- Avete presente i tergicristalli? Ora sì, ora no, ora sì ora no. E così vanno i contagi a Palermo: in certi luoghi ci si può assembrare, in altri, no…
- Siglato un accordo sindacale con il virus: libertà tranne che per teatri, cinema, ristoranti, concerti, bar…
- E all’Ars il presidente Gianfranco Miccichè si incazzò!
Avete presente i tergicristalli? Ora sì, ora no, ora sì ora no. E così vanno i contagi a Palermo: in certi luoghi ci si può assembrare, in altri, no…
Palermo, Piazza Principe di Camporeale, ore otto di mattina. Davanti l’ufficio postale c’è il solito assembramento. E’ una scena normale, quando arriva il momento del pagamento delle pensioni. Il marciapiedi è pieno di persone. Sembra di essere alla Fiera del Mediterraneo. Ribadiamo: la ressa, davanti questo ufficio, non è uno spettacolo insolito. E’ così anche in altri uffici postali della città quando arriva il momento di pagare le pensioni? Non lo sappiamo. Ci spiegano che chiamano in ordine alfabetico. Si procede, per l’appunto, con le lettere dell’alfabeto. La gente aspetta fuori. Si entra a turno. Il locale non è areato. Si potrebbero tenere le porte aperte per cambiare l’aria. Invece no, tutto chiuso.
Siglato un accordo sindacale con il virus: libertà tranne che per teatri, cinema, ristoranti, concerti, bar…
Una cosa la stiamo imparando: a Palermo, come nel resto d’Italia, sono vietati gli assembramenti. Cinema chiusi, teatri chiusi, ristoranti chiusi, niente concerti, nemmeno all’aperto. Leggiamo qua e là che, in Italia, rimarremo chiusi tutto il prossimo mese di Aprile. Lo fanno per noi. E a Maggio? Si vedrà. Dipenderà dai contagi. Ma con le file che ci sono alla Fiera del Mediterraneo per la vaccinazione e davanti l’ufficio postale i contagi aumentano? A quanto pare, no. Sembra che il virus sia stato contattato e si sia trovato un accordo para-sindacale: contagi solo nei ristoranti, nei teatri, nei cinema, nei bar che ricominciano a funzionare. E soprattutto nelle feste e nelle cene private. Ma se si creano assembramenti durante le vaccinazioni o davanti gli uffici postali, tranquilli: il SARS-COV-2 si fa da parte. La trattativa è stata lunga e laboriosa, ma alla fine il virus ha firmato l’accordo. Lo hanno convinto. Anche i virus hanno un’anima sindacale (sindacale vera, però: non l’anima dei sindacati che si sono giocati i dipendenti della Formazione professionale siciliana…).
E all’Ars il presidente Gianfranco Miccichè si incazzò!
E le scuole? Si sta ancora trattando? Sembra che il virus abbia chiesto tempo. Ma dalle parti dei Governi italiani c’è molto ottimismo. Pensate un po’: si sta trovando un accordo per aprire le scuole anche nelle zone rosse. L’importante è che si blocchi tutto il resto. Tutti ‘a casa. Certo, sarebbe bello una conferenza stampa con il virus, magari “da remoto”. Ci piacerebbe chiedere: virus, come siamo messi con le mutazioni che chiamano varianti? Ci sono? Non ci sono? Avete trovato un accordo con i vaccini? Non è che avete fatto fare i vaccini a mezzo mondo e poi… Sa, signor virus, qui è un anno che aprono, chiudono, aprono, chiudono, aprono, chiudono. Ieri hanno chiuso pure l’Assemblea regionale siciliana. Pure là siete arrivati, signor virus? L’ha visto come si è incazzato il presidente Gianfranco Miccichè? Ha detto pure parolacce in Aula! Insomma, signor virus, non si può trovare un accordo, tipo quello della Fiera del Mediterraneo, per tutti?
Ps
Una proposta al presidente Miccichè: perché non convoca l’Assemblea regionale siciliana alla Fiera del Mediterraneo di Palermo che, come dicono quelli bravi con la lingua inglese, è covid free? Magari lì, anche se siete ‘casta’, qualche vaccino di ‘sgarrupo’ sempre ci esce…
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