- Quando Renzi fece inserire il canone Rai nella bolletta elettrica era capo del Governo e segretario di un partito – il PD – al 40%. Con rispetto parlando, il sindaco Orlando pensa di essere come Renzi di qualche anno fa?
- La verità è che, sotto il profilo finanziario, il Comune di Palermo è alla frutta!
- Tony Pellicane: “Qualcuno gli ricordi che siamo in crisi, qualcuno gli ricordi che oltre il 30% dei cittadini palermitani vive in condizioni di povertà!”
Quando Renzi fece inserire il canone Rai nella bolletta elettrica era capo del Governo e segretario di un partito – il PD – al 40%. Con rispetto parlando, il sindaco Orlando pensa di essere come Renzi di qualche anno fa?
Palermo ha perso una grande occasione per mandare a casa l’attuale sindaco Leoluca Orlando quando in Consiglio comunale è stata votata la mozione di sfiducia al primo cittadino. Venti consiglieri comunali su 40 gli hanno salvato la poltrona. Oggi alcuni di questi consiglieri sono passati all’opposizione, ma ormai il danno è stato fatto. Così il sindaco continua a martoriare la città nella speranza di evitare il disastro finanziario. L’ultima trovata è la richiesta – che non sta né in cielo, né in terra – di fare inserire la bolletta della Tari (la Tassa sull’immondizia) nella bolletta per il pagamento dell’energia elettrica, così com’è stato fatto con canone Rai. E’ evidente che, in questa richiesta, manca il senso della misura. Quando il Governo Renzi fece inserire il canone Rai nella bolletta per l’energia elettrica, lo stesso Renzi era, per l’appunto, il Presidente del Consiglio dei Ministri e segretario di un partito – il PD – che allora aveva il 40% dei voti. Orlando è il sindaco di una città allo sbando proprio perché amministrata male; e tra i settori amministrati male c’è proprio la raccolta dei rifiuti. Secondo il sindaco di Palermo, il Governo nazionale si dovrebbe mobilitare per far pagare la Tari a chi, nel capoluogo della Sicilia, dopo un anno e mezzo di pandemia, non ha più i soldi per mettere insieme il pranzo con la cena.
La verità è che, sotto il profilo finanziario, il Comune di Palermo è alla frutta!
La verità è che il Comune di Palermo è arrivato al capolinea. Da anni – e non certo da ora – il Comune di Palermo sostiene spese in ragione più che proporzionale alle entrate. La voce maggiore di queste spese è rappresentata dalle spese per il personale: non soltanto per i dipendenti del Comune, ma anche per i dipendenti delle società controllate dallo stesso Comune. La situazione era già problematica poco più di quattro anni fa, quando abbiamo pubblicato un’inchiesta sulla situazione finanziaria comunale: “Il Comune di Palermo sta andando al voto con un rating finanziario ‘E’, che significa rischio default!“. Da allora ad oggi la situazione è peggiorata perché i conti del Comune sono stati appesantiti da un Tram che costa ogni anno una barca di soldi per servire meno dell’1% dei cittadini! Nel Febbraio di quest’anno il ‘buco’ finanziario del Comune era di oltre 100 milioni di euro.
Tony Pellicane: “Qualcuno gli ricordi che siamo in crisi, qualcuno gli ricordi che oltre il 30% dei cittadini palermitani vive in condizioni di povertà!”
Commenta su Facebook Tony Pellicane, da sempre vicino agli ultimi di Palermo, esponente di Potere al Popolo: “Qualcuno gli ricordi che siamo in crisi, qualcuno gli ricordi che oltre il 30% dei cittadini palermitani vive in condizioni di povertà!”. Questo è il vero punto della situazione. La città è stremata. E’ stremata perché è amministrata malissimo; ed è stremata perché un anno e mezzo di pandemia ha distrutto una parte importante del tessuto economico che era già fragile. Pensare di risolvere i problemi imponendo il pagamento della Tari a chi non ha i soldi non soltanto per pagare questa Tassa, ma anche per tirare a campare è una proposta incredibile. Sarebbe interessante chiedere al sindaco e alla ‘presunta’ sinistra che l’appoggia: e se, una volta inserita la Tari nella bolletta elettrica la gente non paga comunque che si fa? Gli si taglia l’energia elettrica? Sarebbe questa la ‘sinistra’ di Palermo? Non sarebbe il caso, invece, di ripresentare una mozione di sfiducia con cordata tra tutti i consiglieri comunali oggi all’opposizione, che sono la maggioranza? Alcuni esponenti delle opposizioni sono contrari alla seconda mozione di sfiducia perché, dicono, darebbe al sindaco la scusa per andare via? Magari sarà anche vero. Ma l’alternativa qual è? Andare avanti per un altro anno con la città che affonda?
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