- E’ una denuncia estremamente pesante, quella illustrata dal presidente dell’Associazione Comitati Civici di Palermo sulle insidie delle piste ciclabili
- “Il resoconto da brivido”
- Via P.pe di Villafranca: attenzione alle “lame affilate”
- Via Piersanti Mattarella: lo scivolo abusivo
- Amministratori comunali avvisati
E’ una denuncia estremamente pesante, quella illustrata dal presidente dell’Associazione Comitati Civici di Palermo sulle insidie delle piste ciclabili
Palermo: siamo proprio sicuri che le piste ciclabili realizzate e in corso di realizzazione sono le migliori soluzioni possibili? Leggendo il comunicato dell’Associazione Comitati Civici sembrerebbe proprio di no. E sembrerebbe, anche, che si tratta di piste ciclabili pericolose per i cittadini. Forse l’assessore comunale, Giusto Catania, che si sta occupando di questo aspetto dovrebbe fermarsi a riflettere un po’ su quanto sta avvenendo. Come si dice dalle nostre parti, “Megghiu diri chi sacciu chi diri che sapia“. Ma andiamo ai fatti. Scrive Giovanni Moncada, presidente dell’Associazione Comitati Civici, citando i titoli di alcuni giornali: “Il Comune scommette cinque milioni di euro sulla mobilità sostenibile”, “Grande trasformazione, ribaltare le priorità” E ancora: “Palermo premiata dal Ministero Ambiente per la pista ciclabile, quella che collega via Praga a via Dante”. Aggiunge Moncada: “Ebbene sì, questi sono titoli di giornali e dichiarazioni veramente rilasciate dai nostri amministratori. Ed il percorso premiato è quello che illustriamo con le foto scattate oggi in alcuni tratti cittadini”.
“Il resoconto da brivido”
Le foto non illustrano nulla di buono. Anzi. Il Comune di Palermo annuncia: “Con le risorse ministeriali in arrivo verranno completati gli interventi di miglioramento sul fronte sicurezza”. Ma il presidente dell’Associazione Comitati Civici è perplesso: “Dopo alcuni mesi dall’insediamento della Consulta delle biciclette, ed alla luce di quanto abbiamo osservato e documentato percorrendo un tratto del premiato percorso, ci chiediamo quali accorgimenti siano stati predisposti per migliorare la sicurezza e di cosa si stia effettivamente occupando l’organo sopra citato per garantire un miglior servizio ai cittadini”. Il presidente Moncada presente, strada per strada, “il resoconto, da brivido, della realtà attuale di una delle cosiddette piste ciclabili cittadine.
Via P.pe di Villafranca: attenzione alle “lame affilate”
Le bande metalliche alta visibilità lato carreggiata sono parzialmente divelte e costituiscono pericolo per l’integrità non solo dei pneumatici delle auto che vi posteggiano accanto, ma soprattutto per gli arti inferiori degli incauti automobilisti che, scendendo dalle loro auto posteggiate sulle strisce blu a ridosso della pista, devono scansare le lame affilate.
Via Piersanti Mattarella: lo scivolo abusivo
Lungo il percorso incontriamo diversi tombini sotto quotati, asfalto con buche estese in entrambi i sensi di marcia ed uno scivolo abusivo creato col cemento.
Via Leopardi: armi da taglio…
I cordoli delimitatori di pista ciclabile, non essendo ancorati al terreno, risultano in parte disallineati e spostati in entrambi i sensi di marcia, costituendo grave pericolo. Anche in questo tratto i catarifrangenti in lamierino giallo, collocati con i chiodi, si stanno staccando diventando vere e proprie armi da taglio, come mostrano chiaramente le foto.
Viale Boris Giuliano: poca sicurezza
Stessi, identici problemi riscontrati negli altri tratti di questa ‘prestigiosa’ pista, fiore all’occhiello di una amministrazione che, evidentemente, non considera la sicurezza dei cittadini una priorità.
Amministratori comunali avvisati
Chiediamo che prima di costruirne di nuove si devono rendere sicure quelle esistenti! Esiste un documento del Comune del 2015 dove vengono elencate le criticità delle piste ciclabili fino ad allora realizzate. Ebbene, non è stata sistemata nemmeno una delle criticità esistenti, mentre si continuano a disegnare piste poco sicure”. A questo punto l’attuale amministrazione comunale di Palermo è avvertita. Se dovesse succedere qualcosa non vengano a dire che non ne sapevano nulla. L’incolumità dei cittadini viene al primo posto. Ribadiamo: al primo posto.
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