L’assessore Scilla dà la ‘sveglia’ alla burocrazia e trova 75 milioni di euro per la zootecnia delle zone montane

7 aprile 2021
  • Sono fondi del Piano di Sviluppo Rurale disponibili da almeno cinque anni che finalmente vengono messi in circolo
  • Ora servono soluzioni per il grano duro, gli agrumi e l’uva da vino. E anche per provare a ridurre i costo del lavoro agricolo sostenuto dalle aziende del settore  

Sono fondi del Piano di Sviluppo Rurale disponibili da almeno cinque anni che finalmente vengono messi in circolo

La Regione siciliana ‘scopre’ che esiste la zootecnia nelle zone montane della nostra Isola. L’assessore all’Agricoltura, Tony Scilla, sarà anche nato a Mazara del Vallo, ma bisogna dargli atto che ha smosso le acque anche in un settore tradizionalmente penalizzato, se non in parte abbandonato. “In arrivo aiuti per il settore zootecnico siciliano – leggiamo n un comunicato dell’assessore scilla -. Domani sarà pubblicato sul sito del Psr Sicilia 2014/2020 e su quello dell’assessorato regionale dell’Agricoltura, dello Sviluppo rurale e della Pesca mediterranea il bando della Misura 13 per la campagna 2021 ‘Indennità a favore delle zone soggette a vincoli naturali o ad altri vincoli specifici’ – operazione 13.1.1 ‘Pagamento compensativo per le zone montane’ ed operazione 13.3.1 ‘Pagamento compensativo per le altre zone soggette a vincoli specifici’. “Il Governo Musumeci – dice Scilla – mantiene gli impegni assunti nei confronti del comparto agricolo siciliano. Con questo bando, la cui dotazione finanziaria presunta è di 30 milioni di euro diamo risposte a un settore che riteniamo centrale, quello della zootecnia siciliana. Settore, già fortemente provato dall’emergenza pandemica, che necessita di aiuti concreti. Noi siamo pronti a metterli in campo”.

Ora servono soluzioni per il grano duro, gli agrumi e l’uva da vino. E anche per provare a ridurre i costo del lavoro agricolo sostenuto dalle aziende del settore  

“A breve – aggiunge – sarà pubblicato anche il bando riguardante la Misura 14 del Psr ‘Igiene e benessere degli animali’ con una previsione di impegno economico di ulteriori 30 milioni di euro, mentre 15 milioni di euro saranno previsti per i Progetti integrati di filiera (Pif) lattiero/caseari. Previsti quindi – conclude l’assessore – ben 75 milioni di euro per i nostri allevatori. L’agroalimentare siciliano è un pilastro qualificante dell’azione politica del governo Musumeci”. Da quello che sappiamo, gli allevatori siciliani dovrebbero presentare le domande entro Maggio; se tutto andrà bene (e questo dipenderà dalla burocrazia regionale), gli allevatori dovrebbero incassare i soldi entro Natale. Detto questo – pur plaudendo all’assessore Scilla, che è intervenuto in un settore importante (da un anno è in corso una battaglia dei 133 Comuni montani della Sicilia per ottenere la fiscalità di vantaggio: battaglia culturale, politica ed economica importantissima), ci sembra un po’ prematuro affermare che il Governo Musumeci “mantiene gli impegni assunti nei confronti del comparto agricolo siciliano”. Egregio assessore, c’è ancora da affrontare la questione grano duro, la questione agrumi, il prezzo dell’uva da vino bassissimo e qualche soluzione per dare una mano a tutta l’agricoltura siciliana massacrata dalla globalizzazione dell’economia, magari ipotizzando qualcosa per abbattere il costo del lavoro agricolo, toppo alto rispetto ai Paesi che inondano la Sicilia di ortofrutta a prezzi stracciati!

Foto tratta da Sicilia Agricoltura

 

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