- Ogni tanto qualcuno, in Sicilia, si accorge che lo Stato scippa alla Regione siciliana il gettito IVA e IRPEF che, a norma di Statuto, spetta alla nostra Isola
- I protagonisti delle Zone Franche Montane della Sicilia rispolverano agli articoli 36 e 37 dello Statuto autonomistico siciliano
- Troppo ottimistica la visione della Commissione Paritetica Stato-Regione
Ogni tanto qualcuno, in Sicilia, si accorge che lo Stato scippa alla Regione siciliana il gettito IVA e IRPEF che, a norma di Statuto, spetta alla nostra Isola
Da non crederci. In Sicilia c’è ancora qualcuno che vorrebbe applicare lo Statuto autonomistico della nostra Isola. In particolare, tornano in auge gli articoli 36 e 37 dello Statuto. Il primo – l’articolo 36 – ha subito, nel 2016, una rivisitazione delle norme di attuazione: se prima lo Stato si teneva il gettito IVA e IRPEF che spetta alla Sicilia abusivamente, con la riscrittura delle norme di attuazione dell’articolo 36, lo scippo ai danni della Regione siciliana è stato codificato: lo prevede il secondo, brillante ‘Patto scellerato’ siglato dal Governo siciliano dell’epoca e avallato dall’attuale Governo di Nello Musumeci. Ma adesso c’è chi lo vorrebbe mettere in discussione. Chi? Il Comitato Zone Franche della Sicilia. “Più di un mese e mezzo di silenzio da parte del presidente della Regione Nello Musumeci – leggiamo in un comunicato di questo Comitato -. Era il 10 febbraio scorso quando il comitato Zone Franche Montane Sicilia chiedeva alla più alta carica del governo regionale di poter partecipare alla nomina di uno dei componenti siciliani della Commissione Paritetica – soggetta a modifiche dopo il cambiamento del contesto politico nazionale – per mettere al centro il tema delle terre alte di Sicilia. A distanza di un mese e mezzo – dice Vincenzo Lapunzina, presidente dell’associazione Zone franche montane Sicilia – sollecitiamo, con una nuova lettera il presidente Musumeci, che comprendiamo essere impegnato nella gestione dell’emergenza pandemica, perché siamo convinti che l’intervento di fiscalità di sviluppo in favore dei territori montani siciliani si sarebbe potuto concretizzare più velocemente se la Regione Siciliana ne avesse avuto la previsione nel proprio statuto allineandosi ad altre regioni a statuto speciale”.
I protagonisti delle Zone Franche Montane della Sicilia rispolverano agli articoli 36 e 37 dello Statuto autonomistico siciliano
“L’associazione vuole risposte. E in tempi brevi. La Regione siciliana – aggiunge Lapunzina – avrebbe potuto provvedere autonomamente al finanziamento delle Zone Franche Montane, nel contesto della sua politica economica, se i ben noti articoli 36 e 37 fossero attuati secondo il dettame statutario. Queste sono le più evidenti motivazioni che ci hanno indotto a richiedere una immediata riconfigurazione partecipativa della Commissione Paritetica. Ragioni che a causa di una profonda crisi accentuata dalla pandemia «impongono una indispensabile accelerazione all’attività di questo organo. Così come è avvenuto in altri contesti politici – conclude il presidente Lapunzina – riteniamo che sia indispensabile una sua integrale ricomposizione, che con nuova linfa possa recuperare le ben note questioni irrisolte nel rapporto tra lo Stato e la Regione. Mai come in questi momenti del 2021 gli obiettivi non possono che convergere verso l’immediatezza e la certezza dei provvedimenti”.
Troppo ottimistica la visione della Commissione Paritetica Stato-Regione
Non possiamo che plaudire all’iniziativa di questo Comitato. Certo, se nella Primavera del 2016, quando cercavamo di osteggiare il secondo ‘Patto scellerato’ Stato-Regione ci fosse stata l’attuale attenzione da parte delle Zone Montane della Sicilia chissà, si sarebbe potuto fare qualcosa in più. Due cose vanno comunque precisate al presidente Lapunzina. Prima cosa. Il ‘Patto scellerato’ 2016 è stato approvato dal Parlamento nazionale e dal Parlamento siciliano. Seconda cosa: cosa gli fa pensare che la Commissione Paritetica possa fare qualcosa? Lapunzina lo sa cosa ha fatto fino ad oggi la Commissione Paritetica Stato-Regione? Forse dovrebbe leggere questo articolo. E, se gli interessa l’argomento, anche questo articolo. Da dove gli deriva tutto questo ottimismo? Ah, dimenticavamo, l’articolo 37 dello Statuto. Gli amici del Comitato Zone Franche della Sicilia non sanno da quanto tempo ne scriviamo. Per esempio in questo articolo di meno di due anni fa. Detto questo, ci auguriamo che il Comitato per le Zone Montane della Sicilia non abbia intenzione di mollare la battaglia per farsi riconoscere dallo Stato la possibilità di mettere in campo la fiscalità di vantaggio. Per favore, non arrendetevi pure voi, già ci basta l’attuale Governo siciliano! E comunque, siccome gli amici delle Zone Montane Siciliane ci stanno simpatici, glielo dobbiamo dire: guardate che l’Autonomia forse non basta più, serve l’Indipendenza, come in Catalogna!
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