- A pochi giorni dallo sblocco dei licenziamenti i segnali che arrivano sono ‘ferali’. I licenziamenti andavano sbloccati dopo l’impiego delle risorse del Recovery Plan e non prima! Il Governo Draghi ha commesso un errore che provocherà problemi sociali enormi
- Maurizio Landini e la sua Cgil avrebbero dovuto fare le barricate e non accettare quella che Sergio Cofferati ha definito “la presa d’atto” dei licenziamenti
- La pandemia non è finita. La lezione di stile che arriva dal Regno Unito
- Il Governo Draghi non ha sbagliato soltanto nello sblocco dei licenziamenti: ha sbloccato anche i fitti e ne sta combinando di tutti i colori nella gestione – errata – della pandemia. Tempesta perfetta in Autunno?
- Che fare? Ripristinare subito il blocco dei licenziamenti e il blocco dei fitti. E mandare -subito – a casa Draghi, dando la parola agli elettori (pandemia permettendo)
A pochi giorni dallo sblocco dei licenziamenti i segnali che arrivano sono ‘ferali’. I licenziamenti andavano sbloccati dopo l’impiego delle risorse del Recovery Plan e non prima! Il Governo Draghi ha commesso un errore che provocherà problemi sociali enormi
Una tempesta economica e sociale sta per abbattersi sull’Italia, ma questo non sembra preoccupare nessuno. La sta provocando il Governo di Mario Draghi che viene considerato il migliore dei Governi possibili. Gli errori eclatanti commessi dall’attuale esecutivo sono quattro o cinque, ma ce n’è uno, in particolare, che da qui a Dicembre avrà effetti economici e sociali devastanti: lo sblocco dei licenziamenti. Attenzione: siamo i primi ad affermare che non si può pensare di bloccare le imprese impedendogli di licenziare, soprattutto dopo la crisi economica pesantissima provocata dalla pandemia. Il problema sta nella scelta di tempo adottata dal Governo Draghi. In parole semplici, sbloccare i licenziamenti prima che gli investimenti del Recovery Plan inizino a produrre effetti in economia è stata pura follia. Le imprese italiane, in questo momento, sono in grande difficoltà; sbloccare i licenziamenti ora significa invitare le imprese a sistemare i propri conti in rosso eliminando il personale. Siamo ai primi giorni dello sblocco dei licenziamenti e già le cronache di queste ore raccontano di imprese che hanno comunicato via E.mail i licenziamenti chi a 50 dipendenti, chi a 100 dipendenti, chi a 150 dipendenti. Ribadiamo: siamo solo all’inizio, quello che potrebbe succedere da oggi al 31 Dicembre di quest’anno non è calcolabile.
Maurizio Landini e la sua Cgil avrebbero dovuto fare le barricate e non accettare quella che Sergio Cofferati ha definito “la presa d’atto” dei licenziamenti
Non è esagerato ipotizzare migliaia e migliaia di licenziamenti, soprattutto nel Centro Nord Italia. Sarebbe stato razionale – ribadiamo – attendere i primi effetti positivi degli investimenti del Recovery Plan, verificando anche l’andamento della pandemia. Invece il Governo Draghi ha seguito, come un treno, le indicazioni di Confindustria, che non vedeva l’ora di liberare le aziende dei propri associati del personale che non è più in grado di pagare. Una scelta sbagliatissima, lo sblocco dei licenziamenti, che avrebbe dovuto essere fermata dal Parlamento e dal mondo sindacale. Invece né il Parlamento, né i sindacati si sono opposti a questa follia. E’ inutile che adesso, davanti ai primi licenziamenti, il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, mostri i muscoli: i muscoli, Landini e la sua Cgil, avrebbero dovuti mostrarli a Draghi, non agli imprenditori che, con lo sblocco dei licenziamenti in tasca, licenzieranno e basta. Tremenda l’intervista che, nei giorni scorsi, l’ex segretario della Cgil, Sergio Cofferati, ha rilasciato a Radio Cusano Campus, là dove ha affermato che quello sui licenziamenti non è stato un “accordo”, ma “una presa d’atto”. Errore gravissimo del sindacato, che invece di difendere i lavoratori, ha ‘fiancheggiato’ il Governo.
