L’Ars approva la legge di stabilità-papocchio, a Palermo il Consiglio comunale ‘boccia’ il Bilancio consolidato

2 aprile 2021
  • Ieri il Parlamento siciliano ha approvato la legge di stabilità 2021-2023
  • Il Consiglio comunale di Palermo ha ‘bocciato’ il Bilancio consolidato 
  • Il comunicato di Palazzo d’Orleans: ‘aria fritta’ presentata bene…
  • L’assessore Armao dà i ‘numeri’ della manovra
  • Stabilizzazione degli Asu
  • Bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla 
  • Il timore di un’impugnativa

Ieri il Parlamento siciliano ha approvato la legge di stabilità 2021-2023

Bene o male ieri l’Assemblea regionale siciliana ha approvato la legge di stabilità 2021 (Bilancio e Finanziaria, come si chiamavano un tempo prima che le riforme gli cambiassero i nomi per non cambiare nulla). A nostro avviso è una legge inutile, la stanca osservazione di una prescrizione di legge che servirà a poco, dal momento che una parte non secondaria delle risorse finanziarie dovrebbe arrivare – non si sa quando – con la riprogrammazione di una parte dei fondi europei. Cose vecchie, che abbiamo scritto più volte. La novità, ma non è nemmeno una novità, è che ieri sera a Sala d’Ercole – l’aula del Palazzo Reale dove si riunisce il Parlamento siciliano in attesa che i tedeschi, tra una Riserva naturale e l’apertura di nuovi puti vendita della Lidl, si prendano anche il Palazzo che fu di Federico II – c’è stata qualche ‘scaramuccia’ e qualche regolamento di conti all’interno del centrodestra siciliano: cose normali: si avvicinano le elezioni e ogni parlamentare cerca di posizionarsi per provare a farsi rieleggere… Da qui la solita storia: il Governo regionale di Nello Musumeci non ha la maggioranza (e quando il Governo Musumeci avrebbe avuto una maggioranza?) e si deve dimettere e bla bla bla.

Il Consiglio comunale di Palermo ha ‘bocciato’ il Bilancio consolidato 

Una notizia interessante arriva invece dal Consiglio comunale di Palermo. La leggiamo in un comunicato del capogruppo della Lega, Igor Gelarda. Che attacca frontalmente il sindaco del capoluogo siciliano, Leoluca Orlando: “La maggioranza di Orlando non esiste più neanche per approvare uno degli atti più importanti del Consiglio comunale. Il bilancio consolidato del Comune di Palermo è stato infatti appena bocciato dal Consiglio comunale. Su 26 presenti solo in 13 hanno votato sì al bilancio consolidato, su una maggioranza ipotetica di 21 Ne mancavano 8 a dare sostegno al sindaco Orlando. Una vergogna inaudita che dimostra solo che il sindaco Orlando non ha più i numeri per governare e farebbe bene a dimettersi immediatamente, per il bene della città”. Insomma, il presidente della Regione siciliana Musumeci si dovrebbe dimettere, il sindaco di Palermo si dovrebbe dimettere… Quant’è brutto ‘u malu chiffari pure in politica, no?

Il comunicato di Palazzo d’Orleans: ‘aria fritta’ presentata bene…

Se vi va potete anche leggere il seguente comunicato stampa diramato da Palazzo d’Orleans, sede del Governo siciliano: “Approvati, dall’Assemblea regionale siciliana, Bilancio e Legge di stabilità 2021-2023 che segnano un rafforzamento delle misure di ristrutturazione finanziaria della Regione siciliana nel solco dell’impostazione data dal governo Musumeci. Prosegue così il percorso di risanamento dei conti pubblici, tenendo in considerazione anche le previsioni dell’Accordo stipulato tra Regione e Stato lo scorso 14 gennaio. Bilancio e manovra – che mobilitano quasi 20 miliardi di euro in Sicilia – si pongono anche l’obiettivo di fronteggiare gli effetti economici e sociali dell’emergenza sanitaria in corso. Sono previste misure di sostegno in favore di alcune categorie particolarmente colpite, facendo ricorso prevalentemente a fondi extra regionali, che saranno utilizzati, a prescindere dallo strumento legislativo, dal governo Musumeci mediante la riprogrammazione, già avviata, delle risorse nazionali ed europee”. In realtà, di questi 20 miliardi di euro ce n’è solo una parte, l’altra parte non si sa quando arriverà.

