In realtà il Comitato referendario che è stato presentato ieri annovera ‘voci’ di vario tenore politico, da Aurelio Angelini, storico leader dei Verdi siciliani, a Gianfranco Zanna, da sempre esponente di spicco della sinistra siciliana e oggi presidente di Legambiente Sicilia. Insomma, su questo tema le spaccature ci sino anche nel centrosinistra. Ma da ieri, nel centrodestra siciliano, sulle trivelle si è aperta una crepa…
“Intendiamo dare un contributo decisivo, attraverso il nostro impegno concreto, alla salvaguardia del nostro mare, anche come atto politico di reazione al vergognoso appiattimento del presidente della Regione, Rosario Crocetta, e del suo Governo agli interessi delle società petrolifere”.
Lo ha detto ieri il parlamentare regionale, Nello Musumeci, che ha presentato il il Comitato #labellezzanonsitrivella. Insomma, se Forza Italia – che ormai va in coppia con Matteo Renzi – appoggia i petrolieri, un ‘pezzo’ importante del centrodestra siciliano si schiera contro le trivelle e in favore del referendum del prossimo 17 Aprile.
Si tratta del Comitato referendario, promosso dal movimento civico Diventerà Bellissima, che in vista del voto del prossimo 17 Aprile sosterrà le ragioni del Sì per dire No alle trivelle. Il Comitato nasce con la finalità di contribuire alla mobilitazione e alla battaglia referendaria in difesa del mare siciliano, della pesca, dell’ambiente e della sostenibilità.
Di fatto, su questo tema il centrodestra siciliano si è spaccato. Perché Berlusconi, a livello nazionale, non si è certo schierato contro le trivelle, ma è appiattito sulle posizioni del PD di Renzi e dei petrolieri. Non è un caso, insomma, se Musumeci e altri esponenti moderati abbiano presentato il Comitato alla vigili dell’arrivo di Berlusconi in Sicilia. Un segnale politico preciso.
“Crocetta – ha aggiunto Musumeci – non ha avuto neanche la dignità di sostenere la richiesta di consultazione popolare resa invece possibile dall’iniziativa di nove Presidenti di Regione sia di centrosinistra che di centrodestra. A Settembre, durante il voto d’Aula, lui e la sua maggioranza Megafono-PD hanno, di fatto, impedito ai siciliani di ipotizzare un futuro senza trivelle, appiattendosi agli interessi dei petrolieri. Altro che ‘rivoluzione’ in Sicilia: solo sudditanza verso interessi forti e in contrasto con la difesa del mare e della bellezza”.
“Così come anni fa nel Val di Noto – ha sottolineato Fabio Granata, già parlamentare di Sala d’Ercole di AN, già assessore regionale ai Beni culturali, protagonista di tante battaglie ambientali, coordinatore del Comitato referendario – anche questa volta fermeremo i petrolieri e i loro servi sciocchi. Le riserve di petrolio dei nostri fondali coprirebbero il fabbisogno nazionale per meno di due mesi. In compenso, le trivellazioni mettono a rischio il turismo, la pesca, l’ambiente: insomma, tutti i prezzi e i rischi sulle spalle della comunità, tutti i profitti alle compagnie petrolifere”.
“Non lo permetteremo – ha proseguito Granata – e il 17 Aprile daremo una risposta limpida a chi crede di poter continuare a svendere la Sicilia,il suo mare, il suo territorio e il suo paesaggio culturale”.
“Sarà un mese di grande mobilitazione per noi – hanno dichiarato i coordinatori del movimento Diventerà bellissima, Alessandro Aricò, Ruggero Razza e Giusy Savarino – perché abbiamo in cantiere tantissime iniziative: cominceremo domenica a Siracusa e poi in tutte e nove le province siciliane, attraverso il nostro movimento civico e d’intesa con molti amministratori locali e diverse realtà dell’associazionismo”.
Alla conferenza stampa, fra gli altri, era presente anche Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia.
Al comitato #labellezzanonsitrivella hanno già dato la loro adesione e il loro sostegno importanti personalità del mondo accademico, della cultura e dell’associazionismo ambientale e culturale. Fra questi, Aurelio Angelini, Direttore della Fondazione Patrimonio Unesco Sicilia, Leandro Jannì, Presidente regionale di Italia Nostra; Sebastiano Tusa, Sovrintendente del Mare; Fulvia Toscano, presidente del festival Naxos legge; Ciccio Rizzo, Fare Verde; Costanza Messina, direttrice artistica del “Festival del Paesaggio”; Manfredi Zammataro, segretario dell’associazione consumatori “Codici Sicilia”; Silvia Mazza, storico dell’arte e critico de “Il Giornale dell’Arte”; Ignazio Buttitta, docente dell’Università degli studi di Palermo; Francesca Pedalino, presidente dell’Istituto nazionale di Bio Architettura; Umberto Balistreri, presidente nazionale dei “Gruppi Ricerca Ecologica”; Alberto Samonà, giornalista e scrittore, componente del Cda della Fondazione Piccolo; Ferdinando Croce, presidente di “Vento dello Stretto”; e ancora Gianfranco Fuschi, Livio Marrocco e molti altri.
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