- La precisazione arriva con un video del criminologo Carmelo Lavorino, consulente di Daniele Mondello, marito di Viviana Parisi e padre del piccolo Gioele. La precisazione arriva mentre si attendono le conclusioni delle indagini della Procura di Patti
- La precisazione: Viviana Parisi e il piccolo Gioele morti per asfissia in un pozzo di 3-5 metri e non di 50 metri
La precisazione arriva con un video del criminologo Carmelo Lavorino, consulente di Daniele Mondello, marito di Viviana Parisi e padre del piccolo Gioele. La precisazione arriva mentre si attendono le conclusioni delle indagini della Procura di Patti
Sul giallo di Caronia si annuncia un fine Luglio acceso. La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Patti, nei giorni scorsi, ha fatto sapere che si accinge a chiudere l’inchiesta durata quasi un anno sulle morti di Viviana Parisi e del figlioletto Gioele. Probabile che i corpi della donna e del bambino vengano restituiti ai parenti. Una notizia che non sembra essere andata a genio al marito di Viviana Parisi e padre del piccolo Gioele, Daniele Mondello: “Non vogliamo che le indagini siano chiuse o i corpi dissequestrati”, ha fatto sapere lo scorso 9 Luglio. La famiglia Mondello contesta la tesi dell’omicidio-suicidio e ha assunto un gruppo di consulenti che ha già illustrato le proprie ipotesi, che sono molto diverse dalla tesi dell’omicidio-suicidio. Tesi contenute in una relazione che i consulenti della famiglia Mondello hanno reso nota alla fine dello scorso marzo di quest’anno. In queste ore il criminologo Carmelo Lavorino ha diffuso un video in cui ribadisce le tesi rese note a fine Marzo: e cioè che Viviana Parisi e il figlioletto Gioele sono morti per asfissia in un pozzo di pochi metri di acqua e poi trascinati nei luoghi dove sono stati rinvenuti. Il messaggio è chiarissimo: per i consulenti di Daniele Mondello, Viviana Parisi e il piccolo Gioele sono stati uccisi. Dopo di che, sempre secondo i consulenti della famiglia Mondello, sarebbe andato in scena un depistaggio. In effetti, i cadaveri – prima quello della donna e poi quello del bambino – sono stati ritrovati dopo giorni di ricerche in un luogo non lontano dalla galleria dove l’auto di Viviana Parisi si è scontrata con un furgoncino. E’ chiaro che, in questa storia, troppe cose non tornano. Uno scenario che dà forza alle tesi dei consulenti. Anche se un doppio crimine deve essere supportato da elementi scientifici che allo stato dei fatti non sembrano esserci. Una storia molto complicata, insomma.
La precisazione: Viviana Parisi e il piccolo Gioele morti per asfissia in un pozzo di 3-5 metri e non di 50 metri
Lavorino accompagna il video che ha pubblicato sulla propria pagina Facebook con un post: “Speriamo che gli Inquirenti (funzionari dello Stato pagati dal contribuente) non sbaglino e non ne facciano una questione di prestigio personale. A noi importa trovare la verità, non avere ragione avendo torto”. Poi ancora un altro post, firmato anche dal consulente Antonio Della Valle, per precisare alcuni particolari: “Sul TG5 del 25 Luglio è stato detto che i Consulenti di Daniele Mondello (prof. Carmelo Lavorino, dr Antonio…) sostengono che la morte di Viviana e Gioele non è come ritiene la Procura di Patti ‘Omicidio -suicidio’, bensì trattasi di precipitazione in un invaso con acqua o fossa con la profondità di 50 metri. Precisiamo che abbiamo scritto e detto 3-4-5 metri e MAI 50 METRI. Per precisione scientifica e per non confondere l’opinione pubblica (già confusa dalle ardite esternazioni degli Inquirenti e dei loro Consulenti) chiediamo rettifica: fossa non profonda 50 metri, ma 5 metri, NON omicidio-suicidio ma precipitazione per altre cause con organizzata traslazione dei due corpi da parte di una combinazione criminale“.
Foto tratta da Arcenews
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