L’assessore Armao dà i ‘numeri’ della manovra

“Legge di stabilità e Bilancio – spiega il vicepresidente della Regione e assessore all’Economia, Gaetano Armao – mobilitano risorse per gli enti locali, le amministrazioni periferiche, i teatri, il mondo del sociale e tutto quello che vive attraverso l’intervento finanziario della Regione. In più, molti investimenti, la possibilità di rifinanziare i mutui, di assoggettare a un centro unico di committenza l’acquisizione di beni e servizi, la possibilità dell’assessorato all’Economia di governare e monitorare la spesa. Una concezione completamente nuova del bilancio per un momento drammatico come quello che sta vivendo la Sicilia. Anche perché – conclude Armao – si rimettono in moto tutte le misure approvate nella scorsa Legge di stabilità e, in più, si mobilitano altri 250 milioni di euro, come il presidente Musumeci ha anticipato, ricavandoli dalla riprogrammazione dei Fondi europei”. Forse l’assessore all’Economia Armao non è la persona giusta pe illustrare quanto approvato, dal momento che una parte consistente dei suoi ‘desideri’ sono stati ‘bocciati’ dall’aula. Vabbè… “Nel Bilancio 2021-2023 appena approvato il totale delle spese per l’anno 2021 risulta pari a 19,09 miliardi di euro: 14,62 miliardi per spese correnti; 304 milioni di euro per spese in conto capitale; 1,07 miliardi di euro per spese finanziarie; 2,52 miliardi di euro per rimborso prestiti; 390 milioni di euro per partite di giro; 100 milioni di euro per accantonamento prudenziale per disavanzo presunto.
Le entrate tributarie nel triennio sono stimate in 11,79 miliardi di euro (2021), 11,13 miliardi di euro (2022) e 11,55 miliardi di euro (2023). Tra le norme di maggiore rilievo quelle che consentono la rigenerazione della Pubblica amministrazione, con 30 milioni di euro per l’assunzione di 300 laureati con contratto triennale per aiutare Comuni e Regione nella progettazione delle opere e negli adempimenti per la programmazione dei Fondi comunitari e nazionali e con la possibilità di aderire a “quota 100”. Altre disposizioni per i dipendenti regionali che vogliono andare in pensione anticipatamente (stanziati complessivamente 9 milioni di euro annui), oltre ai 52 milioni di euro per il rinnovo del Contratto di lavoro”. La “rigenerazione della Pubblica amministrazione” se la potevano pure evitare, perché fa solo sorridere. E vabbé…

Stabilizzazione degli Asu

“Sul fronte occupazionale si conclude, dopo un quarto di secolo, l’attesa dei lavoratori Asu impegnanti nella Pubblica amministrazione, con lo stanziamento di 10 milioni di euro per il 2021, oltre ai 39,4 milioni di euro già previsti come negli scorsi anni per il pagamento del sussidio e di 54 milioni di euro per il 2022 e altrettanti per il 2023. Diversi i provvedimenti a sostegno delle categorie particolarmente colpite dalla crisi conseguenza dell’emergenza Covid-19. Alle cooperative di tassisti andranno 700mila euro per ciascuno dei prossimi tre anni; mentre alle imprese del settore noleggio con conducente con auto e autobus 7 milioni di euro. A sostegno delle imprese artigiane viene rimpinguato con 30 milioni di euro il Fondo gestito dalla Crias. Rifinanziati i Fondi per la disabilità e la non autosufficienza: 165 milioni di euro per quest’anno e 290 milioni di euro per il biennio 2022-2023. Approvato anche un contributo straordinario per i lavoratori stagionali dell’area turistico-alberghiera, grazie a 10 milioni di euro provenienti da fondi Poc”. Questa la prendiamo come una previsione ottimistica… (i Poc sono i fondi europei in arrivo…).

Bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla 

“Attenzione al territorio e alla protezione dell’ambiente. Un Fondo di rotazione per l’urbanistica destina 500 mila euro ai Comuni per compensi a professionisti esterni o tecnici interni incaricati dell’elaborazione dei Piani urbanistici generali, dei Piani attuativi e degli studi di settore; un altro Fondo da 500 mila euro per conferire incarichi a progettisti ed esperti esterni alle amministrazioni comunali per l’istruttoria delle pratiche di sanatoria; un terzo Fondo da 500 mila euro per concedere anticipazioni senza interessi ai Comuni per le spese di demolizione delle opere abusive. Potenziata la Commissione tecnico-specialistica Via e Vas, che passa da 30 a 60 componenti, per intensificare le istruttorie per il rilascio di tutte le autorizzazioni ambientali di competenza regionale. Inoltre, previsti oltre 650 milioni di euro in tre anni, in parte a valere sul bilancio regionale e in parte sulla riprogrammazione di risorse extra regionali, per interventi nel settore della forestazione. Istituito un Fondo di solidarietà dei Parchi archeologici siciliani e introdotto il principio secondo cui il 10 per cento delle risorse incassate dai ticket di ingresso deve essere versato in questo paniere dal quale attingeranno anche i Parchi di fondazione più recente per finanziare le spese di funzionamento, fruizione e valorizzazione. Tra i provvedimenti rivolti alle fasce giovanili, le borse di studio previste per le scuole di specializzazione di area medica estese anche a quelle di area sanitaria, con uno stanziamento di 3 milioni di euro per il triennio 2021-2023; circa 24 milioni di euro in tre anni saranno i contributi in favore delle società sportive siciliane professionistiche, semi professionistiche e dilettantistiche, regolarmente iscritte ai campionati nazionali di serie A e serie B”.

Il timore di un’impugnativa

Che dire in conclusione? Che il Parlamento siciliano ha approvato una legge totalmente sbagliata. Si tratta di una legge omnibus al cubo, dove tante norme approvate – almeno il 50 per cento – avrebbero dovuto essere discusse a approvate dalle Commissioni legislative di merito per essere poi varate dal Parlamento siciliano come leggi autonome. Non è così che si legifera. Non avendo una maggioranza solida e non potendo accontentare tutti, il Governo Musumeci ha provato ad ‘infilare’ nella legge di Bilancio tutto e il contrario di tutto. Ogni parlamentare, di maggioranza e di opposizione, ha chiesto ‘cose’: alcuni sono stati accontentati, altri no. Questi ultimi, per ripicca, hanno affossato quello che gli capitava a tiro: da qui i tanti articoli ‘bocciati’ dall’Aula. In questa fase altro non sappiamo. Quello che possiamo dire è che quella approvata è una bruttissima legge, dove la parte finanziaria è passata in secondo piano rispetto al resto del ‘calderone’. Come finirà? A nostro avviso con una bella impugnativa…

AVVISO AI NOSTRI LETTORI

Se ti è piaciuto questo articolo e ritieni il sito d'informazione InuoviVespri.it interessante, se vuoi puoi anche sostenerlo con una donazione. I InuoviVespri.it è un sito d'informazione indipendente che risponde soltato ai giornalisti che lo gestiscono. La nostra unica forza sta nei lettori che ci seguono e, possibilmente, che ci sostengono con il loro libero contributo.
-La redazione
Effettua una donazione con paypal


Commenti