- Nessuna guerra ai vaccinati e nessuna guerra ai non vaccinati
- Discutere e non aggredire è una scelta di civiltà
- No al bio-potere
- L’OMS escludeva nei suoi protocolli una vaccinazione di massa durante una pandemia
di Claudio Ambrosetti
Discutere e non aggredire è una scelta di civiltà
1) Bisogna smetterla una volta e per tutte di fare la guerra ai vaccinati. Ricordatevi che vaccinarsi è
una scelta che va rispettata. Anzi è un diritto per chi richiede il vaccino. Va rispettata anche se
questi vaccini sono sperimentali caratterizzandosi come delle terapie biotecnologiche invasive. Chi
accetta di entrare in una sperimentazione non va stigmatizzato. Informarlo dei rischi non significa
che si è autorizzati ad aggredirlo e ad insultarlo. Discutere e non aggredire è una scelta di civiltà.
2) Resistere in tutti i modi all’odio selvaggio manifestato nei social nei giornali, nella televisione e
nel web nei nostri confronti. Siamo costantemente sottoposti a una pressione inaudita, ma
proprio per questo non dobbiamo ricambiare l’odio con l’odio. Noi non odiamo nessuno e non
abbiamo motivo di odiare. Noi rivendichiamo i nostri diritti sanciti dalla Costituzione italiana, dalla
legislazione europea, dalla Convenzione di Oviedo e il codice di Norimberga.
3) Noi denunciamo le cure mediche negate dal governo Conte e oggi da quello Draghi e la loro
sostituzione integrale e autoritaria di queste con una biotecnologia che costituisce un business
colossale attraverso la menzogna dell’incurabilità del Covid19.
4) Noi ribadiamo di non essere ricattabili attraverso restrizioni della libertà, tentativi di estorsione,
punizioni e riprovazione sociale. Chi ci chiede di sacrificarci per il bene della collettività fa finta di
non sapere che questi vaccini danno solo una protezione individuale dalla malattia e non sono
sicuri in termini di immunità sterilizzante. Fa finta di non sapere che le case farmaceutiche si sono
garantite l’immunità penale a fronte di casi avversi. Immunità estesa dal Decreto Draghi (Dl 44)
poi convertito in legge, anche ai medici vaccinatori.
No al bio-potere
5) Noi ribadiamo che questi vaccini sperimentali comportano una vaccino dipendenza che rischia
di essere a vita, perché l’incertezza regna sovrana anche sui tempi dell”immunizzazione. Di fatto
se il rinnovo dovesse essere ogni anno per fronteggiare le varianti anche la sperimentazione
sarebbe senza un termine definito.
6) Noi combattiamo qualunque obbligatorietà inutile da un punto di vista sanitario e che si
caratterizza, non come una misura sociale a favore della collettività, ma come una pratica di
controllo, come un bio-potere che rende disponibile il corpo individuale e sociale a un
assoggettamento senza condizioni.
7) Noi rivendichiamo le cure mediche domiciliari, e la loro efficacia taciuta dai mezzi di
informazione. Ricordiamo inoltre che esistono anche le cure con gli anticorpi monoclonali che
sono le cure di classe per i ricchi, negate alla maggior parte della popolazione.
L’OMS escludeva nei suoi protocolli una vaccinazione di massa durante una pandemia
8) Noi non ci piegheremo di fronte alla campagna diffamatoria nei nostri confronti. Nessuno
scienziato e nessuna scienza può affermare con una probabilità sufficiente che saremmo noi non
vaccinati i responsabili delle varianti. Ricordiamo a chi diffonde queste notizie in modo terroristico
che l’OMS escludeva nei suoi protocolli una vaccinazione di massa durante una pandemia.
9) Dobbiamo essere perfettamente preparati a essere minacciati anche sull’eventualità della
perdita temporanea del nostro posto di lavoro. Il regime che si fa avanti diventa sempre più
stringente. Rimanere lucidi è il primo compito di chi non ha intenzione di cedere a una guerra che
si prospetta senza quartiere.
10) Il nostro compito è difendere qualcosa che sta alla base della civiltà: si chiama libertà di cura.
Qualcosa di irrinunciabile e che abbiamo intenzione difendere “perinde ac cadaver”.
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