- Come da copione, i lavoratori ex Fiat di Termini Imerese sono scesi in piazza a Palermo per chiedere la solita ‘reindustrializzazone’
- Non sappiamo se per Termini Imerese ci sarà un’ennesima ‘reindustrializzazione’: sappiamo, però, che ci sarà un’ennesima Cassa integrazione
- Quando finirà ‘sta storia della ‘reindustrializzazione’ di Termini Imerese e si comincerà a parlare di cose più serie, per esempio dell’area archeologica di Himera?
- E i disoccupati della Formazione professionale siciliana? Sono di serie B, a loro non spetta la Cassa integrazione!
Come da copione, i lavoratori ex Fiat di Termini Imerese sono scesi in piazza a Palermo per chiedere la solita ‘reindustrializzazone’
I circa 600 lavoratori della Blutec di Termini Imerese si sono dati appuntamento a Palermo, davanti Palazzo d’Orleans, sede della presidenza della Regione siciliana. Vogliono incontrare il presidente Nello Musumeci. A Giugno scade la Cassa integrazione, ma loro – in questo momento – chiedono (con un colpo di bacchetta magica?) la reindustrializzazione. Lo stabilimento Fiat di Termini Imerese – un esperimento che alle ‘casse’ pubbliche è costato una barca di soldi – ha chiuso i battenti nel 2011. Da allora ad oggi va in scena un’alternanza tra Cassa integrazione e tentativi, fino ad oggi fallimentari, di reindustrializzazione. Lo scorso Dicembre ci sono state manifestazioni per sbloccare la Cassa integrazione. Che è stata sbloccata. Anche tra mesi fa si parlare di “futuro industriale” e bla bla bla. Tutte chiacchiere. In questa storia di Termini Imerese da reindustrializzare sta succedendo di tutto. Denaro pubblico a mai finire, inchieste e, soprattutto, Cassa integrazione.
Non sappiamo se per Termini Imerese ci sarà un’ennesima ‘reindustrializzazione’: sappiamo, però, che ci sarà un’ennesima Cassa integrazione
Non abbiamo nulla contro gli ex operai della Fiat di Termini. Non possiamo, però, non notare che i problemi, a Termini Imerese, cominciano quando è già iniziata la ‘mattanza’ che avrebbe portato allo smantellamento della Formazione professionale siciliana. Da allora, bene o male, gli operai ex Fiat di Termini sono stati tutelati, i circa 8 mila dipendenti della Formazione professionale sono stati invece abbandonati. Tutto questo è avvenuto alla luce del sole. Mentre a Termini Imerese sono stati portati avanti tentativi di reindustrializzazione e Cassa integrazione, nella Formazione professionale sono stati smantellati gli Enti formativi storici no profit sostituiti da privati che fanno il bello e il cattivo tempo. Due pesi e due misure, sia da parte della Regione siciliana, sia da parte dello Stato. Sono fatti oggettivi.
Quando finirà ‘sta storia della ‘reindustrializzazione’ di Termini Imerese e si comincerà a parlare di cose più serie, per esempio dell’area archeologica di Himera?
A proposito di Termini Imerese e della fantasmagorica reindustrializzazione lo scorso Dicembre scrivevamo: “A questo punto vogliamo lanciare una proposta: considerato che la Fiat di Termini Imerese ha chiuso i battenti nel 2011; rilevato che i tanti tentativi di ‘reindustrializzare’ sono falliti uno dietro l’altro; appurato che, da allora ad oggi, la Cassa integrazione non è mai mancata; tutto ciò considerato, rilevato ed appurato proponiamo: perché invece di continuare con questa sceneggiata della reindustrializzazione dell’area ex Fiat di Termini Imerese non si punta a valorizzare l’area archeologica di Himera e, in generale, a valorizzare turismo e cultura? Questo grande spazio potrebbe utilizzato per dare vita a un polo culturale: teatro, cinema, mostre di arte moderna, una grande spazio per concerti all’aperto. Per otto mesi l’anno questa grande area sarebbe fruibile senza particolari interventi. In più si potrebbe pensare a una scuola per il restauro di beni archeologici, collegata, ovviamente, all’area archeologica di Imera”.
E i disoccupati della Formazione professionale siciliana? Sono di serie B, a loro non spetta la Cassa integrazione!
Invece siamo qui ad assistere a una nuova manifestazione per ‘reindustrializzare’ Termini Imerese; ovviamente da qui a Giugno non ci sarà alcuna reindustrializzazione: ma – ne siamo certi – ci sarà un’ulteriore proroga della Cassa integrazione. E i disoccupati della Formazione professionale siciliana? Alcuni di loro sono stati ‘sistemati’: sono gli “Unti dal Signore” dei quali ci ha raccontato tutto il segretario regionale del Sifus Confali Formazione professionale, Costantino Guzzo. E gli altri lavoratori disoccupati della Formazione? Ragazzi: non è che sono la stessa cosa? In Sicilia, siamo: terra dove ci sono disoccupati di seria A (con Cassa integrazione) e disoccupati di serie B (senza Cassa integrazione). Funziona così. E poi si chiedono perché, in Sicilia, la sinistra non conta nulla…
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