La pandemia non è finita. La lezione di stile che arriva dal Regno Unito
La scelta del Governo Draghi è sbagliatissima per un secondo motivo. Non è affatto detto che la pandemia sia finita. Al contrario, i segnali che arrivano sono pessimi. Nel Regno Unito e in Israele le varianti del virus aggirano i vaccini. E se il Governo di Israele preferisce non illustrare come stanno i fatti, il Governo del Regno Unito ha invece responsabilizzato i propri cittadini. Rendendo noto il fatto che tra gli infettati di questi giorni ci sono tanti vaccinati e che i deceduti a causa delle varianti sono in maggioranza vaccinati, il Governo britannico ha lanciato un messaggio preciso: a meno che non ci sarà un’ecatombe, il Governo del Regno Unito non bloccherà le attività, anzi, nonostante l’incalzare delle varianti, l’esecutivo britannico continuerà con le politiche di aperture; sta ai cittadini essere responsabili. Un’opzione che è nello spirito del popolo inglese, che non ha alcuna intenzione di barattare le libertà personali in cambio di un’ipotetica protezione della salute. Come hanno fatto spesso nella propria storia, gli inglesi guardano alla realtà. Vogliono andare nei pub e alla partita di calcio? Vadano pure, ma prendano le precauzioni, perché la pandemia non è finita e non finirà, perché i vaccini stanno mostrando grandi limiti.
Il Governo Draghi non ha sbagliato soltanto nello sblocco dei licenziamenti: ha sbloccato anche i fitti e ne sta combinando di tutti i colori nella gestione – errata – della pandemia. Tempesta perfetta in Autunno?
Il Governo Draghi sta creando le condizioni per la tempesta perfetta: in un immediato futuro nel quale i licenziamenti rischiano di aumentare in proporzione geometrica, l’attuale esecutivo italiano continua ad ‘imbarcare’ varianti del virus facendo entrare in Italia turisti, crocieristi e migranti. In parole semplici, va messa nel conto che, a breve, all’aumento dei licenziamenti si sommi l’aumento dei contagi, con atteggiamenti schizofrenici tipici di chi non sa governare gli eventi: ovvero il ricorso alle chiusure con zone rosse di qua e zone rosse di là: provvedimenti che non hanno alcunché di strutturale e che continuano ad indebolire il già fragile tessuto economico. Di più: il Governo Draghi ha anche sbloccato i fitti. Per carità: giustissimo tutelare chi ha affittato una casa e non riceve l’affitto da un anno e forse più. Ma un provvedimento del genere va governati. Il Governo Draghi, prima di restituire le case a chi le ha affittate e non riceve i soldi dell’affitto da tempo avrebbe dovuto operare con i sindaci e con i prefetti, mettendo a disposizione delle famiglie che rimarranno senza casa locali pubblici, beni confiscati alla criminalità organizzata e via continuando. Buttare in mezzo alla strada migliaia e migliaia di famiglie, senza avere preparato soluzioni alternative, scaricando sui sindaci il caos sociale è una follia!
Che fare? Ripristinare subito il blocco dei licenziamenti e il blocco dei fitti. E mandare -subito – a casa Draghi, dando la parola agli elettori (pandemia permettendo)
Il rischio serio, nei prossimi mesi, è di dover fronteggiare, contemporaneamente, un non improbabile recrudescenza della pandemia e questioni sociali gravissime come le folle di disoccupati e le folle di senza casa. E non parliamo dell’obbligo vaccinale per il personale sanitario, pena la sospensione dal lavoro e dallo stipendio di medici e infermieri, altra bravata illogica del Governo Draghi che, per fortuna, è ormai diventata una barzelletta. C’è un modo quanto meno per limitare i danni del dannosissimo Governo Draghi? Sì. In primo luogo tornare a bloccare, subito, sia i licenziamenti, sia i fitti. In secondo luogo, mandare a casa, subito, Draghi, che fino ad oggi ha provocato solo danni. L’idea più logica sarebbe quella di andare alle elezioni anticipate, ma c’è il dubbio che in Autunno la pandemia possa creare problemi. Il voto anticipato sarebbe la migliore cosa; in alternativa bisognerebbe trovare una personalità di spessore, culturale e amministrativo, per tenere in piedi un Governo a maggioranza eterogenea. Sarà così? No. Si continuerà con Draghi in un futuro immediato che sembra molto, ma molto incerto.
Foto tratta da Brescia Today
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