- L’abbiamo già scritto e o ribadiamo: a noi questi monopattini abbandonati qua e là in piena pandemia non ci convincono
- Con rispetto parlando, ma assistendo a queste scene abbiamo il dubbio che sia tutta una presa in giro!
- In effetti, ripensandoci, siamo a Palermo, la città che ha riattivato la ZTL in piane pandemia…
L’abbiamo già scritto e o ribadiamo: a noi questi monopattini abbandonati qua e là in piena pandemia non ci convincono
Palermo, torniamo sulla questione monopattini. Lo sappiamo: è un argomento terra terra, perché le ‘priorità’ nella lotta al Covid-19 sono altre: i vaccini, gli hub per i vaccini, i divieti di stazionamento, la caccia alle feste e altre questioni cruciali. Noi, invece, ci soffermiamo su una scena alla quale abbiamo assistito ieri pomeriggio in una via di un quartiere popolare della città. Qualcuno ha lasciato lì un monopattino: un monopattino di quelli che si affittano e si possono lasciare dove capita. Così uno di questi monopattini è finito in questa via. Il monopattino ‘abbandonato’ ha suscitato l’attenzione di un gruppo di ragazzi: prima erano tre, poi sono diventati quattro, poi cinque, forse sei o sette. Da quello che abbiamo visto, solo due indossavano le mascherine; due erano senza mascherine e gli altri, che si alternavano, con le mascherine abbassate sotto il naso. Vabbé sono ragazzi. O no?
Con rispetto parlando, ma assistendo a queste scene abbiamo il dubbio che sia tutta una presa in giro!
Ma il punto non sono solo le mascherine. Certo, si era all’aperto, ma siccome c’è un gruppo di ragazzi, beh, forse le mascherine non avrebbero guastato la compagnia. Il vero punto, però, sta in quello che abbiamo scritto qualche giorno fa: il monopattino – il manubrio del monopattino – passava di mano in mano, da un ragazzo all’altro, tutti senza guanti. I ragazzi scherzavano, ridevano e si chiedevano cosa fare per farlo funzionare. Ci chiediamo e chiediamo: si firmano ordinanze per evitare che le persone stazionino qua e là per evitare assembramenti e poi il manubrio di un monopattino lasciato dove capita viene toccato da tante persone. C’era chi fumava, chi si toccava i capelli, chi si toccava il viso. Per carità: non si può entrare nella vita privata delle persone (anche se, nel caso delle feste, la vita privata viene presa di mira). Però questi monopattini abbandonati dove capita – marciapiedi, strade, anche davanti le entrate delle abitazioni – in un momento del genere fino a che punto sono compatibili con le iniziative messe in campo per contrastare il diffondersi dell’infezione?
In effetti, ripensandoci, siamo a Palermo, la città che ha riattivato la ZTL in piane pandemia…
Ci rendiamo conto che porre un interrogativo del genere in una città dove il virus si distende tra la munnizza abbandonate nelle strade e dove la Zona a Traffico Limitato (ZTL) è stata riattivata in piena pandemia, quando i mezzi privati dovrebbero essere agevolati rispetto ai mezzi pubblici, è del tutto inutile. Ma non possiamo fare a meno di notare queste contraddizioni. Il fatto che questo virus – almeno di questo gliene dobbiamo dare atto – stia rispettando la regola secondo la quale con le alte temperature è meno aggressivo (Febbraio, come lo scorso anno, è stato un mese primaverile, idem i primi giorni di Marzo) – non significa che sia normale assistere a queste scene. Chissà, magari abbiamo torto noi, magari le superfici dei manubri dei monopattini si ‘auto-sanificano’ da sé e noi non ne sappiamo nulla. Chissà…
Foto tratta da La Repubblica
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