Rifiuti tossici nel Nord Italia: per Sud e Sicilia un motivo in più per mangiare meridionale e siciliano!/ MATTINALE 488

28 maggio 2021
  • 200 mila tonnellate di rifiuti tossici seppelliti nelle aree agricole del Nord Italia: e criticavano la Terra dei Fuochi della Campania!
  • L’incredibile storia della discarica di Camastra dove finivano i rifiuti tossici del Nord
  • Perché è sempre più importante per meridionali e siciliani portare in tavola prodotti  del Sud e della Sicilia 

200 mila tonnellate di rifiuti tossici seppelliti nelle aree agricole del Nord Italia: e criticavano la Terra dei Fuochi della Campania!

Sarebbero circa 200 mila le tonnellate di rifiuti tossici – o meglio, altamente tossici – sotterrati nei terreno del ‘civile’ e sviluppato Nord Italia. Anche in questo caso non è stata certo la politica a scoperchiare questo pentolone maleodorante, ma la Magistratura. Normale, in Italia. Però, in questa storia, ci sono alcuni aspetti da approfondire e alcuni avvertimenti per la popolazione del Sud Italia e della Sicilia. Ricordate cosa dicevano a proposito della Terra dei Fuochi della Campania dove, tra le altre cose, finivano anche rifiuti tossici del Nord Italia? Che il territorio era inquinato, che bisognava riflettere sui prodotti agricoli di quella zona e delle zone limitrofe. Assolutamente giusto. Ora le parti si sono invertite. Nella vita, si sa, la ruota gira. Per ora le notizia sui luoghi del Nord dove sarebbero stati seppelliti i rifiuti altamente tossici sono frammentarie. E’ una novità? Non esattamente. Noi ricordiamo un’intervista di cinque anni fa a Vincenzo Tosti, portavoce di Rete di cittadinanza e comunità: “Le prime Regioni ad essere state interessante dallo sversamento di rifiuti tossici sono state quelle del Nord dove insiste un indotto industriale consistente. La Lombardia è una delle regioni più inquinate d’Europa, sintomo di un polo industriale che funziona. Ma il problema è questo: la gravità della storia sta nel fatto che di questa cosa si parla sempre meno. Perché altrimenti si entrerebbe in gamba tesa nel sistema di quella che è un’economia malata. Molte comunità sono rimaste ostaggio della dinamica perché di fatto comunque attraverso le industrie le persone continuano ad avere un lavoro. Poi hanno trovato rifiuto tossici sversati nei mari calabresi, a Taranto si registrano 20mila nuovi casi di tumore all’anno. In Trentino Alto Adige che noi vediamo come un paradiso arrivano i camion e sversano i rifiuti nelle cave. Anche la Toscana… In 19 Regioni italiane sono stati sversati rifiuti tossici industriali nel sottosuolo”. Commenta su Facebook Enzo Lionetti, de Movimento Equità Territoriale: “Scandalo in Lombardia per i fanghi tossici. La Salute messa sotto i piedi, ricoperta dai fanghi spacciati per concime. ‘Io ogni tanto ci penso, cioè, chissà il bambino che mangia la pannocchia di mais cresciuto sui fanghi. Sono consapevolmente un delinquente’. Parola di geologo che si occupa di vendere i fanghi alle imprese AGRICOLE che li utilizzavano sui terreni agricoli tra le province di Brescia, Mantova, Milano, Cremona, Pavia, Lodi, Varese, Como, Verona, Novara, Vercelli e Piacenza, sotto forma di fertilizzanti. Lo Stato deve proteggere i suoi Cittadini. Lo Stato deve risalire alle imprese che hanno trasformato e venduto sotto forma di prodotti alimentari, queste SCHIFEZZE TOSSICHE ALIMENTARI. Il sistema di tracciabilità consente di effettuare indagini, ma emerge un quadro INQUIETANTE di connivenze tra parti di Stato addetti al controllo e imprese private. E quanta parte di prodotti alimentari provenienti da terreni agricoli coltivati in questo modo vengono venduti sotto costo sul mercato, mediante canali di distribuzione che non si fanno scrupoli pur di intascare denari.
Lo scandalo alimentare che salta fuori dall’inchiesta in Lombardia sullo spargimento di fanghi di depurazione non conformi a limite di legge, continuamente incrementati dalla legge italiana, assume contorni molto significativi. Un punto deve essere CHIARO. La Salute del Popolo non può essere barattata per le esigenze delle imprese di risparmiare o fare profitti ingiusti. Che poi è la Salute delle classi sociali meno abbienti, costretti a comprare prodotti alimentari a prezzi bassissimi, molte volte ingiustificati! È una lotta di Equità, è una lotta di Civiltà”.

