- Il presidente dell’Assemblea regionale siciliana ha deciso di occuparsi degli ultimi. Quando rischiava di “chiedere l’elemosina davanti a una chiesa”
- Detto questo, a noi Gianfranco Miccichè in versione ‘francescana’ intriga
Il presidente dell’Assemblea regionale siciliana ha deciso di occuparsi degli ultimi. Quando rischiava di “chiedere l’elemosina davanti a una chiesa”
Nel 2014, in un momento di ‘estasi’, Gianfranco Miccichè, pronunciò una frase che è rimasta agli annali: “Con la sola pensione di parlamentare da 4 mila euro al mese non si può vivere bene”. Cinque anni dopo – era già presidente del Parlamento siciliano – commentando l’iniziativa del Movimento 5 Stelle che voleva tagliare i vitalizi agli ex parlamentari, precisò in modo più articolato il suo pensiero: “Se non avessi avuto il vitalizio, nel periodo in cui non sono stato deputato (i ‘famosi’ 4 mila euro al mese che non gli bastavano “per vivere bene” ndr), probabilmente sarei stato costretto a tornare a vivere con mio padre che ha 97 anni, in attesa di maturare i 67 anni per la pensione. Sarei stato costretto a chiedere l’elemosina davanti a una chiesa. E’ questo che si vuole oggi dalla politica? E’ questo quello che vogliono i Cinquestelle?”. Ebbene, dopo essersi occupato di vitalizi per gli ex parlamentari, oggi Miccichè è il protagonista di un disegno di legge che punta a combattere la povertà. Quale povertà? Quella di chi, con 4 mila euro al mese, non vive bene? No, per l’occasione Gianfranco ha abbassato l’asticella: adesso il Nostro vuole aiutare coloro i quali, con 4 mila euro al mese, farebbero salti di gioia. Insomma, Miccichè ha deciso di occuparsi dei poveri sponsorizzando un disegno di legge che dovrebbe essere approvato a scatola chiusa dal Parlamento siciliano.
Detto questo, a noi Gianfranco Miccichè in versione ‘francescana’ intriga
Eh sì, non abbiamo capito in base a quale regolamento il presidente dell’Assemblea regionale siciliana ha deciso che la sesta Commissione legislativa (dovrebbe essere la Commissione che si occupa di sanità e attività sociali) può agire in sede ‘legiferante’, dando al Parlamento siciliano solo la facoltà di intervenire con il voto finale: prendere o lasciare. Nel Parlamento nazionale questo è previsto. E nel Parlamento della nostra Isola? Perché serve ancora conoscere il regolamento d’Aula a Sala d’Ercole? Dopo che si approvano leggi di stabilità con capitoli privi di copertura finanziaria (in pratica, senza picciuli) tutto è consentito. Il disegno di legge stanzia 10 milioni di euro all’anno. Per quanti anni? “Per tutta la vita”, verrebbe da dire, visto che ieri sera abbiamo pubblicato un articolo sul celebre romanzo di Màrquez L’amore ai tempi del colera. In ogni caso, se ne volete sapere di più potete leggere questo articolo. E comunque a noi Miccichè che si occupa di poveri piace: ci ricorda un po’ un film dei primi anni ’80 del secolo passato diretto da Pasquale Festa Campanile, Povero ricco. Un film divertente, a lieto fine. Che dire? Speriamo che anche questo disegno di legge – in verità un po’ strano – culmini in un lieto fine, se non altro perché a trarne benefici dovrebbero essere gli ultimi: o almeno così si spera.
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