- Oggi assemblea a Zafferana Etnea convocata da Unicoop Sicilia
- I problemi creati dall’abbandono delle aree verdi della nostra Isola
- Oggi giornata mondiale delle api
- Perché è importante acquistare il miele dai nostri apicoltori
Oggi assemblea a Zafferana Etnea convocata da Unicoop Sicilia
Unicoop Sicilia punta i riflettori sulla crisi che colpisce gli apicoltori della nostra Isola. Imprenditori “stremati, ma soprattutto indignati dall’assordante e vergognoso silenzio delle istituzioni”. Nelle scorse settimane è stato chiesto “a viva voce, alla Regione siciliana, lo stato di calamità naturale, ma senza alcuna risposta”. Unicoop Sicilia ha iniziato facendo riferimento alle aziende siciliane che producono miele di zagara. Da qui un’assemblea convocata per oggi, Giovedì 20 Maggio, a Zafferana Etnea, provincia di Catania, cittadina dell’Etna nota anche per la produzione di miele. “L’assemblea – leggiamo in un comunicato – dovrà decidere le modalità della protesta e le azioni da intraprendere sul territorio. Si procederà anche alla stesura di un documento condiviso che conterrà le richieste dei produttori da presentare al governo regionale”. Ancora: “Questo incontro è stato fortemente voluto da Unicoop Sicilia, per portare alla luce la crisi di un settore, come quello della filiera agricola che, altrimenti, rischiava di rimanere nel limbo e scivolare, inevitabilmente, nel dimenticatoio. Siamo e saremo al fianco dei produttori in questa battaglia – spiega Felice Coppolino, presidente regionale di Unicoop Sicilia – e saremo solidali con le loro eventuali scelte di forte e decisa protesta, ma rimanendo sempre nell’alveo del confronto democratico e non violento. È inaccettabile e intollerabile il silenzio delle istituzioni”. Siamo riusciti a rintracciare al telefono Felice Coppolino che ci racconta che sì, tutto è cominciato con il miele di zagara, che in Sicilia è a rischio a causa di due insetti che proliferano, ci spiega Coppolino, perché tante aree verdi della nostra Isola sono abbandonate. Poi, però, ci racconta sempre il presidente regionale di Unicoop Sicilia, si sono fatti sentire altri apicoltori siciliani, raccontando che la crisi del settore è generale.
I problemi creati dall’abbandono delle aree verdi della nostra Isola
L’abbandono delle aree verdi della Sicilia è noto ormai da anni, se è vero che, in Estate, gli incendi si ‘mangiano’ molte aree verdi della nostra Isola. Però si continua a ‘risparmiare’ sugli operai della Forestale. Ci pensano i mezzi volanti a spegnere gli incendi… Il problema, a quanto pare, è che in questo sistema ci vanno di mezzo anche le api. “È una lotta contro il tempo affinché si possano prendere i dovuti provvedimenti di ordine normativo e finanziario per salvare un comparto che rischia di non risollevarsi più”, dice Maurizio Ialuna, responsabile regionale del Dipartimento agricoltura di Unicoop Sicilia. “Per colpa di negligenze altrui – sottolinea Eleonora Contarino, vice presidente regionale di Unicoop Sicilia – migliaia di aziende siciliane rischiano di chiudere in un settore che dà lavoro a tantissime persone, che contribuiscono alla produzione del miele siciliano ritenuto uno dei migliori prodotti al mondo e fiore all’occhiello della nostra tradizione e delle nostre radici”. Ancora Coppolino: “Si rischia un vero e proprio disastro economico che metterebbe a rischio un settore, come quello dell’apicoltura e della produzione del miele di zagara in Sicilia, che vede presente sul territorio 1200 aziende e ben 125 mila alveari. Non è pensabile che un patrimonio così importante per l’identità e le economie della nostra terra possa essere spazzato via con danni che ripeto sono incalcolabili. Unicoop Sicilia – dice ancora il presidente regionale di Unicoop Sicilia – sarà al fianco dei lavoratori e delle aziende colpite. Inoltre, ci associamo al presidente della Cia Sicilia orientale, Giuseppe Di Silvestro, nel ribadire la richiesta, al Presidente Musumeci, dello stato di calamità naturale per gli apicoltori siciliani. Qui si tratta di salvare un’intera filiera che, ad oggi, ha visto calare del 50 per cento la propria produzione e in alcune zone della Sicilia dove, addirittura, è stato possibile ricavare soltanto pochi chili di miele”. La vice presidente di Unicoop Sicilia, Eleonora Contarino, rincara la dose: “Le nostre cooperative – afferma – sono pronte anche ad azioni eclatanti per far sì che il governo regionale si svegli e dia un segnale concreto su quanto sta accadendo”. Infine, Unicoop Sicilia ha chiesto ufficialmente un incontro urgente con la commissione legislativa agricoltura dell’Ars, “affinché metta in campo, attraverso tutti gli strumenti che dispone, soluzioni adeguate a tutela di un prodotto, eccellenza della nostra Isola”.
