ricordiamo – ad affermare che la mozione anti-Monterosso non si poteva discutere è stato proprio Cracolici. Dirà la stessa cosa per la mozione di censura a suo carico?
Noi, ormai, da quest’Assemblea regionale siciliana ci aspettiamo di tutto.
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