L’incredibile storia della discarica di Camastra dove finivano i rifiuti tossici del Nord

Tra queste 19 Regioni c’è anche la Sicilia. Dove, a parte i disastri ambientali dell’area industriale di Siracusa e l’inquinamento di di Gela e di Milazzo non ci sono rifiuti industriali. “È questa la cosa più vergognosa – ancora Vincenzo Tosti nel 2016 -. Ed anche più criminale. Noi non abbiamo un tessuto industriale radicato quindi certi tipi di rifiuti, di veleni, com’è possibile che ce li siamo trovati sotto le nostre case? Ci hanno colonizzato e poi ci hanno deriso dicendo ‘sono i vostri stili di vita che vi fanno ammalare e morire’”. Simpatici gli amici del Nord Italia, no? Il caso più eclatante della Sicilia è stato scoperto tre anni fa a Camastra, in provincia di Agrigento. Nostro articolo del Luglio 2018: “… in questa discarica dell’Agrigentino finivano – con la connivenza di siciliani – i rifiuti speciali di mezza Italia che nessuno voleva. Di fatto, per anni – e non sappiamo con esattezza quanti anni è andata avanti questa storia – la Sicilia è diventata la discarica di rifiuti speciali dell’Italia! Ribadiamo quello che abbiamo scritto un mese addietro: la parola fine a questa vergogna antisiciliana non è stata messa dalla politica siciliana, ma dalla Magistratura e dalle forze dell’ordine. Se fosse dipeso dalla politica, la Sicilia avrebbe continuato ad essere la discarica dei rifiuti speciali d’Italia. Questi sono i fatti”. In Sicilia opere un Dipartimento regionale per l’Acqua e i rifiuti: “E’ credibile – citiamo sempre il nostro articolo di tre anni fa – che chi ha lavorato in questo Dipartimento regionale non ha mai saputo nulla dell’esistenza della discarica di Camastra? Le indagini di Magistratura e forze dell’ordine sono cominciate nel 2014 in seguito al via vai di camion che arrivavano in questo piccolo centro dell’Agrigentino da tutta l’Italia. Possibile che gli unici a non sapere nulla di questa storia erano i tecnici del Dipartimento Acqua e Rifiuti della Regione siciliana? Ancora: in questa incredibile storia c’erano titolari di laboratori di analisi che certificavano il falso: in sostanza, certificavano che si trattava di rifiuti che potevano finire in discarica, ben sapendo che si trattava di rifiuti speciali. Qualcuno ha calcolato che tipo di inquinamento è stato prodotto nell’ambiente? Poiché tale discarica di rifiuti speciali, per anni, ha goduto del silenzio della politica – e poiché la politica che governa la Sicilia non è cambiata – siamo sicuri che quanto avvenuto è avvenuto solo a Camastra e non in altre parti della Sicilia? Qui la nostra inchiesta sulla discarica di Camastra di un mese addietro:Il mistero della discarica di Camastra (e i misteri dei rifiuti speciali in Sicilia)

Perché è sempre più importante per meridionali e siciliani portare in tavola prodotti  del Sud e della Sicilia 

La ruota gira. E oggi viene fuori fuori quello che già si conosceva, ma che non era molto ‘gettonato’ dalla grande informazione. Eh già, perché mentre i signori del Nord Italia pontificavano sulla Terra dei Fuochi, i Fuochi li avevano anche loro ma ben nascosti. Oggi le carte sono state scoperte. Ma, fino ad oggi, le notizie sono un po’ troppo generiche. Sarebbe importante conoscere con esattezza i luoghi del Nord Italia nei quali sono stati sotterrati i rifiuti altamente tossici. Che fare in attesa di queste notizie’ Semplicissimo: noi del Sud e della Sicilia non dobbiamo più acquistare prodotti agro-alimentari del Nord. E’ quello che avremmo dovuto fare già da tanto tempo, se è vero che il Sud e la Sicilia sono il mercato di sbocco dei prodotti – non soltanto agroalimentari – del Nord Italia. La sola Sicilia, ad esempio – e questo è veramente paradossale – su 13 miliardi di euro circa spesi ogni anno per l’acquisto di beni agroalimentari, importa beni agroalimentari del Nord Italia per una spesa pari a 10-11 miliardi di euro! E non pensate che la situazione sia molto diversa nelle altre regioni del Sud. Morale: il Sud e la Sicilia hanno un’altra motivazione forte per acquistare, fin dov’è possibile, beni alimentari prodotti nel Sud e in Sicilia. Pasta, riso, tortellini, gnocchi, farina, crusca, pancarrè, bruschette, crackers, grissini, formaggi, pomodoro fresco e lavorato, frutta, biscotti, fette biscottate, caffè, the, camomilla, tisane, miele, zucchero, sale, creme spalmabili, marmellate, confetture, latte, yogurt, burro, panna, panna da cucina, sughi pronti. E ancora tonno,  mais, frutta sciroppata, legumi freschi, essiccati e in scatola, olio extra vergine di oliva, olio di semi, ortaggi sott’olio e sott’aceto e altro ancora. Seguendo questa strada Compra Sud – daremo una bella risposta al Nord non soltanto per la storia dei rifiuti altamente tossici, ma anche per gli oltre 70 miliardi di euro di Recovery che gli amici del Nord stanno cercando di scippare a Nord e Sicilia e per i 2 miliardi di euro di fondi agricoli  che – sempre gli amici del Nord – stanno cercando di scippare a Sud e Sicilia.

Foto tratta da Jeda News        

 

 

 

 

AVVISO AI NOSTRI LETTORI

Se ti è piaciuto questo articolo e ritieni il sito d'informazione InuoviVespri.it interessante, se vuoi puoi anche sostenerlo con una donazione. I InuoviVespri.it è un sito d'informazione indipendente che risponde soltato ai giornalisti che lo gestiscono. La nostra unica forza sta nei lettori che ci seguono e, possibilmente, che ci sostengono con il loro libero contributo.
-La redazione
Effettua una donazione con paypal


Commenti