Oggi giornata mondiale delle api
Oggi si celebra la quarta “Giornata mondiale delle api”. L’occasione per ricordare i pericoli che corrono questi insetti, in parte a causa dei cambiamenti climatici, in parte a causa della dabbenaggine umana (inquinamento provocato dai pesticidi, dagli erbicidi e dall’agricoltura intensiva). Il 20 Maggio non è una data casuale: è l’anniversario della nascita di Anton Janša, uno sloveno, considerato il pioniere dell’apicoltura. E’ stato appurato che oltre i due terzi delle colture alimentari mondiali dipendono dall’impollinazione. L’assenza di api e di altri insetti impollinatori renderebbe impossibile la coltivazione di tanti alberi da frutto e di altrettanti ortaggi. C’è la consapevolezza che le api vanno tutelate? E una bella domanda. A parole, sì. Ma, nei fatti, non è facile farlo capire a tutti, soprattutto in un tempo in cui l’economia controlla la politica. In Sicilia il problema è molto sentito tra gli apicoltori, un po’ meno tra gli agricoltori: soprattutto tra gli agricoltori che, ancora oggi, calcano la mano con pesticidi ed erbicidi. In Sicilia è presente la pregiatissima Ape nera sicula, che è una specie autoctona della nostra Isola. Dovrebbero essere le istituzioni a capire l’importanza di questa specie. Lo capiranno?
Perché è importante acquistare il miele dai nostri apicoltori
Quello delle api e del miele è un problema serio che non sfugge alle disgrazie che arrivano grazie alla globalizzazione dell’economia e all’applicazione, anche nella produzione del miele, delle follie che si mettono in pista per ridurre i costi di produzione per essere ‘competitivi’. Se poi, però, sulle tavole di milioni di consumatori finiscono schifezze, beh, questo non è un problema. L’importante è produrre a costi bassi, bassi, bassi… Così dalla Cina – Paese che non finisce mai di stupire – è arrivato il miele prodotto con lo sciroppo di zucchero, con l’aggiunta, magari, di qualche aroma per dargli un ‘tono’. Vi sembra una fesseria? Rassegnatevi: è la realtà! Possiamo fare qualcosa? Sì: spingere la politica siciliana a fare qualcosa. Non sappiamo cosa si possa fare per frenare i cambiamenti climatici, non sappiamo fino a che punto dipendano dalle attività umane (che chi dice che sia in corso una lenta glaciazione: ma questo è un altro tema). Ma si può fare qualcosa per ridurre l’uso di pesticidi, erbicidi e agricoltura intensiva. E si possono sostenere gli apicoltori locali acquistando da loro il miele. Non è molto, ma non è nemmeno poco!
Foto tratta da Il Giornale del Cibo
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