- “Se si spendono mille euro per venire in Sicilia dopo un anno e mezzo di pandemia tutto quello che stiamo facendo per risollevare l’economia e il turismo è inutile”. Ma due anni fa non era la stessa cosa?
- Le promesse del vice Ministro siciliano, Giancarlo Cancelleri
- Già nel 1981 il costo dei biglietti aerei ‘strozzava’ i siciliani. In 30 anni cos’è cambiato?
“Se si spendono mille euro per venire in Sicilia dopo un anno e mezzo di pandemia tutto quello che stiamo facendo per risollevare l’economia e il turismo è inutile”. Ma due anni fa non era la stessa cosa?
L’assessore regionale all’Economia, Gaetano Armao, ha scoperto che il biglietto areo Palermo-Roma costa una barca di soldi. A Palermo, nel corso della conferenza stampa convocata per parlare di turismo, l’assessore ha detto: “Mi è arrivato un messaggio da un amico, dirigente Rai: voleva venire in Sicilia dal 29 al 31 maggio ma per due biglietti aerei da Roma a Palermo Alitalia ha chiesto 993,62 euro. Se si spendono mille euro per venire in Sicilia dopo un anno e mezzo di pandemia tutto quello che stiamo facendo per risollevare l’economia e il turismo è inutile”. E’ una novità? Per noi, no. Poco meno di due anni fa l’imprenditore agricolo Cosimo Gioia denunciava: “Un biglietto aereo andata e ritorno per Roma da Palermo 400 € e da Catania 530 €. Mi avevano invitato per una conferenza stampa col Senatore Saverio De Bonis per parlare della situazione agricola siciliana vista dagli agricoltori e sul prezzo del grano duro fermo a 21 c.mi. Presenti tanti giornalisti. Naturalmente non me la sono sentita a quei prezzi. Un’occasione persa… Però alla Regione compriamo divise…. Incredibile… Per tutti i cittadini siciliani penalizzati!”. Due anni dopo la situazione è la stessa.
Le promesse del vice Ministro siciliano, Giancarlo Cancelleri
Cinque mesi dopo – Novembre 2019 – arriva la dichiarazione del vice Ministro dei Trasporti, il siciliano Giancarlo Cancelleri. Intervista rilasciata al quotidiano La Sicilia: “«In attesa della continuità territoriale, che avrebbe lo scopo di una tariffa fissa per tutti i residenti, ma con un percorso lungo e suscettibile della bocciatura della Commissione europea, di concerto con il ministro De Micheli sperimenteremo le tariffe sociali”. Dove sono queste tariffe sociali? Ancora il quotidiano La Sicilia: “Cancelleri parla di «un emendamento del governo alla manovra in discussione in Parlamento» (si riferiva alla legge nazionale di stabilità 2020 ndr), con 35 milioni di fondi a disposizione. La Sicilia ha avuto modo di leggere il testo, che allarga la platea dei potenziali beneficiari rispetto a quella indicata dallo stesso Cancelleri in un’intervista al nostro giornale. «Al fine di garantire un completo ed efficace sistema di collegamenti aerei da e per la Sicilia, che consenta di ridurre i disagi derivanti dall’insularità e assicurare la continuità del diritto alla mobilità», si legge nell’emendamento, «viene riconosciuto un contributo, fino a esaurimento delle risorse» per «ogni biglietto aereo acquistato relativo ai collegamenti fra Roma e Milano con Catania e Palermo»”. ‘Sti picciuli chi fini ficiru? Questo il nostro commento alle parole del vice Ministro Cancelleri: “A Catania, in visita all’aeroporto Fontanarossa, il vice Ministro Cancelleri ha dimostrato matematicamente il perché, in Sicilia, il Movimento 5 Stelle è destinato a scomparire. Cancelleri è riuscito a non produrre nulla di concreto per ridurre il prezzo dei biglietti aerei che oggi massacra i siciliani e a non dire una sola parola contro la vergognosa privatizzazione dell’aeroporto catanese!”.
Già nel 1981 il costo dei biglietti aerei ‘strozzava’ i siciliani. In 30 anni cos’è cambiato?
La vergognosa privatizzazione dell’aeroporto di Catania – una forma di ‘ascarismo con le ali’ di certi politici siciliani – è stata bloccata dalla pandemia. Ma il caro biglietti aerei che ‘incapretta’ i siciliani non lo smuove nessuno! Basti pensare che se n’è accorto perfino l’assessore e vice residente della Regione, avvocato Gaetano Armao, con i suoi abiti inglesi, le scarpe inglesi e con le cravatte che potrebbero addirittura fare concorrenza alle cravatte dell’avvocato Ivano Natoli. E se del caro biglietti che, oggi come ieri, oggi come sempre (nel 1981 l’allora presidente della Regione, Mario D’Acquisto, attaccava frontalmente Alitalia perché un biglietto Palermo-Roma costava anche allora una barca di soldi!), si è accorto perfino il vice residente della Regione e assessore all’Economia Armao, beh, allora siamo veramente messi male! Magari torniamo a intervistare Cosimo Gioia e vediamo che ci dice.
AVVISO AI NOSTRI LETTORI
Se ti è piaciuto questo articolo e ritieni il sito d'informazione InuoviVespri.it interessante, se vuoi puoi anche sostenerlo con una donazione. I InuoviVespri.it è un sito d'informazione indipendente che risponde soltato ai giornalisti che lo gestiscono. La nostra unica forza sta nei lettori che ci seguono e, possibilmente, che ci sostengono con il loro libero contributo.-La redazione
Effettua una donazione con paypal