Il fallimento è economico e finanziario, ma soprattutto politico. A pochi giorni dal varo della Zona a Traffico Limitato l’Amministrazione comunale mette all’incasso solo 16 mila pass circa sui 250 mila previsti. E deve fronteggiare le proteste di commercianti, imprenditori, sindacalisti, ordini professionali e, in generale dei cittadini che domani si catapulteranno in Piazza Pretoria per protestare e per chiedere mutamenti. In questo scenario la ricandidatura di Orlando a sindaco, il prossimo anno, si complica…
Manca meno di una settimana al varo della più estesa ZTL d’Europa. Parliamo, ovviamente, della Zona a Traffico Limitato istituita dall’Amministrazione comunale di Palermo. Noi la diamo già per istituita – e in parte lo è, visto che il provvedimento è stato approvato nel Dicembre dello scorso anno dal Consiglio comunale della città (qui potete leggere i nomi dei consiglieri comunali che hanno appioppato questo nuovo balzello ai palermitani). In realtà, su quest’iniziativa del Comune pesa più di un’incognita. Vediamo di raccontare quello che sta succedendo e quello che potrebbe succedere.
L’Amministrazione guidata da Leoluca Orlando, sulla carta, ha istituito la ZTL per tutelare i cittadini dall’inquinamento. Nei fatti non è così: tant’è vero che, a parte una percentuale irrisoria di automobili, tutti possono accedere in questa estesa ZTL che si estende dalla Stazione Centrale a via Lincon, quindi via Crispi, via Duca della Verdura, via Piersanti Mattarella, Stazione Notarbartolo via Villafranca, piazza Amendola, via Goethe, corso Alberto Amedeo, Piazza Indipendenza, corso Tukory per chiudere con la già citata Stazione Centrale.
Con i soldi di questa ZTL l’Amministrazione conta di fare ‘cassa’ per foraggiare non soltanto l’AMAT – che oltre al trasporto dei cittadini con gli autobus gestisce anche il Tram – ma un po’ tutte le società collegate allo stesso Comune.
Due gli obiettivi che la Giunta Orlando pensava di raggiungere:
1) mettere all’incasso 250 mila pass circa (90 Euro ad automobile per chi vive dentro il perimetro della ZTL e 100 Euro ad automobile per gli altri cittadini;
2) ‘spremere’ commercianti e imprenditori della città.
Ebbene, finora nessuno dei due obiettivi è stato raggiunto.
Fino ad oggi, tra i cittadini, hanno pagato solo in 16 mila circa. Per arrivare a 250 mila pass la strada è ancora lunga. Tra l’altro, l’AMAT ha dato prova di grande disorganizzazione, imponendo ai palermitani che si sono recati ad acquistare il pass file di ore. Un disastro che dà l’immagine di un’Amministrazione comunale che annaspa. Basti pensare che, fino a questo momento, è impossibile pagare con carta di credito. Questo caos, ovviamente, non aiuta i Comuni a ‘torchiare’ i cittadini.
Perché questo insuccesso? A parte la proverbiale e già citata disorganizzazione del Comune, va detto che i palermitani, in maggioranza, vivono questa ZTL come una prepotenza dell’Amministrazione, che eroga servizi pessimi a tutti i livelli e pretende tasse salatissime. In più, si attende l’esito del ricorso al TAR Sicilia (Tribunale Amministrativo Regione) che si pronuncerà sull’eventuale sospensiva del provvedimento il 6 Aprile.
Morale: chi vive fuori dal perimetro della ZTL, in maggioranza, ha già deciso che non acquisterà il pass. Attenzione: si tratta di migliaia e migliaia di persone che, in parte attendono il pronunciamento del TAR e che, in parte, pur di non darla vinta a un Comune ‘azziccaforchetta’, non acquisteranno il pass con la convinzione di non entrare più nel perimetro della Zona a Traffico Limitato con le automobili negli orari in cui tale ZTL sarà operativa.
La scelta di non acquistare il pass comunque vadano le cose al TAR – scelta che, lo ribadiamo, riguarda migliaia e migliaia di cittadini – avrà due effetti.
Primo effetto: renderà veramente operativa e utile la ZTL, perché il livello di inquinamento, all’interno del perimetro della stessa Zona a Traffico Limitato, si abbasserà per davvero; una beffa quasi pirandelliana per un’Amministrazione comunale che, lo ribadiamo, vorrebbe fare ‘cassa’ puntando, al contrario, sul numero di cittadini-automobilisti pronti a inquinare a pagamento.
Insomma: se le cose andranno così, i cittadini palermitani impartiranno una grande lezione di civiltà alla Giunta e ai 24 consiglieri comunali che hanno votato in favore della ZTL perché, contrariamente a quanto si aspettavano Orlando, l’assessore Giusto Catania e compagna bella, l’aria, all’interno della Zona a Traffico Limitato, risulterà veramente molto meno inquinata rispetto a quanto avviene oggi.
