- Dopo aver mandato a casa Giuseppe Conte e favorito l’ascesa di Mario Draghi a Palazzo Chigi, Matteo Renzi prepara la terza mossa
- Il vero obiettivo di Renzi è la Presidenza della Repubblica nel quadro di un’alleanza con il centrodestra
- Perché non lo stesso Renzi al Quirinale?
Dopo aver mandato a casa Giuseppe Conte e favorito l’ascesa di Mario Draghi a Palazzo Chigi, Matteo Renzi prepara la terza mossa
I ‘numeri’ continuano a mettere all’angolo Matteo Renzi. Non è solo una questione di sondaggi, che lasciano il tempo che trovano e che ormai valgono poco o nulla (basti pensare a Trump dato per finito, che ha preso 75 milioni di voti ridicolizzando tutti i sondaggi e, per farlo perdere, si sono dovuti inventare i voti ‘postali’ e le violazioni costituzionali in quattro-cinque Stati americani). No, non sono i sondaggi che scoraggiano Renzi: il vero problema è che non regge il posizionamento del soggetto politico che ha creato: Italia Viva. Se rimane bloccato a metà strada tra centrosinistra e centrodestra è perdente; se si schiera con il centrosinistra è perdente; se si schiera con il centrodestra è perdente; e allora si deve inventare qualcosa. Cosa? Un’alleanza politico-elettorale che non potrà mai essere con il PD, ma che dovrà essere, per forza di cose, con il centrodestra. Il primo esperimento gli è riuscito perfettamente: ha mandato a casa Giuseppe Conte, favorendo l’ascesa a Palazzo Chigi di Mario Draghi ben voluto dall’Unione europea dell’euro; ora è arrivato il secondo tempo della strategia renziana: rompere con il centrosinistra – e segnatamente con il PD di Enrico Letta – senza creare problemi al Governo Draghi. Ed è quello che sta facendo con il disegno di legge Zan nato per combattere la cosiddetta omotransfobia: dopo aver appoggiato questa strana iniziativa parlamentare, Renzi sta proponendo modifiche che la ‘sinistra sessuale’ non accetterà mai; il mancato compromesso del centrosinistra con Lega e Fratelli d’Italia dovrebbe condurre, se non alla ‘bocciatura’, allo stravolgimento del disegno di legge Zan, con una secca sconfitta del centrosinistra.
Il vero obiettivo di Renzi è la Presidenza della Repubblica nel quadro di un’alleanza con il centrodestra
Ovviamente, il disegno di legge Zan, nella strategia renziana, è il secondo passaggio che dovrebbe preparare il terzo passaggio: l’elezione, il prossimo Gennaio 2022, del nuovo Presidente della Repubblica. E’ ormai evidente che Renzi non è più assimilabile al centrosinistra. Chi, nel PD, pensava che Renzi sarebbe rimasto “prigioniero politico” del Partito Democratico per avallare i giochi di Enrico Letta e compagnia bella ha preso una grande cantonata. Così come si è smarcato dal Governo Conte bis, così come si sta smarcando dal disegno di legge Zan, Renzi si va smarcando anche dal centrosinistra nella corsa per il Quirinale. E’ evidente che Renzi e i vari Salvini, Berlusconi, Giorgia Meloni sanno già chi sarà il nuovo presidente della Repubblica, ma non lo verranno a dire a noi. L’unica cosa certa, in questo momento, è che il nuovo capo dello Stato non sarà un esponente di centrosinistra. Se lo scenario è questo, si profilerebbe una sconfitta del PD di Letta: cosa che a Renzi non dispiace affatto: anzi. Quanto alla quarta mossa di Renzi, è altrettanto difficile, se non impossibile, individuare quale potrebbe essere. Il personaggio è troppo abile per lasciare trapelare gli scenari possibili. Una candidata non improbabile al Quirinale potrebbe essere l’attuale presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberto Casellati: si tratterebbe della prima donna alla presidenza della Repubblica italiana.
Perché non lo stesso Renzi al Quirinale? Sarebbe una mossa alla Niccolò Machiavelli…
Questo scenario – che non è affatto improbabile – postulerebbe una quinta mossa di Renzi: il futuro elettorale degli attuali parlamentari di Camera e Senato di Italia Viva, Renzi in testa. Come già accennato, in questo momento gli attuali parlamentari renziani non hanno molte speranze di essere rieletti. Ma qualche ‘magia’ – per esempio un accordo con la Lega e con Berlusconi – potrebbe rivoluzionare tutto. A meno che… A meno che Renzi non abbia in testa di giocarsi in proprio la partita per il Quirinale, ovviamente sempre con la ‘benedizione’ di Salvini, Berlusconi e Giorgia Meloni. In questo caso Renzi si confermerebbe, da buon fiorentino, come il vero erede di Niccolò Machiavelli… ‘Chiusa’ la partita sul Quirinale, con lo stesso Renzi presidente della Repubblica, Salvini, Berlusconi, Giorgia Meloni non dovrebbero avere problemi a vincere le elezioni politiche del 2022, ‘garantendo’ la rielezione degli attuali parlamentari di Camera e Senato di Italia Viva.
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