- L’idea è di un geometra in pensione, Nino Pollara, e del giovane apicoltore Endrius Giannotta
- Cosa è e come funziona una coltura idroponica
L’idea è di un geometra in pensione, Nino Pollara, e del giovane apicoltore Endrius Giannotta
A Enna si rispolvera una tecnica agricola antica, utilizzata nei giardini pensili di Babilonia: la coltivazione delle piante senza terra, in acqua. “L’idea – leggiamo in un comunicato – è di un geometra di Leonforte in pensione, Nino Pollara, dell’associazione culturale 38° Parallelo, che, insieme ad un giovane apicoltore ennese, Endrius Giannotta, ha impiantato una coltivazione idroponica in pieno centro storico”. Dice Pollara: “L’agricoltura idroponica è il futuro. Intanto è una coltivazione che non usa pesticidi e dunque salutare. Il costo di avvio è davvero basso, E poi non implica la fatica necessaria per coltivare nella terra ed è tecnologica. Una caratteristica, questa, che potrebbe attrarre tanti giovani”. I protagonisti di questa iniziativa si rivolgono al Comune di Enna. “Nel capoluogo ci sono tante case abbandonate – dicono -. Si potrebbe creare una coltivazione tutta ennese, di un ortaggio, di una verdura, di un legume made in Enna, da impiantare nei tanti stabili abbandonati della città. Questo avrebbe il duplice obiettivo di riqualificare il centro storico, di avvicinare tanti giovani ad una prospettiva di lavoro, con prodotti sani e redditizi e di far muovere un certo tipo di turismo”.
Cosa è e come funziona una coltura idroponica
Vediamo adesso come funziona la coltivazione idroponica. “L’idroponica, ovvero la coltivazione senza suolo o fuori suolo – leggiamo nel sito IDROPONICA.IT – prevede l’adozione di tecniche alternative di coltivazione che non prevedono l’uso del terreno, ma con l’impiego di un substrato e con l’azione dell’acqua e sostanze nutritive disciolte al suo interno. Esistono, in realtà, due grandi tipologie di coltivazione idroponica: quella che impiega il substrato, ovvero miscele di perlite, sabbia, argilla espansa, ecc, che viene inumidito e irrigato con acqua e sostanze nutritive, e la coltivazione idroponica senza substrato, dove le radici delle piante sono immerse nel flusso della soluzione nutritiva (composta da acqua e sostanze disciolte). Sebbene le piante come il riso, i gigli d’acqua o le piante carnivore possano adattarsi bene in ambienti scarsamente ossigenati, o addirittura stagnanti, la maggior parte delle piante evidenzia difficoltà ad adattarsi ad ambienti in cui c’è scarsità di ossigeno. Una pianta che non riceve le giuste quantità di ossigeno nella zona delle radici muore asfissiata, anche se riceve la giusta quantità di acqua e nutrimenti. Non a caso, una delle cause più frequenti di morte delle piante acquatiche è l’eccessiva quantità d’acqua irrorata durante le sessioni di irrigazione. Per questo, è fondamentale accertarsi che le piante coltivate in idroponica ricevano anche la giusta quantità di ossigeno e quindi di aria. A tal proposito, occorre ricordare che l’acqua – all’interno della coltivazione e quindi dell’agricoltura idroponica – deve essere ‘vivente’: occorre essere consapevoli che, qualunque sia l’ambiente in cui vivono, sia il suolo, l’aria o l’acqua, le piante assorbono il loro cibo nella forma di ioni dissolti nell’ossigeno. Per questo si ricorre frequentemente anche all’aeroponica, che, attraverso una pompa d’aria, garantisce alle piante una corretta ossigenazione. Quando il cibo e l’ossigeno vengono assorbiti dalle piante coltivate, devono poi essere rinnovati attraverso la sostituzione della soluzione nutritiva. Con questa tecnica di coltivazione senza suolo, che stimola la crescita delle piante, l’agricoltore deve controllare la quantità di acqua, sali minerali e, più importante di tutto, l’ossigeno erogato. Nella coltivazione idroponica, come abbiamo visto, l’acqua sostituisce il terriccio. Quando le radici sono sospese nell’acqua in movimento, assorbono rapidamente sia le sostanze nutritive che l’ossigeno. Se la quantità di ossigeno risulta insufficiente per il bisogno della pianta, la sua crescita sarà lenta. Se al contrario la pianta sarà correttamente ossigenata, la pianta crescerà più velocemente e in salute. Lo scopo di chi si occupa di agricoltura idroponica é bilanciare la combinazione di acqua, nutrienti ed ossigeno, secondo le necessità delle piante al fine di massimizzare produzione e qualità2.
In Sicilia colture idroponiche si trovano in provincia di Ragusa, nel Siracusano, nell’Agrigentino e nell’area di Marsala.
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