Secondo effetto: se, da un lato, l’aria in questa grande zona cittadina sarà meno inquinata, dall’altro lato le attività commerciali della città ne risentiranno in modo pesante. Ricordiamo che la ZTL funzionerà dal Lunedì al Venerdì dalle 8 di mattina alle 14,30, con la pausa di un’ora fino alle 15.30 per poi riprendere ad essere operativa fino alle alle 20,00; mezzo’orario il Sabato, dalle 8 alle 13.30, e transito libero la Domenica.
Ciò significa che, per cinque giorni e mezzo a settimana migliaia di automobilisti eviteranno di circolare dentro il perimetro della ZTL, con inevitabili ricadute negative sulle attività commerciali.
Non solo. Commercianti e, in generale, imprenditori, non solo dovranno fare conti con una riduzione, che si annuncia sensibile, delle attività commerciali, ma dovranno anche fronteggiare gli effetti diretti della ZTL: il riferimento è a chi lavora negli esercizi commerciali e, in generale, nelle attività imprenditoriali esercitate dentro il perimetro della Zona a Traffico Limitato che dovrà pagare il pass; ma soprattutto ai fornitori, che dovrebbero pagare un pass di 600 Euro all’anno.
Da qui la protesta di cittadini e commercianti di Palermo, come vi abbiamo raccontato qui.
Non è un caso se Mercoledì mattina i rappresentanti di oltre oltre venti sigle tra sindacati, imprenditori, ordini professionali della città (Confartigianato, Cna, Casartigiani, Confesercenti, Confindustria, Confcommercio, Federconsumatori, Federpesca, Adiconsum, Adoc, Legacoop, Liberimpresa, Siciliae Mundi, gli ordini professionali dei Medici, degli Avvocati, degli Ingegneri, dei Commercialisti e degli Architetti, CIGL, CISL, UIL, CISAL, Alternativa Sindacale Autonoma, Csa, le associazioni Vivo Civile, Bispensiero e il comitato Salviamo il cuore di Palermo) si sono dati appuntamento alle 10,00, davanti la sede del Comune di Palermo, in Piazza Pretoria, per protestare contro la ZTL e per chiedere sostanziali cambiamenti. Una manifestazione che coinciderà con altre proteste previste sempre a Palermo: la manifestazione spontanea dei No Triv, la manifestazione dei circa 6 mila e 500 dipendenti delle ex nove Province siciliane lasciate senza soldi; la probabile manifestazione dei lavoratori di Almaviva, circa mille e 700 persone che lavorano a Palermo che l’azienda vuole licenziare e i Forconi che terranno una conferenza stampa, sempre Mercoledì mattina, davanti Palazzo Reale, la sede del Parlamento siciliano (tutte cose che vi abbiamo raccontato qui).
Riassumendo, possiamo dire che, fino ad ora, il fallimento della mega ZTL voluta dal sindaco Orlando e dall’assessore alla Mobilità, Giusto Catania (esponente di Rifondazione comunista) sta fallendo tra proteste generali.
Il problema è che il sindaco Orlando è ormai in ballo e, come si dice in questi casi, deve ‘ballare’. E rischia di ‘ballare’ veramente, perché a fronte di un ormai probabile flop dei pass ai comuni cittadini, l’Amministrazione comunale pensava di incassare quanto meno i soldi caricando i costi su commercianti e imprenditori.
Il paradosso di questa vicenda è che molte delle sigle che protestano contro la ZTL sono vicine al centrosinistra e, alcune, sono anche filo-renziane, almeno a livello nazionale (si pensi agli incentivi incassati dagli imprenditori con il Jobs Act). Solo che, qui a Palermo, si lamentano contro una scelta amministrativa che è renziana a 24 carati, se è vero che la Giunta Orlando, in materia di tasse, ha sposato in pieno le idee dell’attuale Presidente del Consiglio, che sui giornali e in Tv si accredita come l’uomo che ha ridotto le tasse, mentre, in realtà, ha solo tagliato i servizi che le Regioni dovrebbero erogare ai cittadini (si pensi ai tagli nella sanità) e, soprattutto, ha tagliato i fondi ai Comuni obbligandoli a tassare i cittadini.
Insomma, a palermo il renzismo impersonato dal sindaco Orlando e dall’assessore Catania comincia ad avvitarsi su se stesso.
P.S.
Con molta probabilità, se Orlando potesse farlo, tornerebbe indietro, perché la ZTL sta compromettendo seriamente la sua ricandidatura a sindaco di Palermo il prossimo anno. In questo passaggio il sindaco, forse, si è fidato un po’ troppo dell’assessore Catania. L’unico dato certo è che i due – sindaco e assessore Catania – sono finiti in un vicolo cieco.
Le ultime notizie sulla manifestazione di domani:
Palermo, 30 Marzo 2016: Siciliani in piazza contro i ladri di futuro. Tutte le ragioni per scendere in piazza
Aggiornamento ore 12,55
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