- Negli uffici della Regione Cuffaro brother occuperà una posizione assolutamente strategica
- In Sicilia continua a trionfare il modello fondato sul consociativismo e la spartizione clientelare fra centrodestra, centrosinistra ed ascari vari
da Luigi Savoca
coordinatore regionale Italexit Sicilia
riceviamo e pubblichiamo
Negli uffici della Regione Cuffaro brother occuperà una posizione assolutamente strategica
Forse Friedrich Nietzsche, quando profetizzava l’eterno ritorno dell’uguale, non pensava
alla recente nomina di Silvio Cuffaro, fratello del notissimo Totò, a Capo Gabinetto
dell’Assessorato alla Funzione Pubblica e Autonomie Locali, previo “nulla osta”
dell’onestissimo Nello Musumeci. In pratica Silvio (nomen omen), secondo la felice definizione
del noto quotidiano on line “Live Sicilia”, sarà il “Duca” della burocrazia regionale nell’accezione definita dalla
massima di Chang Tzu “Ruba un regno e diventerai Duca”. In termini meno poetici Cuffaro brother
occuperà una posizione assolutamente strategica, ovvero la cerniera fra politica e burocrazia, e chi è
siciliano capisce meglio di chiunque altro cosa questo significhi in termini di potere e di consenso elettorale.
In Sicilia continua a trionfare il modello fondato sul consociativismo e la spartizione clientelare fra centrodestra, centrosinistra ed ascari vari
La DC è tornata e ci ricorda incidentalmente che tutti (da Leoluca Orlando ai segretari dei
più importanti sindacati…) si sono prontamente complimentati con chi potrà decidere a chi
e quando erogare le somme previste dai vari bandi regionali, un potere immenso a poco
più di un anno dalle prossime elezioni regionali. Certo, in campagna elettorale ci sarà
un po’ di sceneggiata ma alla fine, calato il polverone
del teatrino della politica, si troveranno gli equilibri giusti per la solita spartizione della
torta. Così anche l’ultimo velo cade rovinosamente: il governo regionale di Nello Musumeci, come il governo
di Rosario Crocetta, come i governi dei passati decenni, sono sempre l’eterno ritorno dell’uguale,
l’uguale di un modello fondato sul consociativismo e la spartizione clientelare fra
centrodestra, centrosinistra ed ascari vari, un sistema che ha inglobato con un sol boccone
gli eletti del Movimento 5 Stelle. Solo una vera e radicale alternativa, che rappresenti con intransigenza le istanze
del territorio, come Italexit propone a tutte le forze sane della Regione, potrà costruire una reale
opposizione ed un futuro di speranza. Noi riteniamo che il riscatto della Sicilia sia parte essenziale
ed ineludibile del riscatto dell’Italia dalla dittatura dell’Unione Europea e per questo siamo fiduciosi che i siciliani
sapranno comprendere e sostenere chi si mette in gioco con coraggio, in prima persona,
mettendoci la faccia e le proprie cicatrici, per la causa di una nostra ritrovata sovranità.
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