- Finalmente c’è un parlamentare – anzi il gruppo parlamentare dei grillini a Sala d’Ercole – che punta i riflettori su una magagna avvolta nel buio di politica e burocrazia
- C’è anche la mancata applicazione della legge regionale n. 25 del 1993
- Quanta ingiustizia sociale nella Sicilia di oggi!
da Costantino Guzzo
segretario regionale Sifus Confali Formazione professionale Sicilia
riceviamo e pubblichiamo
Finalmente c’è un parlamentare – anzi il gruppo parlamentare dei grillini a Sala d’Ercole – che punta i riflettori su una magagna avvolta nel buio di politica e burocrazia
Ho accolto con soddisfazione le dichiarazioni del parlamentare regionale grillino, Nuccio Di Paola, che hanno fatto seguito al deposito della sua interrogazione all’Assemblea regionale siciliana: interrogazione che è stata sottoscritta e fatta propria dal Movimento 5 Stelle siciliano. Sono soddisfatto non tanto perché l’on. Di Paola ha dato voce ad una mia richiesta, ma perché lui e il suo Movimento 5 Stelle sono tornati a portare i riflettori e la lotta in aula parlamentare in favore dei diritti del “lavoro” e dei lavoratori. Di Paola è noto per tali battaglie e quella sul Fondo di garanzia per gli operatori della Formazione Professionale è la più recente ma anche la meglio conosciuta: i lavoratori, infatti, rischiavano di perdere cospicue indennità per errate interpretazioni della burocrazia su norme di legge e per problemi di cassa. L’ottenimento del “giusto” è stato un onorevole paletto di giustizia piantato al cuore del vampirismo delle istituzioni e della burocrazia, che giorno dopo giorno hanno sottratto diritti e garanzie ai lavoratori.
C’è anche la mancata applicazione della legge regionale n. 25 del 1993
Vogliamo ricordare ancora una volta, anche in questa sede, la mancata applicazione della legge regionale di garanzia, la legge n. 25/93. Ci sarà tempo e luogo perché sulla tal cosa anche Nuccio Di Paola e il Movimento 5 Stelle tornino a discutere per il bene dei lavoratori ormai privi di lavoro e salario da anni. Oggi plaudiamo a questa interrogazione che fondamentalmente si occupa dei benefici di polizza maturati sul Trattamento di fine rapporto e che, in taluni casi, sono stati incassati dagli Enti e non dai lavoratori, come le disposizioni di legge ha disposto. Il caso è sorto alla ribalta soprattutto a seguito del fallimento dello IAL Sicilia: i lavoratori di tale Ente non hanno incassato tali benefici di polizza e si tratta di un ammanco pecuniario davvero pesante. L’interrogazione dell’on. Di Paola vuol far luce sulla vicenda, sulla giustezza delle polizze sottoscritte e su ciò che ne consegue: in particolare, sulla messa in atto, da parte dei vari Governi regionali, di controlli e ispezioni essendo di tale responsabilità investita per legge, per CCNL, per ruolo e per funzioni.
Quanta ingiustizia sociale nella Sicilia di oggi!
In questa Regione, che rischia la marginalizzazione economica in tempi di globalizzazione, è vitale occuparsi di reddito e di diritti del lavoro: non è più possibile giocare al ribasso sui pochi diritti rimasti e non è più accettabile il silenzio laconico di tanti eletti agli scranni parlamentari: silenzio per loro giustificato dal momento economico e dalle vicende legate alla pandemia. Ben vengano le voci autorevoli, ispirate da voglia di giustizia e tutela per i lavoratori. Bravo on. Di Paola, sinceramente, ancora bravo ma vada avanti: se osserva bene, c’è un gradino più alto da salire, quello della giustizia dei Tribunali. Lei, e con Lei il Movimento tutto, potrete osservare come da quella parte, da quelle aule, ancora oggi non giungono le adeguate attenzioni alle tristi vicende dai lavoratori e da talune organizzazioni di lavoratori segnalate con denunce ed esposti. Anche a Lei onorevole, e la prego di accogliere bonariamente questa mia citazione, ricordiamo: “Chi mette mano all’aratro non si volga più indietro”! Lei è voce di speranza: faccia che dentro le istituzioni si dia ancor più dignità a questa virtù!
Grazie.
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