- Qualunque sia lo scenario che sta dietro le improvvide polemiche contro Erdogan, l’Unione europea sta comunque commettendo un grave errore
- Sul piano diplomatico Erdogan ha ragione: la rappresentanza istituzionale all’estero della Ue è affidata al Presidente del Consiglio europeo e non al presidente della Commissione Ue!
- Se Erdogan apre le frontiere ai milioni di profughi, per lo più siriani, l’Europa – Germania in testa – andrebbe in tilt
- Non è che, alla fine, la Ue presenterà le scuse a Erdogan?
di Economicus
Qualunque sia lo scenario che sta dietro le improvvide polemiche contro Erdogan, l’Unione europea sta comunque commettendo un grave errore
Il direttore de I Nuovi Vespri mi ha chiesto di commentare quello che è successo in Turchia e quello che sta succedendo tra Italia e Turchia con la dichiarazione del presidente del Consiglio dei Ministri italiano, Mario Draghi, che ha definito Erdogan “un dittatore”. Comincio subito col dire due cose. La prima è che, comunque andranno le cose – e gli sviluppi di questa storia, come dirò in seguito, potrebbero essere molteplici – il capo del Governo italiano ha fatto malissimo a dire ciò che ha detto. E’ evidente che, in Italia, c’è anche un deficit di diplomazia: con le sue parole Draghi ha dimostrato di non essere molto adatto a governare l’Italia per oggettivo deficit di esperienza politica, soprattutto perché in politica estera gli errori possono provocare crisi gravissime. La seconda cosa è che, se Erdogan è ancora alleato degli Stati Uniti, per l’Italia lo scenario si potrebbe complicare. Vediamo di illustrare il perché.
Sul piano diplomatico Erdogan ha ragione: la rappresentanza istituzionale all’estero della Ue è affidata al Presidente del Consiglio europeo e non al presidente della Commissione Ue!
Intanto cominciamo col dire che, sul piano formale, non c’è stato alcuno sgarbo diplomatico del leader della Turchia alla presidente della Commissione europea, Ursula vod der Leyen. La rappresentanza istituzionale all’estero dell’Unione europea è affidata al Presidente del Consiglio europeo, ruolo oggi ricoperto da Charles Michel. Erdogan ha perfettamente rispettato il protocollo diplomatico, facendo accomodare Charles Michel. E’ evidente che qualcuno ha voluto a tutti i costi far esplodere un incidente diplomatico. Ad appiccare il ‘fuoco’ di questa polemica ci sono gli Stati Uniti di Biden, che avrebbero intenzione di mettere da parte Erdogan? E perché? Che interesse avrebbero, in questo momento, gli americani ad aprire un conflitto con un Paese – la Turchia – che confina con l’Europa? Non va dimenticato che la Turchia tiene bloccati tantissimi profughi, arrivati per lo più dalla Siria. Milioni di disperati che, se lasciati liberi, invaderebbero l’Europa dell’Est, a cominciare soprattutto dalla Germania. Fino a quattro anni fa si contavano 4 milioni di profughi, ora sembra che il numero sia aumentato. Se lo scenario fosse questo la Germania, oggi in ginocchio per la pandemia, sarebbe a rischio.
Se Erdogan apre le frontiere ai milioni di profughi, per lo più siriani, l’Europa – Germania in testa – andrebbe in tilt
In politica tutto è possibile: anche – in questo caso – che gli USA vogliano aprire un conflitto nel cuore dell’Europa, incasinando la Germania . A me sembra improbabile, ma non può essere escluso. Una seconda tesi, per spiegare questa vicenda, è invece molto terra terra, per utilizzare una formula linguistica italiana non esattamente positiva. La ‘lettura’, in questo caso, sarebbe più semplice: la presidente della Commissione europea ha pasticciato un po’ con il protocollo diplomatico, mentre la non conoscenza dello protocollo diplomatico da parte degli osservatori europei e italiani ha creato un patatrac sul nulla! Questa tesi può sembrare incredibile, ma potrebbe essere così. Se lo scenario fosse questo, ebbene, l’errore diplomatico di Draghi sarebbe doppio e, forse, anche triplo. Perché oltre alle parole sbagliate, oltre ai problemi che si potrebbero creare in Europa con i profughi, ci sarebbero anche effetti molto negativi in Libia, dove la Turchia svolge oggi un ruolo centrale. Insomma, da parte dell’Italia di Draghi, errori, su errori, su errori!
Non è che, alla fine, la Ue presenterà le scuse a Erdogan?
E allora? Ci potrebbe essere un possibile, terzo scenario: potrebbe essere stata l’Unione europea a cercare lo scontro diplomatico con la Turchia. Anche tale ipotesi è improbabile, perché la Ue è pur sempre controllata dalla Germania, che in questo momento è un po’ ‘ammaccata’ dalla pandemia, ma è pur sempre la Germania. Che motivo avrebbe la signora Angela Merkel di aprire un conflitto con la Turchia? Dobbiamo credere veramente che la signora Merkel non abbia percepito il ‘messaggio’ che Erdogan ha lanciato lo scorso anno all’Europa utilizzando cinicamente la Grecia? Il discorso è sempre lo stesso: se Erdogan vuole, deve solo aprire le frontiere: in questo caso Polonia e Ungheria si chiuderebbero a riccio e l’onda dei profughi si dirigerebbe in gran parte verso la Germania e, in parte, anche verso il Nord Europa, verso l’Austria e verso l’Italia. E non si tratterebbe di una nave targata ONG con 500-600 migranti a bordo, ma di 4-5 milioni di profughi che scatenerebbero un pandemonio in tutta Europa! E’ per questo che le dichiarazioni di Draghi contro Erdogan sono state improvvide e sbagliate! Alla fine sarà la Ue che proverà a ricucire con Erdogan, nella speranza che il leader turco non chieda scuse ufficiali…
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